Capolavoro

Per il q&a. Duca potresti spiegare meglio il concetto di pensare piu e piu volte alla scena per trovare i dettagli migliori? Cosa dovrebbe cambiare della scena da una volta che la si immagina alla volta dopo? E su cosa ci si dovrebbe basare?

Provo per il prossimo Q&A Ciao Duca, l'idea della piramide di Maslow mi affascina nell'esplorare le possibili motivazioni di un personaggio non umano. Uno dei difetti di molte storie in ambito fantasy e fantascienza è che creature non umane vengono completamente umanizzate (se non sono i classici mostri cattivi "perchè sì" e privi di motivazioni che non siano il distruggere tutto e tutti), non necessariamente solo per aspetto, ma più che altro per motivazioni alla base dei comportamenti. Forse in parte dipende dalla necessità di rendere i comportamenti familiari e comprensibili al lettore/spettatore, ma probabilmente dipende anche dall'abitudine o dalla difficoltà di concepire qualcosa di lontano dal proprio modo di pensare (con tutti i problemi che potrebbero derivarne dovendo comunicare con specie aliene che pensano in modo diverso dal nostro e con gerarchie di valori e priorità diverse) Mi chiedevo se possa essere una buona idea immaginare una piramide di Maslow differente per un personaggio non umano e che quindi potrebbe agire in modo notevolmente diverso e seguendo tutt'altro ordine di prioriotà rispetto a un personaggio umano. Ed eventualmente, nel caso di una creatura "mezzosangue" dover affrontare anche un conflitto interno tra le sue due nature (es. a caso dai classici di D&D, una Alu o un Cambion, che hanno natura per metà umana e per metà demoniaca). E se e quanto possa essere rischioso per la comprensione da parte del lettore, al quale ovviamente non possiamo mostrare uno schemino della piramide di Maslow della specie aliena/non umana.

Ciao Duca .Ma la premessa è una frase,o delle righe sritte sul retro della copertina del libro utile ad intrigare il probabile acquirente? O è la tua idea che solo tu sai e a cui ti attieni? Grazie Duca

Hai detto cazzo 70 volte... non male! 😅

Disservizio di Streamyard, ha cancellato la musica del balletto iniziale (a cazzo, perché sì). Ho fatto un taglio dei primi minuti sulla Live registrata, ché tanto non serve a nulla averli con 3 minuti di balletto silenzioso.

Ave Duca! Nel mio fantasy storico ambientato nella Roma repubblicana, è impressionante caratterizzare alcuni personaggi, compreso il co protagonista, come appartenenti ad alcuni popoli osco umbri in modo che possano riconoscersi fra loro, ed essere identificati dal lettore, come NON QUIRITI attraverso l'accento con il quale parlano latino. Rendendo il latino con l'italiano standard moderno, avevo pensato di inserire regionalismi presi dai dialetti parlati oggi in quelle zone d'Italia. Mi sembra "tecnicamente" corretto, ma pur usandoli col contagocce temo l'effetto "Asterix", che farebbe perdere di serietà a tutto il romanzo che invece è a tinte molto cupe. A tuo avviso è una soluzione accettabile o è una minchiata?😅

Cacchio, mi è venuta voglia di scrivere un romanzo solo per metterci i frocillipi!

Intanto ti ringrazio molto per il tag, purtroppo sono un'incompetente e me ne sono resa conto solo oggi. Ho adorato la live, hai analizzato moltissime cose a cui non avevo fatto caso e ora capisco cosa stonava nella scrittura della Yarros (o nella traduzione, a questo punto), e ho amato tutte le informazioni che hai fornito sulle cose non inerenti alla scrittura. Vorrei sapere, a questo punto, se hai finito Fourth Wing e iniziato Iron Flame e se aspetti Onyx Storm, perché io non sto nella pelle, mi manca tutto il disagio di Basgiath. Vorrei anche sapere i tuoi pensieri in merito ai coiti acrobatici di Xaden e Violet, perché con tutti i problemi alle articolazioni di lei probabilmente avrebbe dovuto essere portata dai guaritori come codice rosso.

