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La 17a frazione da Saint-Paul-Trois Châteaux a Superdévoluy di 178 km era stata definita come la tappa che anticipava le Alpi, intesa da molti come poco più di una frazione interlocutoria.
Invece, il solito agonismo che sta distinguendo l’edizione 2024 del Tour de France fin dalle fasi iniziali, ha fatto segnare da subito una media elevata.
Alla fine però, intorno ai meno 50 dal traguardo, il gruppo dei migliori comprendente la maglia gialla sempre più gialla di Tadej Pogacar, ha inteso dare spazio a coloro che, in un modo o in un altro, potevano valutare la loro prestazioni nella gara a tappe più importante al mondo, al di sotto delle attese.
Tra questi anche Richard Carapaz, che pure a Bologna aveva vissuto la gioia d’indossare il simbolo del primato per poi relegarsi a un ruolo da comprimario, lontano dalle zone alte della classifica generale.
A Superdévoluy il corridore sudamericano ha ottenuto una bella affermazione, raggiungendo e staccando sulla penultima asperità di giornata, il Col du Noyer, il battistrada Simon Yates.
Lo stesso Colle dove poco dopo ha tentato l’assalto la maglia gialla Tadej Pogacar, al quale ha replicato Remco Evenepoel che ogni giorno va sempre più affinando il suo stato di grazia.
E l’indomito Jonas Vingegaard?
Ascoltate il parere di Roberto Sardelli per esprimere poi un giudizio a riguardo…
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