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Porte murate o sbarrate, finestre rotte, segni evidenti di un incendio appiccato in un appartamento. Entrare nel cortile del civico 4 di via Zamagna, nel cuore del quadrilatero di San Siro, ti butta addosso tutti gli ingredienti del tipico racconto di case popolari. Solo pochi giorni fa, qui, un diciannovenne egiziano, irregolare e con precedenti, è stato aggredito e accoltellato, secondo le prime ricostruzioni da due connazionali.
Solo un mese e mezzo fa, il custode sociale che aveva appena preso servizio per conto di Aler ha deciso di lasciare l’incarico dopo un raid con bottiglie e spranghe di legno.
Questo è uno degli indirizzi più problematici del grande quadrilatero di San Siro e la consigliera regionale del PD, Carmela Rozza, che da 22 anni si occupa di case popolari, ci ha aperto le sue porte. Perché se da un lato i problemi ci sono, dall’altro c’è chi vuole trovare soluzioni.
Il pomeriggio, questo cortile si riempie di giovani, tra musica, alcol, droga, atti vandalici e danneggiamenti. Tutto in nome di un divertimento che però non va giù a chi vive qui, che tante volte ha chiamato la polizia. Certo, da queste parti, le vie di fuga non mancano.
E se da un lato l’arrivo delle forze dell’ordine è manna dal cielo per gli inquilini, dall’altro lo è molto meno per quegli abusivi che hanno fatto degli alloggi sfitti dei centri di consumo e smercio di sostanze stupefacenti. E l’attenzione delle forze dell’ordine non è quindi, cosa gradita.
Al piano terra, integrato nel complesso, rimangono i resti di un vecchio asilo, abbandonato ormai da 30 anni. Oggi, l’unico accesso è possibile, ironia della sorte, è proprio attraverso uno degli alloggi occupati abusivamente.
In una situazione come questa, con un degrado incontrastato, viene - quasi naturale - la paura. Non è un caso che chi accetta di parlare con le nostre telecamere, chieda di rimanere anonimo.
Ma è tutta Via Zamagna, non solo il civico 4, ad essersi fatta un nome nel quartiere.