Una città 100% socialista: la storia di Robert Owen

[@giuliopantelliano313]

Ciò che dici si scontra con un problema di fondo: la cultura aziendale dell'Italia. Perché la maggior parte delle aziende proprio non ci riescono a comprendere l'importanza di competere anche e soprattutto nella ricerca di personale. I nostri imprenditori quando non trovano personale sbattono i piedi contro il pavimento come dei bambini lamentandosi del RDC e della mancanza di voglia di lavorare, perchè il concetto di "condizioni concorrenziali nell'assunzione" non sono proprio in grado di comprenderlo, perchè credono che trovano personale sia un diritto e non un merito. Ma in generale i nostri imprenditori non sono neppure in grado di comprendere concetti basilari come quello di massimizzazione della produttività a parità di lavoro orario e invece puntano a massimizzare le ore lavorate pagandole il meno possibile. L'incapacità della nostra classe imprenditoriale di accettare la concorrenza in tutte le sue forme è ciò che rende l'Italia un paese fallimentare. Non sono le tasse. Quelle sono alte in tutta Europa e ci sono paesi messi molto meglio che le hanno più alte di noi (e il fatto che offrano servizi migliori non vuol dire che ciò sia incentivo per investire). Ma io credo che non sia così solo in Italia: credo che un po' in tutto il mondo ci sia questo atteggiamento da parte delle imprese, che quindi vanno "spronate" a essere competitive con misure che limitano la loro "incompetitività" prima che falliscano. Proprio per questo alcune misure illiberiste come il salario minimo hanno funzionato molto bene in passato, migliorando la vita di tutti, pure quelli che in teoria avrebbero dovuto svantaggiare (come nel caso del salario minimo le imprese).

[@Lele-zr2rj]

Vero il problema in Italia che non che mai stata una vera riforma liberale ma solo statalismo di tutte le parti politiche.

[@andreamelcarne2009]

E così anche Alessio ha trovato concorrenza nella sua stessa associazione.

[@laprimularossa4626]

“La rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un’insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un’altra.” MAO TSE TUNG

[@lucadondoni843]

Bel video, molto interessante. Concordo, da vecchio comportamentista, sull'importanza degli incentivi. I sogni sono belli, ma senza realismo si trasformano in incubi. Senza incentivi, nulla funziona.

[@puntocritico.]

Fra il 1700 e il 1810, il Parlamento inglese emanò una serie di Enclosures Acts (leggi sulle recinzioni) che obbligavano a recintare i terreni, in particolare i campi aperti (open fields) e i campi comuni (common lands o common wastes). L'accaparramento portò le masse a diventare carne per gli ingranaggi degli opifici.

[@reverseumby2176]

Bravi ragazzi!

[@davide.valentini]

ciao Davide, che percorso di studi hai fatto?

[@massimilianocossu4588]

Grande Davide! Bel video, fanne di più!

[@buya6610]

Una domanda, il video in cui consigliavate le varie letture liberali è stato cancellato?

[@michele2330]

Il prossimo video fallo su Victor Considerant ed il disastro cha ha fatto con La reunion in Texas che anche quello è particolarmente interessante per capire quale flagello sia il collettivismo.

[@payneintheass3719]

Come avido consumatore di questo istituto esigo il ritorno di Alessio. Giuro che le mie future donazioni finiranno al Movimento Libertario.

[@fabiotolio8969]

ottimo video

[@taverniti2002]

Bel video, e complimenti per le grafiche!

[@pito3148]

Quindi sei tu che hai fatto le sigle di Istituto Liberale?

[@IstitutoLiberale]

La sigle sono state commissionate a uno studio grafico spagnolo che non è legato a noi in altri modi. Davide ha aiutato con molte altre grafiche!

