Non limonerò a fuoco lento con Rosa Russo Iervolino
@John1970_5 жыл бұрын
😂😂😂👍
@goldenpepsi0245 жыл бұрын
OSCARUCCIO MLMLMLML MI SONO INNAMORATA DI OSCARUCCIO DAMMI UN BACINO
@leonardo13734 жыл бұрын
Kalabrugovic?
@thebluego4 жыл бұрын
🤣🤣🤣🤣....Oscar: Hai le sigarette...
@franklab21554 жыл бұрын
Io non ci sto al fuoco al massacro, non voglio essere rosolato a fuoco lento quindi dico no...NON CI STO!
@John1970_5 жыл бұрын
Caro Scalfaro riposa in pace.....i tuoi segreti te li 6 portati nella tomba.....ma lassù hai dovuto fare i conti con qualcuno più in alto di te!
@alessandrofarris99355 жыл бұрын
Un altro che sapeva molte cose della Prima Repubblica...ed è piena di marciume questa prima parte della storia repubblicana italiana...
@Parzival2243 жыл бұрын
@@alessandrofarris9935 Tutto quello che era in mano a DC e PSI è passato al PD, per cui la gladio rossa continua a essere al governo, questo è il grande segreto, essere da 75 al potere in Italia e al 2021 continuare a esserlo senza nemmeno aver più bisogno di consensi dell'elettorato, basta che un governo sgradito cada, con l'avallo della UE e il PdR che il PD torna al governo.
@nietzsche75547 ай бұрын
La P2 stava facendo facendo un colpo di stato a rate con gli attentati al patrimonio dello stato (con le bombe a Milano, Firenze, Roma) e a Falcone e borsellino per aprire una nuova stagione politica. Sveglia, atri che segreti.
@nietzsche75547 ай бұрын
@@Parzival224che imbecillità scrivi. La P2 ha fatto gli attentati tramite gladio per aprire una nuova stagione politica. I voti di dc e psi sono andati a Berlusconi. Sveglia, rimbambito funzionale
@arigatonya53652 ай бұрын
@@Parzival224ormai credo che il marciume del PD si sia anche espanso agli altri partiti politici . Lentamente il voto ha perso la sua efficacia; però , come insegna la storia, il paese andrà a cadere nuovamente in una instabilità politica che sarà assolutamente fatale per la democrazia
@stormyphantom71664 жыл бұрын
Oggi sappiamo il suo ruolo nella trattativa
@tampaolo793 жыл бұрын
Esatto !
@federicotirocchi45802 жыл бұрын
Avevo 8 anni quando lo vidi in tv; questa frase mi è rimasta scolpita nel cervello
@adrianosini32654 жыл бұрын
Per me fu uno dei più bei discorsi a difesa delle istituzioni e del paese ..Poi posso capire che ciò che venne dopo fu la fine di certa politica ma ad oggi non abbiamo invertito ,pur avendo davanti molti anni, la capacità di migliorare il Paese
@lucadellalombardia90554 жыл бұрын
istituzione questo leccaculo di preti e buono a nulla? Per la sua citta', Novara, non ha mai fatto nulla, nemmeno un tombino in piu'.