Buonasera, Duca, avrei una domanda sul ban del "mentre". Escludere il "prima", il "poi" e il "quando" ho capito perchè evitarli. Mi resta il dubbio sul "mentre" che esprime simultaneità, nel senso che non riesco a focalizzare il motivo per cui dovrebbe buttare il lettore fuori dall'immersione nel qui e ora del personaggio, dato che il "mentre" è una condizione abituale nell'esperienza di tutti i giorni e anche se possiamo essere focalizzati su un solo processo mentale alla volta (nessun vero multitasking/multithreading nel nostro cervello) quella di fare più cose insieme col "pilota automatico" è una condizione decisamente familiare nella vita di tutti i giorni. Tanto che in certe condizioni il "mentre" potrebbe essere equivalente a un gerundio (utilizzato in modo appropriato e non a sproposito), per raffigurare la simultaneità. Potresti quindi spiegarmi meglio perchè il "mentre" va evitato? Grazie mille in anticipo.

In questo video ho trovato utili e fondamentali le parole chiave: empatia, senso degli eventi, arco eroico, autorealizzazione. Ma sopra ogni altra: posta in gioco. Grazie per questo video

Grazie di cuore, per rispondere ad alcune di queste domande Qualcuno su internet si farebbe pagare profumatamente. Q&a molto interessante

Lezione pazzesca questa. Non ci sono molti che parlino dell'argomento organicamente. Grazie.

Grazie Duca, per sbaglio avevo le cuffie sconnesse e grazie alla opening della live ora sono stato ripreso da HR e licenziato dalla fabbrica del Latte d'Elfa.

Grazie per la risposta sulla questione dell'empatia su personaggi "negativi" (non volevo sbrodolare la domanda con spiegazioni troppo lunghe, intendevo tipologie di personaggi che il lettore medio potrebbe classificare istintivamente come tali per abitudine becera a dividere il mondo in buoni & cattivi). Combinazione stavo giusto seguendo in questi giorni le lezioni su come è stato presentato Ciro in Gomorra, o l'esempio che hai fatto tratto da "Il ponte delle spie" (ma anche le soluzioni che hai suggerito per "aggiustare" i problemi di empatia con la protagonista di Assault Fairies), quindi in gran parte avevo già risolto il dubbio, ma ormai la domanda l'avevo già inviata, credo proprio nei giorni in cui ho preso il corso avanzato. Nello specifico il mio problema nasceva dall'intenzione di aprire con un incipit d'azione in cui il rischio, a questo punto, sarebbe stato di fare lo stesso errore di Assault Fairies (o dell'esercizio sulla postulante in fuga che mena il prete che la insegue, in cui la sola fuga è un elemento troppo debole per empatizzare da subito con lei). Potrei quindi costruire l'empatia con un capitolo precedente e rinunciare all'incipit basato su una azione dove, trattandosi di una sicaria, sarebbe difficile far emergere motivazioni utili all'empatia senza far sembrare la cosa artificiale o troppo palese (almeno agli occhi di chi è "sgamato" e capisce subito il trucco volto a costruire l'empatia).

30?

ci vuole talento per riuscire a scrivere immerdivamente.

Contenuto succulento e regalato! Non conoscevo il concetto della uncanny valley... davvero interessante. Grazie Duca da un tuo corsista avanzato

"Karate è come camminare in strada: se cammini sul ciglio sinistro, va bene; se cammini sul ciglio destro, va bene. Ma se cammini al centro, ti schiacciano. Se non fai il karate, va bene; se fai il karate, va bene. Ma se fai il karate 'vediamo cosa succede'... ti schiacciano come acino d'uva". Maestro Miagi

Grazie. Analisi interessante e dettagli "sottili" ben piazzati. ❤

È consigliabile scrivere frasi con il cambio di soggetto o è buona norma dividerle in 2 frasi? Es: "bevo l'ultimo sorso di caffè, Gianni mi passa il piattino con i croissant" va bene?

Ciao Duca, scrivo per il Q&A. Io ho un problema di produttività, in pratica non è che non mi piaccia scrivere anzi quando inizio andrei avanti per ore, specie se le possibilità di essere interrotto o disturbato sono pari a zero, ma ultimamente ho serie difficoltà a iniziare a scrivere. In pratica, trovo dei momenti in cui sono libero e potrei mettermi al lavoro sul romanzo ma quando arrivano o procrastino o ricado nella trappola dello pseudolavoro. Cosa potrei fare? Ho anche Dossier scrittura e le esperienze antiblocco, secondo te quali sono le lezioni che potrebbero essere più utili al mio caso?

