Ciao! Volevo ringraziarti di cuore per questo video. Sono un aspirante scrittore e le parole che hai speso durante tutto il video (e verso la fine soprattutto) sono di grande incoraggiamento per me 🙏🏻. Non conoscevo di questi meccanismi psicologici che si creano nella mente, anche se un po' con lo studio universitario ho intuito che esistesse un qualcosa di simile. Es. Se mi prefisso di studiare 300 pagine in 3 giorni, metto il turbo, se devo studiare 100 pagine in un mese, le spalmo tutte in 30 giorni 🤣. Comunque che sia per lo studio o per la scrittura, proverò a levare ogni limite o ogni vincolo, vediamo come va 🥲. Ricollegandomi alla parte finale del video, in cui parli dall'invidia inconscia da parte di formatori e guru, aggiungo che spesso questa invidia ce l'hanno anche scrittori famosi. Posso fare l'esempio di Stephen King con il suo On Writing, una sorta di guida per gli scrittori. Premetto che non l'ho letto, ma a quanto ho capito Stephen ha un'idea "piramidale" della scrittura. Nel senso che al vertice ci stanno gli scrittori talentuosi (il talento secondo lui è innato, quindi se non hai talento non puoi puntare ad essere al vertice, e già qua spara la prima cazzata), al piano di sotto ci stanno gli scrittori buoni, che non possono diventare scrittori di 1° livello, poi ci stanno gli scrittori bravini che, a detta sua, possono solo puntare a salire di un gradino, e all'ultimo ci stanno gli scrittori incompetenti, che scarsi sono e scarsi rimangono. Quando ho letto di sta cosa ci sono rimasto un po' male perché stimo troppo King, ma per fortuna ho abbastanza spirito critico per riconoscere che in questo libro ha sparato solo un mucchio di boiate, e anzi, per uno scrittore emergente, secondo me può essere pure dannoso leggere un libro simile, perché rischia di sentirsi solo scoraggiato 😕
@DucadiBaionette9 ай бұрын
Non ricordo On Writing per cui non so, non ho idea. Un giorno lo rileggerò. Riguardo lo studio, però, considera che il nostro cervello può elaborare solo un numero limitato di concetti nuovi per volta, che poi scrive-e-riscrive durante il sonno rinforzando circuiti elettrici inizialmente debolissimi (infatti se non studiamo bene ogni concetto per favorirne poi il consolidamento notturno, li scordiamo molto rapidamente). Lato studio ok andare più veloci di quanto si pensasse (100 pagine al giorno è fattibile, se penso alla saggistica di divulgazione scientifica), ma sempre preservando la qualità dello studio fatto: creare connessioni mentre si legge con altri concetti pregressi ecc. e ripetizione nel tempo, anche solo riprendendo a distanza di settimane e mesi gli appunti. 💪
@itsFOW9 ай бұрын
13:49 hai risposto alla domanda che volevo farti. Avrei chiesto "ma scusa, in tre mesi progettano e scrivono tutto?" Passi lo scrivere in due mesi 100k parole, ma pure progettare? Ecco, mi hai risposto: non si parla di storie più complesse sulle quali ci si vuole soffermare. Per me è follia pensare da zero un'idea e scriverla (bene) in 3 mesi. A meno che, ovviamente, non sia un'idea più diretta e sempliciotta DETTO QUESTO, studiare il corso base e i libri suggeriti aiuta non poco nel velocizzare le tempistiche, e di questo ti ringrazio (ancora)
@DucadiBaionette9 ай бұрын
Oppure idee molto complesse che si conoscono già. Uno degli autori citati in pochi mesi ha scritto un romanzo storico estremamente complesso per fonti e dettagli. Si può senza problemi partire a scrivere in poco tempo con storie enormemente complesse a livello di fonti, dettagli ecc. che già si conoscono bene, per esempio iniziando subito con le scene più sicure e sfruttando i tempi prima di arrivare ai momenti più problematici per approfondire ulteriormente le fonti. Per esempio, se stai scrivendo una storia ambientata nella Grande Guerra e il tuo protagonista è un tenente francese fresco di nomina, e conosci benissimo i dettagli da usare sulla prima fase della guerra nel 1914, puoi partire con quelle scene: l'uso dei taxi per portare d'emergenza i soldati al fronte; mostrare bene le vecchie uniformi ottocentesche e i loro problemi; la mancanza di pasti caldi e le difficoltà di un esercito che si basava sulla presenza di cucine da campo (che non possono trovarsi a un passo dal fronte) e non di razioni portate addosso ecc. Invece lascerai da parte fino a ulteriore studio quel paio di flashback ambientati a Saint-Cyr, l'equivalente francese della nostra accademia di Modena. Il tuo personaggio era là fino a un anno e mezzo fa: ne è uscito tenente dopo il terzo anno, si è fatto un anno di specializzazione per la sua arma (al volo però non ricordo se funzionasse così nel 1914, dovrei controllare), e appena assegnato al suo primo compito è arrivata la guerra. Magari hai immaginato una scena in cui parla con un suo amico della possibilità di una nuova guerra europea, ed entrambi sono convinti che il nemico sarà l'Inghilterra entro massimo 10 anni, per le colonie africane, e li hai immaginati farlo a colazione... ma non ricordi se facevano colazione e cosa mangiavano! Finché non scopri se/come farla, scrivi altro. Magari intanto ti verrà in mente di fare quel dialogo in un contesto diverso che conosci meglio. Chiaro?
@itsFOW9 ай бұрын
@@DucadiBaionette sicuramente è stato davvero bravo l'autore. Comunque sì, capisco questa strategia, in certi tratti direi di applicarla già di mio. In ogni caso parlavo di situazioni dove si parte proprio da zero, senza nemmeno avere un'idea alla base, per poi idearla e svilupparla. Forse sono stato stupido io a pensare che si intendesse questo.
@DucadiBaionette9 ай бұрын
Se uno vuole scrivere, vuole scrivere di qualcosa. Partire da zero non ha molto senso. Deve esserci una costruzione di interessi ecc. da usare, come spiegato anche ne "il Risveglio dello Scrittore", nella parte sulle passioni. Se uno a ogni romanzo deve partire proprio da zero perché si ostina proprio a voler scrivere solo di cose di cui non sa nulla, e non cose che deve approfondire ma di cui ha buone basi, è un delirio.
@itsFOW9 ай бұрын
@@DucadiBaionette questo è giusto. Avevo inquadrato la cosa più come un "qualcuno parte da zero e conclude in 3 mesi". A me sembrava strano, infatti, perché per me la "normalità" è coltivare delle idee e conservarle per il futuro, proprio come hai detto tu
@arachikestrel94039 ай бұрын
Caro Duca, l'offerta della email di oggi é davvero allettante, ma sto risparmiando per il corso di editor. Per quanto riguarda la procrastinazione, sono alla progettazione del terzo romanzo breve (il secondo e mezzo da Gennaio) e devo iniziare la revisione del primo e del secondo. A breve compreró una consulenza per sapere cosa fare con questi lavori.