@stormyphantom71664 жыл бұрын
Vai a vedere che ruolo ha avuto nella trattativa nel togliere il 41 bis a 340 mafiosi
@occhioverde712 жыл бұрын
Quando il Principe Antonio de Curtis umiliò Oscar Luigi Scalfaro, 1950 - Io sono un uomo all'antica, appartengo al secolo scorso, anzi, che dico, al secolo delle crociate. Il mondo moderno, il mondo di oggi, per me non c'è, non esiste, non lo vedo, non mi piace. Detesto tutto di esso: la fretta, il frastuono, l'ossessione, la volgarità, l'arrivismo, la frenesia, le brutte maniere, la mancanza di rispetto per le tradizioni, le stupide scoperte. Per questo vivo per conto mio, in un mondo mio, da isolato, un mondo per bene. Lavoro, torno a casa e mi chiudo qui dentro. Sono pessimista, solitario, alieno dalla mondanità, odio i rumori e mi piace parlare poco ... • Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis - Le parole di Antonio de Curtis seguono il fil rouge del disobbediente che non accetta mai di omologarsi al solipsismo degli uomini ed alla “malacreanza” ed emblematico è l’episodio che sto per raccontarvi. - Il 21 luglio del 1950 tre parlamentari democristiani stanno pranzando al Ristorante “da Chiarina”, in Via della Vite, nel cuore di Roma. I loro nomi sono: Oscar Luigi Scalfaro, Vittoria Titomanlio e Umberto Sampietro. Ad un tratto, durante il pranzo, gli occhi di Scalfaro si posano sulle spalle di una giovane e bella signora, seduta ad un tavolo accanto al suo, che, per il gran caldo, aveva spostato il bolerino a fiorellini verdi e rossi lasciando le spalle parzialmente scoperte. A questa visione, del tutto normale anche in quegli anni e che, ai più, risulterebbe piacevole, Oscar Luigi Scalfaro, invece, reagisce in modo inatteso e quanto mai violento, oltre che estremamente volgare. Infatti il deputato DC si alza ed inizia ad apostrofare in malo modo la signora che, a suo dire, dava scandalo (!). Alcuni testimoni del fatto “increscioso” riferiscono che Scalfaro si spinse anche ad alzare le mani sulla distinta signora ma ciò che è certo è che inizia ad inveire contro di lei dicendo: “Non si vergogna ?” e ancora “è uno schifo ! E’ vomitevole ! Lei manca di rispetto alle donne presenti, così vestita è una donna disonesta, lei è una bestia !”. - La signora insultata è Edith Mingoni Toussan, figlia e moglie di due ufficiali dell’Aeronautica: Colonnello il padre, Capitano il marito e perdipiù è anche una militante missina. Non se ne sta certo zitta, calmissima, non fa una piega e replica a Scalfaro dicendogli che è meglio che pensi piuttosto ai poveri delle borgate romane e annuncia querela. La vicenda, divenuta nota con il nome di “scandalo del prendisole”, rimbalza subito sugli organi di stampa che da sinistra e da destra attaccano il “politico bacchettone” che, intanto, riceve anche tre cartelli di sfida a duello e, segnatamente, dal padre della signora insultata, dal marito, che, come nei migliori racconti romantici, si chiama Aramis e dalla stessa vittima che, tra l’altro, è un’ottima schermitrice. Scalfaro, però, rifiuta di battersi non perché lo vieta la legge ma, a suo dire, perché la sua fede di cristiano gli impedisce di battersi, affermazioni che generarono disgusto generale da parte di tutti i gentiluomini in circolazione e grandi battute umoristiche sulla stampa di opposizione. - E’ in questo momento che interviene il Principe de Curtis che scrive una lettera asciutta ma palesemente accusatoria di codardia ad Oscar Luigi Scalfaro che, tra l’altro, ha anche il titolo nobiliare di barone, del seguente letterale tenore: Ho appreso dai giornali che Ella ha respinto la sfida a duello inviataLe dal padre della signora Toussan, in seguito agli incidenti a Lei noti. La motivazione del rifiuto di battersi da Lei adottata, cioè quella dei principi cristiani, ammetterà che è speciosa e non fondata: il sentimento Cristiano, prima di essere da Lei invocato, per sottrarsi ad un dovere che è un patrimonio comune di tutti i gentiluomini, avrebbe dovuto impedire, a Lei e a Suoi Amici di fare apprezzamenti in un pubblico locale sulla persona di una Signora rispettabilissima. Abusi del genere comportano l’obbligo di assumerne le conseguenze, specialmente per uomini responsabili, i quali hanno la discutibile prerogativa di essere segnalati all’attenzione pubblica, per ogni loro atto. Non si pretende da Lei, dopo il rifiuto di battersi, una maggiore sensibilità per ciò che è avvenuto, ma si ha il diritto di esigere che in incidenti del genere, le persone alle quali il sentimento della responsabilità morale e cavalleresca è ignoto, abbiano almeno il pudore di sottrarsi al giudizio degli uomini, ai quali questi sentimenti e il coraggio civile dicono ancora qualcosa. • Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis - Oscar Luigi Scalfaro non risponde alla lettera inviatagli dal Principe ma, come tutti coloro che non conoscono il significato della parola onore, trova metodi indiretti ed oscuri per ottenere la propria “vendetta”. Intanto la questione, dopo i lazzi dei giornali, finisce in Parlamento con una serie di interrogazioni. Il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi imbarazzatissimo si lascia scappare un “... qui rischiamo il ridicolo”. Ma il barone Scalfaro non demorde e, a novembre, alla Camera partirà la sua crociata contro le donne che si espongono senza pudore (!). - Nel 1954 Oscar Luigi Scalfaro subentra a Giulio Andreotti nell’incarico ministeriale di controllo del cinema e dello spettacolo, cosiddetta “commissione censura” e, dopo il divieto ai minori di 16 e 18 anni e l’esclusione di film dal circuito del “Centro Cattolico Cinematografico”, arriva anche il divieto ai minori di 14 anni. Ed ecco che si presenta l’occasione per “far scontare” a Totó quella lettera, intanto passata alla storia e, secondo lo storico del cinema Alberto Anile, Scalfaro ha ancora “il dente avvelenato” a seguito di quella pubblica umiliazione essendo stata, la lettera, pubblicata sui giornali dell’epoca. - Il critico cinematografico Ranieri Polese scriverà: “… i guai di Totò si moltiplicano. Si creano problemi per “I soliti ignoti” (titolo originario bocciato, “Le madame”), per “I due marescialli” e per “Chi si ferma è perduto”. Prevedibili difficoltà incontra “Arrangiatevi !” girato in una ex casa di tolleranza. Ma l’episodio più bizzarro tocca a “Totò, Peppino e la dolce vita” del 1961 che sconta gli ultimi rigori della vecchia legge e le vendette dei censori che nulla avevano potuto fare contro il quasi omonimo film di Fellini. Cadono fotogrammi di feste, si cancellano battute sui ministri che deviano l’autostrada per contentare i propri elettori, si cassano allusioni alle ‘polverine’, i giochi di parole con i Proci. Insomma, un’ecatombe !”. *Valentina Carnielli - Lo “scandalo del prendisole” ebbe così tanta risonanza che Federico Fellini ne parlerà in un episodio di “Boccaccio 70”. (Suggerito da Manolo Nispi )
@sebastiano412782 жыл бұрын
Un gentleman, uno che capì chi era veramente Berlusconi, e uno che riuscì in qualche modo a fermarlo
@occhioverde712 жыл бұрын
Quando il Principe Antonio de Curtis umiliò Oscar Luigi Scalfaro, 1950 - Io sono un uomo all'antica, appartengo al secolo scorso, anzi, che dico, al secolo delle crociate. Il mondo moderno, il mondo di oggi, per me non c'è, non esiste, non lo vedo, non mi piace. Detesto tutto di esso: la fretta, il frastuono, l'ossessione, la volgarità, l'arrivismo, la frenesia, le brutte maniere, la mancanza di rispetto per le tradizioni, le stupide scoperte. Per questo vivo per conto mio, in un mondo mio, da isolato, un mondo per bene. Lavoro, torno a casa e mi chiudo qui dentro. Sono pessimista, solitario, alieno dalla mondanità, odio i rumori e mi piace parlare poco ... • Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis - Le parole di Antonio de Curtis seguono il fil rouge del disobbediente che non accetta mai di omologarsi al solipsismo degli uomini ed alla “malacreanza” ed emblematico è l’episodio che sto per raccontarvi. - Il 21 luglio del 1950 tre parlamentari democristiani stanno pranzando al Ristorante “da Chiarina”, in Via della Vite, nel cuore di Roma. I loro nomi sono: Oscar Luigi Scalfaro, Vittoria Titomanlio e Umberto Sampietro. Ad un tratto, durante il pranzo, gli occhi di Scalfaro si posano sulle spalle di una giovane e bella signora, seduta ad un tavolo accanto al suo, che, per il gran caldo, aveva spostato il bolerino a fiorellini verdi e rossi lasciando le spalle parzialmente scoperte. A questa visione, del tutto normale anche in quegli anni e che, ai più, risulterebbe piacevole, Oscar Luigi Scalfaro, invece, reagisce in modo inatteso e quanto mai violento, oltre che estremamente volgare. Infatti il deputato DC si alza ed inizia ad apostrofare in malo modo la signora che, a suo dire, dava scandalo (!). Alcuni testimoni del fatto “increscioso” riferiscono che Scalfaro si spinse anche ad alzare le mani sulla distinta signora ma ciò che è certo è che inizia ad inveire contro di lei dicendo: “Non si vergogna ?” e ancora “è uno schifo ! E’ vomitevole ! Lei manca di rispetto alle donne presenti, così vestita è una donna disonesta, lei è una bestia !”