nel dubbio riporto qui. Chiedo scusa se già presa in considerazione. Nel romanzo che sto scrivendo ci sono diverse scene relative a riunioni in cui sono presenti da 8 a 16 personaggi tutti pari livello (ambasciatori e comandanti militari). Non tutti di questi sono descritti, o saranno mai descritti, per cui mi sono sempre soffermato e ho sempre dato la parola a quei personaggi che nella storia hanno comunque un ruolo seppur marginale, riducendo molti altri a pura tappezzeria. Mi rendo conto che non è il massimo, pero così evito confusione sia nei dialoghi (che diverrebbero anche noiosi se ognuno dovesse dire la propria), sia per evitare troppi nomi che appaiono giusto una volta. C'è un qualche romanzo che ha affrontato un problema simile da cui io possa capire come migliorare queste scene?

Concordo pienamente che la pratica è necessaria.

Il primo ospite sembrava quello del film ’impiegati male' XD

Il secondo è il ghostwriter dei Manowar?

Wow, questa è una mega offerta! Chi non ne approfitta adesso rischia di mangiarsi le dita :)

Sai? Penso che a volte (anzi spesso!) serva proprio qualcuno che da "fuori" ti confermi cosa in realtà senti già dentro. Quindi grazie.

Grazie mille per questo video che trovo valido sotto l'aspetto motivazionale e incoraggiante in modo positivo.

Grazie Duca. Sto abbandonando un ambiente letterario di nicchia, ricco di soggetti simili (amplificato dal sistema FB che sembra offrire provocazioni facili). Prima interagivo, poi ho iniziato un distacco e li osservo da lontano, proprio per non cadere nella trappola. Ho capito che non fa per me, anche se è un punto di riferimento per gli argomenti delle storie che scrivo. Ma la mia serenità deve venire prima di tutto.

Domanda per la prossima udienza ducale: se il personaggio principale, quello che detiene il punto di vista, sente una voce di un'entità non materiale che si rivolge esclusivamente a lui e non è udibile da altri (potrebbe essere anche una voce che sente nella propria testa a causa di disturbi psichici), scrivendo in prima persona al presente, per fare sì che il lettore capisca immediatamente che si tratta di una "voce estranea" sia al pensiero del personaggio sia al mondo esterno, può aver senso usare una forma grafica diversa come il corsivo? Se no, cosa suggeriresti nel merito? Grazie mille.

Grazie Duca. Quello che intendevo dire ovviamente non era andare a caso ma spesso mi capita di avere un’idea generale che non è subito chiara e quindi mi blocco già in partenza prima di darmi l’opportunità di esplorare quello che voglio esprimere. A volte succede invece perché le idee sono troppo confuse quindi forse in questo caso vale la pena darsi tempo? In questo caso per esempio l’idea che ho richiederebbe comunque dei tempi tecnici perché si basa su storie di persone che incontro nella mia vita che sono tutte accomunate da una stessa caratteristica quindi credo sia ovvio che non possa essere tutto chiaro fin da subito. Grazie

Verissimo, me ne sono reso conto anche solo nel passaggio dalla terza alla prima persona dopo decenni passati a leggere di tutto sempre scritto in terza. Fatto il corso base ero pieno di dubbi sull'efficacia della prima e nei primi tentativi di scrivere in prima la sentivo "aliena" (nonostante qualche risultato incoraggiante). In estate mi è bastato leggere una mezza dozzina di romanzi (tra quelli consigliati) scritti in prima e quando dopo l'estate ho ricominciato a fare esperimenti di scrittura mi è venuto molto più naturale, sia la scrittura in prima che lo stare alla larga da vecchie abitudini derivanti da quello che ho letto per anni e anni e notare quello di cui parlavi nel corso base. Starne alla larga o quantomeno accorgermi abbastanza in fretta delle "ricadute" e correggerle (ci vorrà un po' credo, prima di "bandire" del tutto dalla mia testa certe ricadute, visto il tempo pregresso di abitudine a cose che in immersiva non si devono fare).

