SULLE RELIGIONI: musulmanesimo, cristianesimo e laicità

[@letsstripping]

La regola della simmetria che parte dal presupposto che noi siamo una repubblica cristiana non ê per nulla invitante. Il principio da cui partire e da difendere é la laicità dello stato in accordo con la visione illuminista e liberale. D'accordo con Forchielli sulla società libera, e in quanto libera in grado di mettete dei paletti con i quali le religioni come l'islam devono necessariamente confrontarsi.

[@francesco6475]

Completamente d'accordo con te

[@carlobellapianta-z8o]

Stessa cosa che dice salvini...

[@riccardoarpea9966]

Secondo me la questione non è poi così complicata. Sono per una società libera e vorrei che venissero rispettati i diritti umani fondamentali. Questo ce l’abbiamo già sancito nella costituzione. Da un punto di vista tanto legale quanto culturale, tutto ció che va non solo a contraddire ma attivamente a minare e cercare di contrastare le leggi vigenti e i diritti umani non puó essere tollerato, sia esso un culto, una filosofia, una corrente politica, un'ideologia. Fine. Non serve nemmeno aggiungere leggi nuove o fare della filosofia che non sia già stata fatta. Per il resto, massima libertà. E per quanto riguarda il discorso censura secondo me si deve ragionare sui contesti. Io sono contro la censura, non mi piace l’idea di proibire che si dicano certe cose. Ma il contesto fa la differenza. Il mein kampf si vende in libreria, e va bene. È un libro, ha una sua valenza storica, ci sta che si legga. Ben altra cosa è un comizio nazista in piazza. L’intento di un comizio è diverso dalla commercializzazione di un libro: il comizio vuole indottrinare, convincere, inculcare idee. Al contrario un libro semplicemente è lì, è neutro, ne trai quello che credi ed è qualcosa che appartiene alla sfera individuale. Entrare a gamba tesa su quella è un’invasione della libertà individuale. Se a parlare male delle donne o degli omosessuali è un comico durante uno spettacolo è evidente che il tono sarà paradossale perchè l’intento è far ridere. Se lo fa un imam in davanti a una folla di fedeli che pendono dalle sue labbra è un altro conto. Il pericolo è che quando si promuovono certe idee, in un contesto di flussi migratori costanti, ci si avvia a un futuro in cui chi avrà queste idee saranno sempre più persone, e quando avranno diritto di voto avranno anche un maggiore peso nella società, tale da andare ad eventualmente intaccare le leggi che ci piace avere di cui parlavamo prima. Questo è da scongiurare. E lo dice uno che è contrario anche alle ingerenze cattoliche che incidono su aborto, prostituzione e altre questioni. L’elefante nella stanza è il fatto che l’islam non è una religione qualsiasi. Il buddhismo non crea tutti i problemi che crea l’islam. Nemmeno l’induismo o lo shintoismo. L’islam invece, in qualunque parte del mondo attecchisca, qualche problema lo crea. Questo perchè sembra avere la conversione forzata, la prevaricazione e lo scontro armato nel suo stesso dna, e la comunitá islamica pare molto meno timida delle altre comunità religiose a riguardo. Quindi insomma, pragmatismo prima di tutto: se una cosa crea problemi, i problemi si affrontano e si risolvono. Il buddhismo non crea problemi. L’islam si. E allora si capisce che nei confronti dell’islam sia necessario operare qualche strategia in più per farlo esistere pur liberamente ma entro i binari della nostra libera e laica società.

[@Cipollino93]

Concordo ma occhio alla semantica “la libertà delle nostre restrizioni” è un ossimoro. O sei libero o hai restrizioni.

[@riccardoarpea9966]

@@Cipollino93 libertà non vuol dire anarchia, non vuol dire che vale tutto. altrimenti non avremmo leggi, e probabilmente nemmeno dei valori. libertà significa essere liberi di muoversi entro dei paletti che garantiscano quanto più possibile il benessere della società. noi siamo una società libera, eppure ci poniamo limitazioni sull'uccidere, sul rubare, sul torturare, sul guidare ubriachi e via discorrendo, e va bene che sia così, perché negoziando di porci questi paletti miriamo a ottenere una società più sana per tutti. io per esempio ho 33 anni, ho sempre fatto quello che mi è piaciuto di fare, ho viaggiato per il mondo, ho fatto le mie stupidaggini e le mie bravate, mi sono ubriacato, mi sono divertito. insomma mi sono tolto tutti gli sfizi, e in galera non ci sono finito. questo per me è libertà. poter fare ciò che si vuole entro certi paletti, che peraltro nella nostra società sono piuttosto larghi, paletti che sono messi lì per permetterti quanto più possibile di fare quello che vuoi senza avere paura che ti capiti qualcosa di male. è sempre un compromesso, ma è un buon compromesso. se invece la tua idea di libertà è l'anarchia, ti conviene andartene a vivere da solo sulla cima di una montagna come un eremita: lì puoi stare tranquillo che di paletti non te ne mette nessuno. ma se vivi in società non te lo puoi permettere.