[@leonhaze-4202]

Istituto Liberale outsourcing

[@pincopallino7771]

Non ha funzionato, come sempre, perché esiste un piccolo problemino chiamato calcolo economico che è impossibile in un'economia pianificata socialista. Josiah Warren aveva imparato da quell'esperimento fallito che il comunismo della proprietà porta solo discordia e povertà, infatti è diventato uno dei principali esponenti dell'anarchismo individualista americano. Essere socialisti utopici all'epoca era giustificabile dall'ingenuità, essere socialisti oggi, cent'anni dopo la demolizione di quel sistema da parte di Mises e avendo assistito a tutti i crimini di questa ideologia, significa essere dei pericolosi ignoranti.

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

La maggior parte dei socialisti OGGI non parlano di economia pianificata, ma di stato sociale. L'economia sociale di mercato è adottata sostanzialmente da tutti gli stati europei e funziona, quindi il socialismo moderno è stato empiricamente promosso. La Svizzera poi dimostra anche che le aziende statali che partecipano all'economia di mercato (in concorrenza ad aziende private) possono dare un servizio eccellente, vedi per esempio FFS (treni puliti e puntuali come orologi svizzeri).

[@pincopallino7771]

@@ClassicalMusicAndSoundtracks ecco un pericoloso ignorante

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

​@@pincopallino7771 certo che deve essere brutto vivere in un mondo fantasioso in cui tu sei l'unico che capisce l'economia e tutti gli altri sono dei pericolosi ignoranti. Nemmeno la Svizzera segue le vostre prescrizioni (dopo la linea tratteggiata copio un post di termometropolitico che volevo semplicemente linkare, ma credo che i link siano bloccati), anche lei ha un'economia sociale di mercato con un numero considerevole di aziende statali ed enti pubblici. Quindi ovviamente anche gli svizzeri sono ignoranti e solo tu capisci cosa bisogna fare: deve essere brutto vivere in un modo di cattivoni! Anche Michele Boldrin ovviamente è un pericoloso ignorante perché considera il liberismo una cazzata alla pari del comunismo. Titolo: La Svizzera è un paese liberista? No, ha 25 banche statali! --------------------------------------------------------------------------------------- Non è vero che la Svizzera è uno stato particolarmente liberista: è che i liberisti vanno in giro a dire che i paesi ricchi sono liberisti per portare acqua al proprio mulino, ma la realtà è un'altra. Ricordiamo infatti che i principali dogmi liberisti sono i seguenti: 1) Lo stato non deve fornire servizi: questi devono essere lasciati esclusivamente ai privati 2) Non ci devono essere salari minimi, leggi sui contratti di lavoro ecc ecc... perché un contratto di lavoro deve essere frutto della libera negoziazione tra le parti 3) Free banking: non ci deve essere una banca centrale, le banche commerciali devono poter emettere liberamente monete 4) Molti liberisti (non tutti) sostengono che lo stato non debba dare dei sussidi che consentono a chi non lavora di sopravvivere e i più estremisti vorrebbero togliere qualsiasi forma di assistenza sociale Qui sotto vedremo che la Svizzera se ne frega delle sciocche prescrizioni liberiste, violando tutti i dogmi. Ripercorriamo la scaletta punto per punto. 1) "Lo stato non deve fornire servizi: questi devono essere lasciati esclusivamente ai privati" In Svizzera è piena zeppo di aziende statali: la maggior parte sono cantonali perché la Svizzera è una nazione federale, quindi lascia ai cantoni il compito di pensare all'amministrazione. Aziende pubbliche federali e infrastrutture federali: - FFS: ferrovie federali svizzere - La posta: servizi postali - Autopostale: trasporto pubblico - PostFinance: servizi bancari (conti correnti, ipoteche,...) - Skyguide: controllo del traffico aereo - Swisscom SA: telecomunicazioni, 51% delle azioni in mano alla confederazione. Prima delle liberalizzazioni del 1998 c'era la Ptt, che era una regia federale, cioè un