. - La signora insultata è Edith Mingoni Toussan, figlia e moglie di due ufficiali dell’Aeronautica: Colonnello il padre, Capitano il marito e perdipiù è anche una militante missina. Non se ne sta certo zitta, calmissima, non fa una piega e replica a Scalfaro dicendogli che è meglio che pensi piuttosto ai poveri delle borgate romane e annuncia querela. La vicenda, divenuta nota con il nome di “scandalo del prendisole”, rimbalza subito sugli organi di stampa che da sinistra e da destra attaccano il “politico bacchettone” che, intanto, riceve anche tre cartelli di sfida a duello e, segnatamente, dal padre della signora insultata, dal marito, che, come nei migliori racconti romantici, si chiama Aramis e dalla stessa vittima che, tra l’altro, è un’ottima schermitrice. Scalfaro, però, rifiuta di battersi non perché lo vieta la legge ma, a suo dire, perché la sua fede di cristiano gli impedisce di battersi, affermazioni che generarono disgusto generale da parte di tutti i gentiluomini in circolazione e grandi battute umoristiche sulla stampa di opposizione. - E’ in questo momento che interviene il Principe de Curtis che scrive una lettera asciutta ma palesemente accusatoria di codardia ad Oscar Luigi Scalfaro che, tra l’altro, ha anche il titolo nobiliare di barone, del seguente letterale tenore: Ho appreso dai giornali che Ella ha respinto la sfida a duello inviataLe dal padre della signora Toussan, in seguito agli incidenti a Lei noti. La motivazione del rifiuto di battersi da Lei adottata, cioè quella dei principi cristiani, ammetterà che è speciosa e non fondata: il sentimento Cristiano, prima di essere da Lei invocato, per sottrarsi ad un dovere che è un patrimonio comune di tutti i gentiluomini, avrebbe dovuto impedire, a Lei e a Suoi Amici di fare apprezzamenti in un pubblico locale sulla persona di una Signora rispettabilissima. Abusi del genere comportano l’obbligo di assumerne le conseguenze, specialmente per uomini responsabili, i quali hanno la discutibile prerogativa di essere segnalati all’attenzione pubblica, per ogni loro atto. Non si pretende da Lei, dopo il rifiuto di battersi, una maggiore sensibilità per ciò che è avvenuto, ma si ha il diritto di esigere che in incidenti del genere, le persone alle quali il sentimento della responsabilità morale e cavalleresca è ignoto, abbiano almeno il pudore di sottrarsi al giudizio degli uomini, ai quali questi sentimenti e il coraggio civile dicono ancora qualcosa. • Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis - Oscar Luigi Scalfaro non risponde alla lettera inviatagli dal Principe ma, come tutti coloro che non conoscono il significato della parola onore, trova metodi indiretti ed oscuri per ottenere la propria “vendetta”. Intanto la questione, dopo i lazzi dei giornali, finisce in Parlamento con una serie di interrogazioni. Il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi imbarazzatissimo si lascia scappare un “... qui rischiamo il ridicolo”. Ma il barone Scalfaro non demorde e, a novembre, alla Camera partirà la sua crociata contro le donne che si espongono senza pudore (!). - Nel 1954 Oscar Luigi Scalfaro subentra a Giulio Andreotti nell’incarico ministeriale di controllo del cinema e dello spettacolo, cosiddetta “commissione censura” e, dopo il divieto ai minori di 16 e 18 anni e l’esclusione di film dal circuito del “Centro Cattolico Cinematografico”, arriva anche il divieto ai minori di 14 anni. Ed ecco che si presenta l’occasione per “far scontare” a Totó quella lettera, intanto passata alla storia e, secondo lo storico del cinema Alberto Anile, Scalfaro ha ancora “il dente avvelenato” a seguito di quella pubblica umiliazione essendo stata, la lettera, pubblicata sui giornali dell’epoca. - Il critico cinematografico Ranieri Polese scriverà: “… i guai di Totò si moltiplicano. Si creano problemi per “I soliti ignoti” (titolo originario bocciato, “Le madame”), per “I due marescialli” e per “Chi si ferma è perduto”. Prevedibili difficoltà incontra “Arrangiatevi !” girato in una ex casa di tolleranza. Ma l’episodio più bizzarro tocca a “Totò, Peppino e la dolce vita” del 1961 che sconta gli ultimi rigori della vecchia legge e le vendette dei censori che nulla avevano potuto fare contro il quasi omonimo film di Fellini. Cadono fotogrammi di feste, si cancellano battute sui ministri che deviano l’autostrada per contentare i propri elettori, si cassano allusioni alle ‘polverine’, i giochi di parole con i Proci. Insomma, un’ecatombe !”. *Valentina Carnielli - Lo “scandalo del prendisole” ebbe così tanta risonanza che Federico Fellini ne parlerà in un episodio di “Boccaccio 70”. (Suggerito da Manolo Nispi )
@carlogarrone2305 Жыл бұрын
W la democrazia
@riccsin Жыл бұрын
Le prime frasi erano certamente le più inquietanti
@domenicocatanzariti77945 ай бұрын
Ai tribunali del popolo però lui ci stava eccome
@fieldingmellish14232 жыл бұрын
Assieme al Cossiga presidente, e l immenso pertini, uno dei migliori presidenti della repubblica
@simonecima48844 жыл бұрын
Spettacolare!!!