[@Cipollino93]

@@riccardoarpea9966 "La tua libertà finisce dove inizia la mia". E' il paradosso di qualsiasi forma di governo che vuole definirsi liber-ista liber-ale o liber-taria. Per quello che riguarda me personalmente, sarei ben felice di tornare ad essere uno stato "Law&Order" fino "a tempi migliori". Tu non condivideresti. Qual è "la libertà" per l'intera società? Dove stanno i paletti e cosa devono arginare? Le mie idee o le tue? A quel punto, puoi definirla libertà per l'altra persona?

[@riccardoarpea9966]

@@Cipollino93 beh ma anche questo è piuttosto semplice in realtá. Finchè sono a casa mia, è la mia versione di legge, giustizia e libertá ad avere la prioritá. A casa degli altri valgono le regole degli altri. Ho ragione, ho torto? Poco importa. Questa è casa mia e qua comando io. E te lo dice uno che per gran parte della sua vita è stato un immigrato. Quando ho vissuto in Giappone mi sono adeguato alle regole locali senza fare storie, perché paese che vai usanze che trovi. Siccome non sono io il centro del mondo mi sembra il minimo che sia l’individuo ad adattarsi alla collettività di riferimento e non vice versa.

[@carlobellapianta-z8o]

C'e' un po' di commento in questo antisemitismo

[@vangellos9208]

condivido tutti i discorsi di buon senso che avete fatto sulla questione israelo -palestinese. Ma qualcosa non torna e mi permetto di obiettare: le élite di ogni paese (anche questo andrebbe indagato) sono pro Israele; l’america continua a essere l’ago (sbagliato) della bilancia.. i popoli sono pro Palestina. Nel senso che se si andrebbe a votare avremmo risolto. Quindi o i tuoi colleghi contano zero e vivono in un mondo a se, oppure qualcosa in tutti i nostri discorsi non torna… Perché siamo tutti davvero stufi di Israele. La seconda guerra mondiale é lontanissima…. e loro non lo capiscono.

[@maremontilago]

La cosa più giusta in assoluto l'ha detta Forchielli nella prima frase 👍👍👍

[@nicolozamariola8816]

Grandissimo Forchiellone! Il buonsenso

[@RickSanchez785]

Si devono discriminare i singoli comportamenti che derivano dal credo, non il credo in toto. Una simmetria nella discriminazione non migliorerà la situazione nei paesi musulmani e non renderà più progressista il musulmano in Europa. L'unico modo per creare un'integrazione culturale è incentivare l'integrazione biologica, come hanno fatto in parte gli spagnoli in Sud America.

[@ingegnercarlos]

Bravissimo, Boldrin! Purtroppo, da anni mi trovo a discutere con amici sul tema del diritto di culto in Italia, che - per buona pace di alcuni detrattori - è sancito dalla Costituzione.

[@Andrea-er6br]

Ma perché, nella vostra discussione, non partite dall'esame dei modelli francese e britannico? Sono entrambi opinabili, ma qualche problema l'hanno già affrontato.

[@gianpaololuzzi7235]

Quando ho dato l’esame di diritto diplomatico e consolare, ricordo mi fecero una domanda su cos’era il “principio di reciprocità”: uno straniero può fare in Italia ciò che l’italiano può fare nel paese di origine dello straniero. Semplice e lineare. Non capisco perché tale principio sia andato perso…..

[@Cipollino93]

Perché non risponde alle logiche del Dio profitto. “Può un interesse economico del terzo mondo investire nel primo mondo”? No, ha tremenda fatica nel farlo “perché non è indipendente dalla politica del suo paese e/o riceve sussidi nel suo paese”. “Vuoi che un interesse del primo mondo abbia le stesse difficoltà ad investire nel terzo mondo?” Ecco che il principio di reciprocità va a farsi benedire a fronte di dover perdere enormi privilegi. A meno che si intenda la reciprocità come “da te io devo essere avvantaggiato perché sono ospite gradito, tu da me sei a casa mia e sei ospite sgradito”.

[@MrHellfi]

non per tutti i diritti vale il principio di reciprocità :)

[@carlobellapianta-z8o]

Il principio di reciprocità sarebbe l legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente?

[@waved9039]

Applausi

[@MsWorldMine]

Ma dai forchielli che discorsi da bar a sto giro, meno male che c'e' Boldrin a sto giro a rendere il discorso piu' serio

[@scanumatteo]

tattico

[@Giorgio-ko8zs]

Dinosaurs intellecting

[@mionome501]

È una religione abbastanza del caz😂

[@alessandroagostini6411]

A sentir la nostra...fin dai primi tempi...fu Adamo...poi Eva...poi ....poi...poi...e ne hanno combinate...?