Le sono grata come sempre imparo e ascolto con attenzione. Mi affascina la storia e filosofia raccontata da Lei Grandissimo sono anziana e mi fa compagnia in tanti momenti di solitudine e angoscia,inquietudine per la vita che mi resta .grazie di tanto 💓❤️
@paolovismara763 Жыл бұрын
VERAMENTE AFFASCINANTE.
@paolovismara763 Жыл бұрын
AFFASCINANTE, ANCOR DI PIÙ, SEMPRE AFFASCINANTE. SINCERAMENTE DEVO DIRE CHE “IO SONO “UOMO GRECO”, ANCHE “UOMO FREUDIANO””.
@gericho1 Жыл бұрын
E' il dualismo la chiave. La Natura prima di noi, e noi al seguito. Sottrarre al sacro l'ambivalenza lascia spazi vuoti, privi di significato; dissocia l'esistere dall'esistente e annienta per sempre l'equilibrio benefico dato dall'oscillazione tra opposti. Se l'irruzione della follìa tra i cristiani si esorcizza, altrove la si controlla entro tempi e modi prestabiliti. Ma da noi, nell'era della tecnica, tutto questo ha assunto la forma devastante della depressione.
@danilomodonesi5977 Жыл бұрын
Curioso notare come un ateo parli di Dio in modo molto più sensato di quanto facciano i credenti nelle religioni abramitiche.
@b4byf4c3455451n Жыл бұрын
Certo. Dio si nasconde agli occhi per mostrarsi alla razio o razionalità. Dio desidera esclusivamente comprensione. Per questo motivo sì è servito del libero arbitrio. Che è uno strumento non strumento.
@antoniotomaiuolo32469 ай бұрын
Evidentemente non è un ateo lo dice più per orgoglio o vanità non scriverebbe libri ne tantomeno parlerebbe di dio
@danilomodonesi59779 ай бұрын
@@antoniotomaiuolo3246 La questione "Dio" interessa tutti, credenti e non, soprattutto i filosofi. Per interrogarsi e ragionare sulla questione Dio non serve credere il lui, serve solo rendersi conto dell'importanza che l'idea del divino, a prescindere dal fatto che esista o meno, ha avuto nella storia umana. Anche gli atei riflettono sulle cose. Io direi che, forse proprio perché è ateo, agnostico, non credente o almeno non cristiano (Galimberti ha dichiarato sia di non credere in Dio, che di non amare la definizione "ateo"), sia riuscito a farsi un'idea di divino meno puerile di quella che solitamente gira tra i cristiani.