@robertospiga11943 жыл бұрын
Giuda meno falso di te ! Riposa in pace, quel che è fatto purtroppo è fatto ! 💐😎💐
@rodolfomanno94523 жыл бұрын
Grandissimo discorso
@mariomarini37743 жыл бұрын
Di un cialtrone bigotto e ipocrita!
@superska_3 жыл бұрын
😂😂😂😂 vai a dormire va
@misterplet3 жыл бұрын
Vi faccio un favore 1:42
@infinito_e_oltre45184 ай бұрын
grazie
@mariajosevrg11713 жыл бұрын
Onesto, coraggioso, coerente.
@francescorossi42223 жыл бұрын
Sicuro.... un santo proprio
@mariajosevrg11713 жыл бұрын
@@francescorossi4222 era un ipercritico, autoritario. Spesso impaziente, ma era un Francescano secolare che lasciava metà del suo stipendio alle mense dei poveri. Senza tanto chiasso provvedeva dove mancava anche il pane. C'è gente che non con tribuisce neanche con un centesimo perché " ci devono pensare gli altri "/. E guai a parlare di carità. Per Il presidente Scalfaro era " giustizia sociale. " "Io ho troppo per miei bisogni. Diamo a chi è giusto che abbia". Santi sono altri. Lui no. Era un uomo coerente.
@OreDiterroreChannel3 жыл бұрын
@@francescorossi4222 Detto da uno che manco c'era è una barzelletta, soprattutto raccontata male
@mariomarini37743 жыл бұрын
@@mariajosevrg1171 NON dica puttanate....
@superska_3 жыл бұрын
Era un .... FALSO
@alangregg55203 жыл бұрын
Ci stavi eccomé
@josuesaron1153 жыл бұрын
Non stoooo Siiii Noooo Siiii
@lupinobecchino2 жыл бұрын
Si, o'mond... O me la dai, o me la prendo.. SCEGLI TU!
@dannyferrando95334 жыл бұрын
Prima si è provato con le bombe.......
