🔴 L'assertività nel lavoro

[@gioverde9592]

Ancora una volta un grazie per questa lezione su uno dei temi che più mi sta a cuore e la cui meta e obiettivo è divenuta la priorità della mia esistenza in questo periodo. L assertività andrebbe insegnata ed imparata già dall'infanzia...e sicuramente si otterrebbero relazioni migliori tra colleghi troppo spesso ,ahimè, sempre convinti che il luogo di lavoro sia un campo di battaglia o di detenzione forzata in cui espiare qualche colpa passata....Grazie, caro e prezioso Sergio per la competenza e la serietà con cui argomenti e gestisci questo tuo canale!

[@anitatree1366]

Le faccio i miei complimenti per come ha esposto questo argomento utile per i giovani d’oggi, ai quali nessuno ha mai spiegato quanto sia utile per superare le proprie insicurezze.

[@SergioOmassi]

Mille grazie Anita! L'assertività dovrebbe essere una materia di studio a partire dalla scuola primaria a mio avviso.

[@catialombardi602]

Verissimo ! Per me e' stata durissima spostarmi verso il centro . Dopo un incidente sul lavoro mi sono ritrovata con una frattura spinale, puoi già capire da che lato mi ero persa... Ci ho messo 5 anni, ma ci sono riuscita ! Bel canale. Mi piace ! 😘

[@annaolly7471]

Quanta verità. Grazie

[@erikabeautyfashion8125]

Grazie Sergio! Dire sempre sì agli altri è un dirsi no continuo e poi magari starci male per averlo fatto ed in ogni caso attivare un modo errato di rapportarsi…. Riunioni in cui temi di esser ‘ribaltato’ da arroganti superiori e quindi scegliere tra tacere o prendersi dell’ incapace solo perché la soluzione non è stata proposta da altri… ecco perché un Omassi con i suoi modi potrebbe cambiate il mondo di un ambiente lavorativo complesso intero…. Sperimentato negli anni che saper gestire un Team non è dato dall’essere un grande Manager sulla carta, ma dal percepire anche le piccole sfumature dei propri collaboratori e usare la relazione singola per comprenderli ed interagire poiché altrimenti anche un solo soggetto può destabilizzare un intero Team… grazie Sergio! Sono ‘pillole’ preziose che aiutano fattivamente nella vita di ogni giorno perché comprendere gli altri e comprendersi è costruire qualcosa non solo di umano ma anche di aziendàlmènte produttivo. 🙏🏻 hai reso tutto. Lavoriamoci ora

[@UnoNessuno100mila]

Questo video è una perla, argomento attuale, fondamentale, un'aggiunta dettagliata, per il quale non smetto d'imparare anche se conosco bene perché applicata in diversi ambiti. Rimane, come tuoi molti altri, mio oggetto di studio. Sviscerarla sarà molto utile ed istruttivo. Grazie Sergio, ti considero un riferimento per conoscere, acquisire e aggiungere.

[@SergioOmassi]

Grazie a te Debora! Se riesci leggiti Dale Carnegie! Un abbraccio grande.

[@UnoNessuno100mila]

@@SergioOmassi lo leggerò, avevo già preso l'appunto..

[@Oceanolibero]

Grazie Sergio bei video sempre utili

[@emilianodantinelli]

Sottoscrivo 101℅ che devi amare in primis ciò che fai e quant'è difficile passare da una personalità più passiva, a quella assertiva. Esperienza con datore di lavoro quando ho iniziato a dire molti non a tutte quelle richieste che prima erano si per lui abile manipolatore, ma No per me e credo per la norma è stata la Guerra, ma ho resistito e vinto già due battaglie, però aggiungo che con molte personalità è veramente difficile mantenere la lucidità ed essere assertivi. Chiaro che sto lavorando per sganciarmi dal opprimente (per me) posizione da Dipendente

[@vjollcahasani5403]

Grazie grazie grazie

[@matteof9021]

Mi piace tanto l'assertività e da quando sono stato formato a un corso a lavoro la cerco di esercitare quotidianamente ed è la base del mio comportamento in caso di conflitto o semplice contrapposizione... Ma mi chiedo, Sergio: ogni tanto con certe persone sembra non funzionare niente. A volte penso che un vaffa* possa scrollarci di dosso situazioni stagnanti e che l'assertività talvolta tenda a uno stallo. Che ne pensi?

[@SergioOmassi]

Penso che il vaffa sia catartico in certe situazioni. Come diceva Oscar Wilde: mai discutere con un cretino, perché ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. Provare a essere assertivi sempre, ma con una persona stupida, se possiamo evitarla dobbiamo farlo e se ci scappa un vaffa è anche liberatorio. Diverso è quando lo stupido è un famigliare e non ci è dato di poterlo evitare. Lì meglio adattarsi ed evitare discussioni importanti o confronti, perché non c’è nulla da fare.

[@splitthesound743]

Grazie del video! Un peccato che non spiega come passare dalla passività all'assertività, introducendo dei no e causando quindi dei terremoti..

[@SergioOmassi]

Ciao e grazie per il commento. Il video voleva essere una fotografia dell'assertività sul lavoro. Per dare suggerimenti su un percorso che conduca a diventare assertivi non basterebbe un video di qualche ora. Affronto l'argomento in aula in maniera approfondita, ma chiunque può avvicinarsi ai comportamenti ideali leggendo, ad esempio, il libro "Le cinque qualità essenziali" di Dale Carnegie.

[@nk_pro4585]

Non è facile essere assertivi. Io sicuramente sono nella passività, in passato con la nascita di mio figlio ho subito addirittura il mobbing, non perché sono una persona disponibile e gentile ma perché loro sono idioti però mi passi il termine! seppur gli servirebbero ben altri aggettivi Però oggi voglio imparare la dote dell'assertivita perché c'è n'è di gran bisogno in questo mondo Cosa mi consiglia di fare?

[@SergioOmassi]

Le consiglio il libro di Dale Carnegie: come trattare gli altri e farseli amici.

[@boo_737]

Come difendermi dagli assertivi?subdola tecnica del più forte per opprimere il più debole in molti casi?ed evitare la verità ....

[@SergioOmassi]

Non dovremmo confondere l’assertivo con il manipolatore: sono due dimensioni molto diverse. L’assertivo non opprime, non ha bisogno di mostrarsi più forte, è sempre rispettoso nei confronti del suo interlocutore. Quindi, come difendersi da un manipolatore? Con assertività 🙂

[@armonia898]

Se si trovasse un lavoro

[@SergioOmassi]

Purtroppo la carenza di opportunità “umane” in Italia è una triste realtà, soprattutto per chi non ha un percorso di studi impattante sul piano curricolare, e spesso anche per chi ce l’ha. È un paese depresso in troppe zone.