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La canzone è ispirata ad un fatto realmente accaduto all’autore, Edoardo Nicolardi. Nel 1903, all’età di 25 anni, il giovane poeta innamorò di Anna Rossi, figlia di un ricco commerciante di cavalli. I genitori di lei, però, non vedevano di buon occhio questo amore, sia perchè Nicolardi era di un ceto sociale inferiore, sia perchè la figlia era stata già promessa in sposa a Pompeo Corbera, un ricco cliente del padre, che al momento delle nozze aveva già 75 anni. Il destino, però, fu benevolo con Nicolardi visto che Pompeo Cobrera morì poco tempo dopo il matrimonio e lui e Anna poterono coronare il loro sogno d’amore dal quale nacquero questa canzone e ben otto figli.
Tra le interpretazioni di questa canzone, ricordiamo quelle di Beniamino Gigli, Bruno Venturini, Franco Corelli, Luciano Pavarotti, Mario Abbate, Miranda Martino, Mirna Doris, Mina, Lina Sastri, Claudio Villa, Enzo Gragnaniello, Peppino Di Capri, Roberto Murolo, Massimo Ranieri. (da napoligrafia.it)
Per me è una canzone di una bellezza tale che abbatte stili, generi, aree geografiche. Testo metafisico, allusivo alla condizione di innamorato ferito. Una lei che sta con l'altro e il nostro eroe pennella una serenata ideale per la condizione non certo ...gradevole.
-RHMAK♥ (KZbin user)
Una serenata per una amore ormai "impossibile" nei confronti della donna profondamente amata fin dalla fanciullezza ma andata in sposa ad un altro. Un canto rassegnato ma denso di malinconico romanticismo.
-Mauro Balsamo (KZbin user)