@matteotesti56112 жыл бұрын
Grande Scalfaro é stato un grande uomo
@carlogarrone2305 Жыл бұрын
Uno dei peggiori presidenti della Repubblica
@occhioverde712 жыл бұрын
Quando il Principe Antonio de Curtis umiliò Oscar Luigi Scalfaro, 1950 - Io sono un uomo all'antica, appartengo al secolo scorso, anzi, che dico, al secolo delle crociate. Il mondo moderno, il mondo di oggi, per me non c'è, non esiste, non lo vedo, non mi piace. Detesto tutto di esso: la fretta, il frastuono, l'ossessione, la volgarità, l'arrivismo, la frenesia, le brutte maniere, la mancanza di rispetto per le tradizioni, le stupide scoperte. Per questo vivo per conto mio, in un mondo mio, da isolato, un mondo per bene. Lavoro, torno a casa e mi chiudo qui dentro. Sono pessimista, solitario, alieno dalla mondanità, odio i rumori e mi piace parlare poco ... • Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis - Le parole di Antonio de Curtis seguono il fil rouge del disobbediente che non accetta mai di omologarsi al solipsismo degli uomini ed alla “malacreanza” ed emblematico è l’episodio che sto per raccontarvi. - Il 21 luglio del 1950 tre parlamentari democristiani stanno pranzando al Ristorante “da Chiarina”, in Via della Vite, nel cuore di Roma. I loro nomi sono: Oscar Luigi Scalfaro, Vittoria Titomanlio e Umberto Sampietro. Ad un tratto, durante il pranzo, gli occhi di Scalfaro si posano sulle spalle di una giovane e bella signora, seduta ad un tavolo accanto al suo, che, per il gran caldo, aveva spostato il bolerino a fiorellini verdi e rossi lasciando le spalle parzialmente scoperte. A questa visione, del tutto normale anche in quegli anni e che, ai più, risulterebbe piacevole, Oscar Luigi Scalfaro, invece, reagisce in modo inatteso e quanto mai violento, oltre che estremamente volgare. Infatti il deputato DC si alza ed inizia ad apostrofare in malo modo la signora che, a suo dire, dava scandalo (!). Alcuni testimoni del fatto “increscioso” riferiscono che Scalfaro si spinse anche ad alzare le mani sulla distinta signora ma ciò che è certo è che inizia ad inveire contro di lei dicendo: “Non si vergogna ?” e ancora “è uno schifo ! E’ vomitevole ! Lei manca di rispetto alle donne presenti, così vestita è una donna disonesta, lei è una bestia !”. - La signora insultata è Edith Mingoni Toussan, figlia e moglie di due ufficiali dell’Aeronautica: Colonnello il padre, Capitano il marito e perdipiù è anche una militante missina. Non se ne sta certo zitta, calmissima, non fa una piega e replica a Scalfaro dicendogli che è meglio che pensi piuttosto ai poveri delle borgate romane e annuncia querela. La vicenda, divenuta nota con il nome di “scandalo del prendisole”, rimbalza subito sugli organi di stampa che da sinistra e da destra attaccano il “politico bacchettone” che, intanto, riceve anche tre cartelli di sfida a duello e, segnatamente, dal padre della signora insultata, dal marito, che, come nei migliori racconti romantici, si chiama Aramis e dalla stessa vittima che, tra l’altro, è un’ottima schermitrice. Scalfaro, però, rifiuta di battersi non perché lo vieta la legge ma, a suo dire, perché la sua fede di cristiano gli impedisce di battersi, affermazioni che generarono disgusto generale da parte di tutti i gentiluomini in circolazione e grandi battute umoristiche sulla stampa di opposizione. - E’ in questo momento che interviene il Principe de Curtis che scrive una lettera asciutta ma palesemente accusatoria di codardia ad Oscar Luigi Scalfaro che, tra l’altro, ha anche il titolo nobiliare di barone, del seguente letterale tenore: Ho appreso dai giornali che Ella ha respinto la sfida a duello inviataLe dal padre della signora Toussan, in seguito agli incidenti a Lei noti. La motivazione del rifiuto di battersi da Lei adottata, cioè quella dei principi cristiani, ammetterà che è speciosa e non fondata: il sentimento Cristiano, prima di essere da Lei invocato, per sottrarsi ad un dovere che è un patrimonio comune di tutti i gentiluomini, avrebbe dovuto impedire, a Lei e a Suoi Amici di fare apprezzamenti in un pubblico locale sulla persona di una Signora rispettabilissima. Abusi del genere comportano l’obbligo di assumerne le conseguenze, specialmente per uomini responsabili, i quali hanno la discutibile prerogativa di essere segnalati all’attenzione pubblica, per ogni