Strategie terapeutiche per le patologie dermatologiche nelle MICI

Nell'intervista con il Dr. Giacomo Caldarola (UOC Dermatologia, Pol. Gemelli IRCCS ) affrontiamo il tema delle complicanze dermatologiche nelle MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI.
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“Siamo fortunati in dermatologia, abbiamo diverse terapie a disposizione per la psoriasi e quindi con l'ampio armamentario che abbiamo a disposizione riusciamo a cavarcela nella stragrande maggioranza dei casi. Esistono ancora comunque delle situazioni in cui sono presenti delle comorbidità, ad esempio l'artrite o possono essere anche le IBD, in cui può essere utile utilizzare in associazione a una terapia biologica per la psoriasi anche o un altro farmaco tradizionale. Utilizziamo prevalentemente il methotrexate con successo, sono rari però ancora i casi invece di combinazione tra farmaci biologici; quindi, associare molecole biologiche con meccanismi di azione differenti, pensiamo a un anti-interleuchina associata a tumor necrosis factor ma, come si è detto nel congresso, cominciano a comparire le prime esperienze in letteratura e sembrano piuttosto promettenti. Un altro tipo di associazione che potrebbe essere prevista è l'associazione tra la terapia biologica e i JAK inibitori, anche in questo caso abbiamo scarsa esperienza perché, comunque, i farmaci sono a disposizione da poco tempo, però cominciano a essere registrate le prime esperienze. Anche in questo caso, con magari un'attenzione particolare ai possibili eventi avversi di tipo infettivo, cominciamo a vedere dei risultati promettenti e sicuramente quando il prezzo di queste molecole calerà o quando avremo a disposizione i biosimilari o i generici delle small molecules, avremo sicuramente anche una convenienza dal punto di vista economico."
D "La problematica dermatologica può condizionare la scelta terapeutica?"
"Assolutamente sì, nel senso che è comunque una scelta sempre multidisciplinare. Quindi abbiamo delle armi a disposizione per trattare le patologie in comune, sia le patologie gastroenterologiche, reumatologiche o dermatologiche e molte volte abbiamo necessità proprio di incrociare, di parlare con i colleghi di altre specialità per scegliere un'unica arma che sia capace di combattere le due o le tre patologie da cui il paziente è affetto, perché ovviamente non ci dobbiamo mai dimenticare che il paziente è unico e quindi non dobbiamo pensare alla malattia ma al paziente nella sua interezza."
D "È il concetto della medicina personalizzata che appunto il Gemelli persegue e credo che pochi organi, mi passi l'espressione, siano così fortemente tipizzati come la pelle."
"Assolutamente sì, il futuro è questo, è la medicina personalizzata ed è una medicina che però richiede un confronto diretto tra colleghi. Nel senso che non possiamo pensare a visite a distanza, abbiamo bisogno proprio di confrontarci, di riunirci, metterci allo stesso tavolo, mettere il paziente al centro, a volte fisicamente, a volte da un punto di vista così teorico e decidere insieme il meglio per il paziente, quali farmaci possono soddisfare le esigenze del paziente.”