Grazie per le risposte e spero che ti sia passato il fastidio alla sciatica. Avrei una domanda sulla costruzione dell'empatia nei confronti di un protagonista che per professione e mentalità all'inizio potrebbe essere percepito come marcatamente negativo e il cui arco di trasformazione non prevede la sua "redenzione" complessiva (ossia non diventerà "buono" alla fine della storia anche se finirà involontariamente per fare del bene ad altri) ma la risoluzione di un difetto fatale che non riguarda la sua natura e professione. Quanto è pericoloso procedere "lentamente" nel mostrare sofferenza ingiusta e conflitti con personaggi che sono anche peggio del protagonista, il cui status quo è quello di un personaggio spiccatamente "negativo", invece di dare un forte imprinting di sofferenza ingiusta o di conflitto con antagonisti ancora peggiori già a partire dall'incipit? Rischio di bruciarmi da subito l'interesse/empatia da parte del lettore se non gli do subito dei motivi molto forti per parteggiare per la protagonista ma li introduco e li svelo più gradualmente nel corso della storia? Nel mio caso parliamo di una sicaria mercenaria, ma mi è venuto in mente quello che dicevi nel corso base a proposito di American History X (che devo ancora vedere). Grazie mille in anticipo.

Ah per il dolore, occhio che non sia il piriforme invece che la sciatica...

Video da applausi. Beh un ottimo modo di passare la notte delle Streghe... Elfe e il Duca 🎉❤

Like anche solo per la questione del piuttosto che disgiuntivo che mi infastidisce non poco. E questo non solo per l’errore in sé e le conseguenze descritte bene nel video ma anche per l’idea che ha chi lo usa pensando di utilizzare un linguaggio più forbito aggiungendo dramma al già tragico livello linguistico medio italiano.

Nel romanzo che sto scrivendo ci sono diverse scene relative a riunioni in cui sono presenti da 8 a 16 personaggi tutti pari livello (ambasciatori e comandanti militari). Non tutti di questi sono descritti, o saranno mai descritti, per cui mi sono sempre soffermato e ho sempre dato la parola a quei personaggi che nella storia hanno comunque un ruolo seppur marginale, riducendo molti altri a pura tappezzeria. Mi rendo conto che non è il massimo, pero così evito confusione sia nei dialoghi (che diverrebbero anche noiosi se ognuno dovesse dire la propria), sia per evitare troppi nomi che appaiono giusto una volta. C'è un qualche romanzo che ha affrontato un problema simile da cui io possa capire come migliorare queste scene?

Ciao Duca, la mia domanda riguarda la volontà di rendere come tratto principale di un personaggio che sto sviluppando il fatto che parli in maniera eccessivamente lenta. Così lenta da dar fastidio. Qual è il modo migliore per farlo? Ho pensato di servirmi di pause che frammentino il discorso in più parti e lascino spazio al mutare delle sue micro-espressioni facciali. Però rimane la questione di "rallentamento" del tempo e fastidio che vorrei evocare nelle sensazioni del lettore su questo personaggio.

Domanda di burocrazia. Ho quasi finito il mio primo romanzo, manca solo la scrittura del climax. Se volessi mandarti il progetto, per capire se vale la pena presentarlo, devo mandarti la struttura, un sinossi e primo e secondo capitolo? Oppure devo seguire una trafila diversa?

Grazie Duca, sto seguendo il tuo corso base. Ogni volta che ho un momento di confusione o di stanchezza emotiva, apro uno dei tuoi video e ho sempre un incoraggiamento a riprendere.

Ragazze, sentite cosa dice il Duca a 13:54, infatti quando andiamo a cena fuori con gli amici noi maschietti non abbiamo bisogno di rintanarci in bagno in gruppo perché siamo ancora troppo esausti da cosa avviene nello spogliatoio della palestra ;) (E anche perché non abbiamo paura del mostro che si nasconde nel gabinetto)

Nel primo brano avrebbe reso tutto più chiaro un pensiero tipo "ho speso tutto il mio patrimonio per un androide che non riesce nemmeno a tenere un bichiere in mano"?

Ciao Duca domanda veloce: se si ha da iniziare un libro perché si ha una buona idea, è meglio completare progetti pregressi o aggiungere pure questo?

Il pov è un rapper e ho bisogno di farlo esibire in un freestyle, il problema è che le rime non rendono per nulla sulla carta. Non ho modo purtroppo di ovviare il problema, perché mi serve per caratterizzare il personaggio. Hai qualche suggerimento da darmi?

Mi permetto solo un'obiezione sul non rivolgersi al lettore: la rottura della quarta parete è comunque una tecnica narrativa. Poi altro discorso che oggi venga abusata spudoratamente e che su 100 scrittori che lo fanno sì e no uno o due sappiano farlo come si deve.

Il Rocky è l'ambiente l'antagonista ?

Il romanzo steampunk che citavi riguardo i gruppi di purezza potrebbe essere "Le macchine infernali" di Jeter?