loro atto. Non si pretende da Lei, dopo il rifiuto di battersi, una maggiore sensibilità per ciò che è avvenuto, ma si ha il diritto di esigere che in incidenti del genere, le persone alle quali il sentimento della responsabilità morale e cavalleresca è ignoto, abbiano almeno il pudore di sottrarsi al giudizio degli uomini, ai quali questi sentimenti e il coraggio civile dicono ancora qualcosa. • Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis - Oscar Luigi Scalfaro non risponde alla lettera inviatagli dal Principe ma, come tutti coloro che non conoscono il significato della parola onore, trova metodi indiretti ed oscuri per ottenere la propria “vendetta”. Intanto la questione, dopo i lazzi dei giornali, finisce in Parlamento con una serie di interrogazioni. Il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi imbarazzatissimo si lascia scappare un “... qui rischiamo il ridicolo”. Ma il barone Scalfaro non demorde e, a novembre, alla Camera partirà la sua crociata contro le donne che si espongono senza pudore (!). - Nel 1954 Oscar Luigi Scalfaro subentra a Giulio Andreotti nell’incarico ministeriale di controllo del cinema e dello spettacolo, cosiddetta “commissione censura” e, dopo il divieto ai minori di 16 e 18 anni e l’esclusione di film dal circuito del “Centro Cattolico Cinematografico”, arriva anche il divieto ai minori di 14 anni. Ed ecco che si presenta l’occasione per “far scontare” a Totó quella lettera, intanto passata alla storia e, secondo lo storico del cinema Alberto Anile, Scalfaro ha ancora “il dente avvelenato” a seguito di quella pubblica umiliazione essendo stata, la lettera, pubblicata sui giornali dell’epoca. - Il critico cinematografico Ranieri Polese scriverà: “… i guai di Totò si moltiplicano. Si creano problemi per “I soliti ignoti” (titolo originario bocciato, “Le madame”), per “I due marescialli” e per “Chi si ferma è perduto”. Prevedibili difficoltà incontra “Arrangiatevi !” girato in una ex casa di tolleranza. Ma l’episodio più bizzarro tocca a “Totò, Peppino e la dolce vita” del 1961 che sconta gli ultimi rigori della vecchia legge e le vendette dei censori che nulla avevano potuto fare contro il quasi omonimo film di Fellini. Cadono fotogrammi di feste, si cancellano battute sui ministri che deviano l’autostrada per contentare i propri elettori, si cassano allusioni alle ‘polverine’, i giochi di parole con i Proci. Insomma, un’ecatombe !”. *Valentina Carnielli - Lo “scandalo del prendisole” ebbe così tanta risonanza che Federico Fellini ne parlerà in un episodio di “Boccaccio 70”. (Suggerito da Manolo Nispi )
@MsBizzarro Жыл бұрын
Impedì le indagini su se stesso! Che vergogna!
@giuliogiliberti5114 Жыл бұрын
Quel "non ci sto" dice molto, su episodi singolari.......
@edmondndoj77012 жыл бұрын
Presidento Italiano e piu bello nel mondo 🙏🌎🌟✨
@mariajosevrg11713 жыл бұрын
Il Presidente Scalfaro mai mai avrebbe sopportato che si scrivesse una sente za prima di un giusto e regolare processo. Troppi tacciono, bocca serrata e pollice verso come.per Gesù Cristo. Scalfaro non ha fatto il Ponzio Pilato
@mattodoc Жыл бұрын
A parte firmare un bel po’ di condanne a morte di Italiani a guerra finita, ma sono dettagli 😂😂😂
@adalbertomariaferrari-4393 Жыл бұрын
@@mattodocma che si ride????
@mattodoc Жыл бұрын
@@adalbertomariaferrari-4393 cioè???
@wolfthrone17463 жыл бұрын
UNO CHE SI E' MESSO LA DEMOCRAZIA SOTTO I PIEDI
@robertoa71312 жыл бұрын
a questo gioco al massacro io non ci sto. Frase divenuta storica ed utilizzata ormai per lo più in contesti scherzosi👩🦲🤓😮🤔🤔🤔🤔😂😂
@andreacanali28423 жыл бұрын
Io non ci sto! A tornare con l'ex moglie non ci sto
@ailenmicaela18 Жыл бұрын
Non ci sto! Cosa significa? Parlo spagnolo..
@stormyphantom71664 жыл бұрын
Martelli una cosa giusta l'ha detta
@carlocicogna87707 ай бұрын
Uno dei peggiori insieme a Napolitano.
@edmondndoj77012 жыл бұрын
Parlamento Italiano e piu bello nel mondo 🙏🌎🌟✨
@enricozerilli40692 жыл бұрын
Spero che tu sia ironico
@albertolalicata68472 жыл бұрын
@@enricozerilli4069, dai! Non scoraggiamoci! Amiamo la patria!♥️
@robertoa71312 жыл бұрын
@@albertolalicata6847 non esageriamo
@robertoa71312 жыл бұрын
Non è proprio così ahi noi
@antogiunma2252 Жыл бұрын
Vero presidente io non ci sto..vi ricordate..lui 👍🌹 stato bravissimo presidente bella frase io non sci sto...?
