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Tra vespisti - Le foglie morte di Prevert, con canto di Liliana

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Francesco Urso

Francesco Urso

2 ай бұрын

𝐕𝐄𝐒𝐏𝐀 𝐂𝐋𝐔𝐁 𝐁𝐀𝐑𝐂𝐄𝐋𝐋𝐎𝐍𝐀 𝐏.𝐆.
𝐶𝑂𝐿𝑂𝑅𝐼 𝑃𝑅𝑂𝐹𝑈𝑀𝐼 𝐸 𝑆𝐴𝑃𝑂𝑅𝐼
𝐝𝐚𝐥 𝐆𝐨𝐥𝐟𝐨 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐬𝐭𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐀𝐦𝐚𝐥𝐟𝐢𝐭𝐚𝐧𝐚
𝟗° 𝐑𝐚𝐝𝐮𝐧𝐨 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝟐𝟗 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚𝐥 𝟐 𝐆𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟒
𝟐𝟗 𝐌𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎 𝟐𝟎𝟐𝟒 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐎 𝐆𝐈𝐎𝐑𝐍𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 𝐋𝐀 𝐂𝐎𝐒𝐓𝐈𝐄𝐑𝐀 𝐀𝐌𝐀𝐋𝐅𝐈𝐓𝐀𝐍𝐀
Partire già sta a significare nella sua origine dal latino “Pars/partis” dividere in parti, partire vuol proprio dire lasciare parte di te in un posto per andare altrove, per levare le tende, per sloggiare, per squagliarsela, per salpare…
Ed è proprio così che abbiamo voluto che fosse, con una nuova avventura, non l’ultima, speriamo, della nostra vita comunque a termine.
Poco più un mese fa avevamo felicemente percorso in Vespa tutte le tre coste della Sicilia, in quel giro che va sempre rifatto, per ritrovare quella nostra bellezza siciliana unica che ad ogni istante ti fa dire: “Guarda, sembra la Grecia”, oppure, “Come in Sardegna, o a Creta”, e, invece, è di questa nostra terra al Sud del Sud, la “Megàle Hellàs”, la “Magna Grecia”, che meriterebbe in qualche caso altri suoi abitanti, altri suoi governanti.
Nel primo pomeriggio del 29 maggio, dopo aver messo dentro due nostre auto le due Vespe con cui avremmo affrontato questo tour, ci avviammo sino a Torre Faro.
Arrivati sul posto, le tirammo fuori là, sulla punta della Sicilia, a capo Peloro, lì dove visse mia mamma Lilla Ammendolia, mio nonno Ciccio e dove si formarono i primi miei ricordi di quel che poteva essere, ed era, infinito, l’attaccamento di mia madre a quella sua terra, vicino ai due laghi più belli di Sicilia.
Liliana ci collaborò alla grande in tutte le operazioni di carico e scarico delle Vespe, Giuseppe Bianca fu, come sempre, ottimo amico e di grande aiuto.
Gli amici di Barcellona comunicavano in perfetta efficienza non solo con umanità, ma anche con ottima tecnica, il loro arrivo lo attendemmo al punto concordato di un’area di servizio Eni vicina a Ganzirri.
Proseguimmo assieme in quel tratto di lungomare infinito che sembra un’estensione al cielo, perché si chiama “Pace”, “Contemplazione”, “Paradiso” e così via fino ad arrivare alla pizzeria “Bella Italia”, dove cenammo in bella compagnia tutti i partecipanti al nono raduno nazionale promosso e organizzato dal VC Barcellona Pozzo di Gotto.
Carmelo, Filippo, Roberto, Michele, Bianca, Rossana, Eugenio, Rocco, Felicia, Nino, Isabella, Isidoro,… i primi nomi che iniziavano a conoscere e a memorizzare…
Salpammo da Messina in direzione di Salerno con orario previsto di arrivo alle 11:00 del 30 maggio 2024.
Il 29 maggio del 2024 l’avevamo vissuto con tanta adrenalina in corpo, immaginando cosa potesse servirci, come potesse essere l’incontro con nuovi amici, evitando di non dimenticare ogni minima cosa necessaria.
E nell’attesa dell’arrivo in terraferma eravamo davanti al Bar della nave…
Ringrazieremo sempre per l’attenzione ai particolari prestata dal presidente Mariano Munafò e dal direttore turistico Roberto Antonacci.
Che dire di più? Siamo solo all’inizio!
𝟑𝟎 𝐌𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎 𝟐𝟎𝟐𝟒
Sbarcammo dalla Caronte a Salerno intorno alle 12:30, incontrammo immediatamente una rappresentanza di soci del Vespa Club di Cava Dei Tirreni, che con pazienza ci aspettavano all’uscita del Porto.
Il segretario Enzo Massa con passione ci diede elementi informativi sulla storia della città e sulle tradizioni del posto e comprendemmo subito che questa città meritava attenzione e che vi si tornasse con calma. Accade, infatti, quando vai con altri in un nuovo posto, che scopri di aver voglia di ritornarci, e, quindi, se non vedi tutto, coltivi quel desiderio come una speranza, quasi certezza, di ritornare, con un’aggiunta di ottimismo di cui ha sempre bisogno la vita di tutti.
Continuammo per Nocera Inferiore, e lì noi tre di Avola ci separammo dal gruppo, con l’impegno a ritrovarci a Pompei (ma ci reincontrammo, invece, a Sorrento).
Noi dovevamo onorare un rapporto di parentela originalissimo nei tempi moderni tra un fratello e una sorella, coi nipoti e pronipoti, col cognato, con gli zii. Il giorno più lungo si trasformò in pratica nel pranzo più lungo, come quello di un matrimonio… però non è facile descrivere pienamente la semplicità e autenticità di ogni offerta o parola o gesto. Altro dalla retorica di certi eventi! Abbiamo invidiato Peppe Bianca per questa vita privilegiata di relazione…
Continuammo sulla Statale nel mezzo di un traffico automobilistico prima pericoloso, poi, in aggiunta si trasformò in una coda di mezzi di ogni tipo che si incolonnavano tra le colline e il mare. Alberghi e ristoranti, gallerie anche molto lunghe, ma per fortuna ben illuminate, strada che saliva e che poi scendeva precipitosamente.
Alberghi e poi ancora alberghi. Uno di questi si chiamava addirittura “Al settimo cielo”…!
Quel che un tempo era territorio ostile e aveva trasformato il successo verso il mare ed i commerci della medievale Repubblica di Amalfi, oggi è diventato polo di attrazione di turisti provenienti da ogni dove. Anche dal mare fino a qui.

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