fantastici come al solito...discussione interessantissima. Anche io ho vissuto quella fase da ragazzo in cui mi nascondevo come gamer, poi ho deciso di diventare parte attiva nella comunita` facendo il master e fondando delle associazioni. Poi di farne addirittura un lavoro aprendo una fumetteria, negozio di giochi di carte/ruolo ecc.
@fedetsrm8729 күн бұрын
Io ricordo benissimo il coming out sul gioco fatto dal mauri nella penombra della RM!
@mauriziovergendo29 күн бұрын
E’ sicuramente stato uno dei momenti della mia emancipazione e tu ne sei stato spettatore! 😂 Da lì in poi grandi partite a Tzolk’in…
@fedetsrm8729 күн бұрын
@@mauriziovergendoriguardo al video.... Esistono studi che vanno a descrivere in base all' età la diversa percezione riguardo il concetto di gamer. Il classico esempio di mio nonno che andava a giocare a carte al bar e sicuramente non si autodefinivan gamer, ma socialmente era non solo accettato, ma ritenuto "emarginato" chi non partecipava a quel momento di aggregazione ludica.
@mauriziovergendo29 күн бұрын
@@fedetsrm87 affrontiamo in parte questo argomento nella puntata 4 (kzbin.info/www/bejne/fIiYm6OPm9p4a9k) nel senso che affrontiamo la percezione generazionale nei confronti del videogioco (su cui appunto abbiamo trovato della letteratura a riguardo). Quello che tu tocchi è un concetto sociale che sicuramente meriterebbe (meriterà?) ulteriori discussioni in futuro. Io penso che ai nostri occhi tuo nonno sia un gamer perché rivediamo in lui le stesse motivazioni di socialità che lo portavano a giocare a carte nel bar. Il problema secondo me sta proprio nel pregiudizio che entra nelle parole: spesso quando si parla di gioco al telegiornale si sottointende gioco patologico o gioco d'azzardo e c'è una parte degli ascoltatori che assimila e dà poi per scontata questa declinazione della parola gioco. Lo stesso "gamer" è normalmente visto come il "video-gamer" stereotipato di South Park a cui fa riferimento Alan (con tutte le accezioni negative che ne conseguono).
@danieledaltri69943 ай бұрын
Ciao ho trovato la vostra discussione molto interessante. Però mi è sorta una domanda, forse leggermente out of topic ma ero curioso della vostra opinione riguardante la definizione di videogioco violento. Prendo due esempi: nel primo un videogioco come GTA che mi da la possibilità di vedere ed eseguire azioni visivamente violente (in cui vengo ferito, sparo a personaggi digitali che muoiono di fronte ai miei occhi) che viene spesso preso come esempio molto chiaro di videogioco violento; il secondo esempio è un video gioco come Magic Arena, la riproduzione videoludica del noto gioco di carte, dove non sono visibili o eseguibili delle azioni visivamente violente (se non si considerano le illustrazioni delle carte) ma comunque nelle azioni che si compiono, narrativamente e meccanicamente, si fanno cose eticamente discutibili come distruggere creature, sacrificare creature, etc. Non penso che nessuno, me compreso, possa definire il secondo esempio un videogioco violento anche se pone dinamiche che potrebbero anche essere percepite peggiori del primo esempio. La domanda che pongo quindi è come si può definire un videogioco violento? Entrambi i casi dovrebbero essere equiparati oppure si dovrebbero fare dei distinguo. Scusate per il commento lungo e vi ringrazio ancora per il video.
@GIFGameInformation2 ай бұрын
Grazie Daniele per la domanda puntuale. Dire che un videogioco è violento è ovviamente una semplificazione. Anche giochi narrativamente ed esplicitamente non violenti possono esserlo nel generare dinamiche di violenza tra giocatori (es. FIFA). Nel contesto della discussione, si parla di violenza esplicitata, in termini di rappresentazione di comportamenti che vengono giudicati violenti nella vita non-finzionale. In questo senso, in MTGA racconta atti anche violenti che però sono rappresentati tramite carte e contestualizzati ad un contesto fantasy, quindi anch'esso finzionale. Entrambi questi fattori incidono sul porre distanza tra ciò che accade nel gioco e ciò che percepisce in termini di violenza la persona giocante. Quindi noi diremmo che tantopiù la violenza è "celata" alla percezione diretta della persona, tantomeno il gioco risultante sarà considerabile violento. Il concetto è simile a quando si racconta qualcosa di violento ad un bambino, cercando di modulare la forma della comunicazione, mantenendone il contenuto concettuale. Se vogliamo però aggiungere un livello di incertezza (il sale della scienza) questa è comunque una discussione non completamente risolta nel mondo accademico infatti i dati riportati da due esperimenti che si pongono la stessa domanda “aumentare il realismo di un videogioco violento aumenta l’aggressività della persona giocante?” riportano risultati che non sono univoci. (onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/ab.20279 e www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1875952117300113) La classificazione PEGI per l’Europa (en.wikipedia.org/wiki/PEGI) ed ESRB per l’America (en.wikipedia.org/wiki/Entertainment_Software_Rating_Board) sono il RISULTATO di un'analisi di questo tipo, in cui si valuta quanto un gioco è esplicito, e che quindi può essere usata blandamente per capire quanto è esplicito il contenuto legato alla violenza e agli altri fattori che potrebbero traumatizzare. Per tornare all’esempio che hai riportato: stando alla classificazione PEGI GTA è categorizzato come contenuto per adulti (PEGI18) mentre MTGA per adolescenti (PEGI12) indicando quindi che c’è una differenza ma che al tempo stesso MTGA non è un gioco per tutti. Speriamo di aver risposto alla tua domanda. Se ne avessi delle altre non esitare, noi siamo sempre contenti di ragionare su questi temi. A+M
@danieledaltri69942 ай бұрын
@GIFGameInformation vi ringrazio per la risposta. 👍