@gabrieleuomogattosbattella43452 жыл бұрын
Mai sopportato questo presidente.
@mattodoc Жыл бұрын
Ho provato un conato di vomito quando ho assistito a questo delirante discorso, volto esclusivamente a insabbiare e diffamare doverose indagini. Poi nel 2012, quando OLS si è spento, mi è tornato alla mente. Se avesse potuto parlare dall’aldilà avrebbe potuto dire veramente ‘io non ci sto’ perché non ci stava proprio più, per fortuna definitivamente. Uno dei più inquietanti rappresentanti dello Stato dal dopoguerra a oggi…
@andreatamiso4499 Жыл бұрын
Dopo di lui ne sono venuti ben di peggio
@adalbertomariaferrari-4393 Жыл бұрын
Pagliaccio 🤡🤡🤡🤡 cornuto 🤘🤘🤘🤘 taac
@alessiozv35259 ай бұрын
Penso secondo solo a Napolitano come peggio...
@thomasbufalino5911 Жыл бұрын
e bravo Gigino che non ci sta
@MrJuveboy87 Жыл бұрын
Boia.
@tunztunz77463 жыл бұрын
Questo personaggio l avevo visto vis a vis e gli avevo pure dovuto stringere la mano e mettermi sull attenti... Correva l anno 1996 e io ero a Palermo a fare il servizio militare nell operazione Vespri Siciliani... Gli avrei dato una testata... Altro che stringergli la mano.. Viscido...
@giovannirinaldi15302 жыл бұрын
Anche un mio amico si trovò, militare di leva, mitra in mano senza saperlo usare, a far la guardia all'Ucciardone, poco dopo che erano stati uccisi Falcone e Borsellino
@massimosoddu5884 Жыл бұрын
anche aecondo me è stato un vigliacco...ora non ci stà
@cristiangiannone90492 жыл бұрын
E vero
@jonnyporti63233 жыл бұрын
Phil Norimberga
@robertofaluomi672510 ай бұрын
Un Presidente di alto profilo
@francescofornaro5895 ай бұрын
io, da cattolico, spero che questo personaggio sia all'iNFERNO!"
@ale72x Жыл бұрын
Disse tutto senza fare nomi . Sapeva già tutto sulle bombe.....
@crisab3511 ай бұрын
Sapeva e ha insabbiato...
@marioscafroglia Жыл бұрын
Comunque gente di rara cultura.
@giocol162 жыл бұрын
Non ha detto nulla di nulla, si è capito solo "io non ci sto". Grande?
@FabioLovaglio Жыл бұрын
Erano gli anni di Tangentopoli, l'intera classe dirigente di democristiani e socialisti stava per essere sotterrata dagli scandali e l'intero sistema politico fondato sul finanziamento illecito stava per essere "smascherato" se non lo era già: in sostanza il "massacro" era questo, le indagini del pool mani-pulite. E' un discorso fatto per non essere capito dalle masse ma per essere recepito dalla classe politica: un invito a fare tutto il necessario a non far uscire nuovi scandali. Politichese all'italiana.
@palermopillboxfinders70024 жыл бұрын
Ahi...
@mauromagnoni4103 жыл бұрын
Scalfaro secondo solo a Pertini
@mauroraimondi50153 жыл бұрын
Scalfaro non aveva nemmeno un centesimo dell'integrità di Pertini. Per nostra fortuna ha terminato il suo mandato ed è pure morto. Per nostra sfortuna non abbiamo mai più avuto un presidente paragonabile a Pertini
@1luarluar13 жыл бұрын
io non ci sto! kzbin.info/www/bejne/oHuYn2ikeq-Mhs0
@albertolalicata68473 жыл бұрын
Mio padre gli ha stretto la mano!🤩🤩
@mariomarini37743 жыл бұрын
Poi se l'è lavata?
@albertolalicata68473 жыл бұрын
@@mariomarini3774, e perchè mai?! Scusa ma che domanda è questa?!
@GB-ko8cv2 жыл бұрын
@@albertolalicata6847 Chiede perché si vede che lui non le ha mai lavate nella vita..