"lo sforzo emotivo come una perdita di tempo" è una idea con cui mi sono dovuta confrontare e mi torna in mente che è anche difficile far capire che lo sforzo in se non è la cosa gravosa, quanto piuttosto doverlo sostenere in momenti sbagliati in cui la priorità è un altra ( a volte non differibile, rispetto al dedicare tempo al collega). Non è l'empatia la cosa che crea fatica, quanto il doversi relazionare con situazioni dove il malessere espresso diventa anche scusa per sottrarsi alle attività antipatiche. Un altra situazione difficile è quando si arriva a fare mismatch rispetto al racconto ridondante del malessere come l'unico modo per autoproteggersi da un sovraccarico emotivo insostenibile, che viene interpretato sempre come mancanza di empatia. Mi chiedo e non ho trovato ancora risposta:Come far capire all'altro questa situazione (in un caso professionale, nell'altro,personale) senza offendere il suo sentire di quel momento? Come sviluppare la leadership nei confronti di persone di colleghi di questo tipo? Non so se ci sia una o più risposte ma mi piaceva condividere. Forse non sono l'unica ad aver vissuto situazioni cosi.