servizio pubblico dell'amministrazione federale - SUVA: assicurazione infortuni professionali e non professionali - Autostrade e semiautostrade - Politecnici federali Non sembra tanta roba perché il resto delle cose sono in mano ai cantoni. Quale cantone volete considerare? Facciamo il Ticino, visto che i ticinesi sono italiani mancati. Aziende pubbliche ticinesi e infrastrutture ticinesi: - BancaStato: servizi bancari (conti correnti, ipoteche,...) - TILO: servizi ferroviari tra il Ticino e Lombardia, azienda partecipata da FSS e Treninord - Fart: Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi, trasporto pubblico su rotaia e su gomma - aet: Azienda Elettrica Ticinese, fornisce energia elettrica agli abitanti del cantone sfruttando l'energia idroelettrca - AMB: Azienda Multiservizi Bellinzona, fornisce energia elettrica, acqua potabile e abbonamenti telefonici - Ente Ospedaliero Cantonale: fornisce servizi ospedalieri su tutto il territorio ticinese - Scuole medie, scuole professionali, licei, scuole commerciali, università professionale e Università della Svizzera Italiana (le scuole elementari le forniscono i comuni) - Biblioteca cantonale: una regia cantonale che fornisce servizi di noleggio di libri, film, CD musicali, riviste e altro Queste sono le cose che mi vengono in mente. Soffermiamoci sulle banche: BancaStato fa parte di un complesso di 24 banche statali. Di 26 cantoni, 24 cantoni hanno una banca pubblica: Banca cantonale - Wikipedia Se alle 24 banche statali si somma PostFinance (di proprietà della confederazione) arriviamo a ben 25 banche commerciali statali. 2) "Non ci devono essere salari minimi, leggi sui contratti di lavoro ecc ecc... perché un contratto di lavoro deve essere frutto della libera negoziazione tra le parti" In Svizzera ci sono salari minimi cantonali, contratti collettivi imposti per legge, leggi sul lavoro, ecc ecc... Non c'è bisogno di dilungarsi troppo su questo punto. 3) Free banking Anche su questo punto non c'è bisogno di dilungarsi: sappiamo tutti che la Svizzera ha una banca nazionale (oltre alle 25 banche commerciali), la quale ha il monopolio sull'emissione del franco svizzero. Nessun'altra moneta al di fuori del franco svizzero è autorizzata. 4) Stato sociale Si, in Svizzera c'è lo stato sociale, che oltre a sussidiare alcuni dei servizi pubblici elencati sopra (per esempio le scuole pubbliche), fornisce sussidi individuali attraverso due strumenti: - Assicurazioni sociali obbligatorie: Assicurazioni sociali | Centro d'informazione AVS/AI - Assistenza sociale: simile al reddito di cittadinanza in Italia, è stata creata negli anni '70. In Svizzera molte persone sopravvivono senza lavorare, perché l'assistenza sociale lo consente. CONCLUSIONE La Svizzera è ovviamente un paese capitalista, come del resto tutti i paesi occidentali. Non è sicuramente un paese comunista, per chi vuole fare soldi è un paese invitante, ma raccomando sempre di non confondere il non essere comunisti con l'essere liberisti, perché il liberismo non è semplicemente il capitalismo, ma una teoria folle su come lo stato deve gestire il capitalismo. Fortunatamente né la Svizzera né nessun paese occidentale segue le follie liberiste: gli unici che si avvicinano vagamente nel mondo occidentale sono gli USA.

[@pincopallino7771]

@@ClassicalMusicAndSoundtracks Certo esistono solo economie miste, più o meno controllate dallo stato. Hai scoperto l'acqua calda. Purtroppo la svizzera ha cominciato a decadere da quando è stata costretta ad abbandonare il gold standard, ossia formalmente nel 1973, anche se poi hanno praticamente mantenuto un quasi gold standard fino agli anni 90 (vedi tasso di disoccupazione bassissimo fino a quel momento) Da li in poi ha avuto i problemi di ogni altro paese. Ma prima o poi lo statalismo welfaristico fallirà, come è destino, quando finiranno i risparmi da tassare.

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

@@pincopallino7771 quindi sei d'accordo con me: la Svizzera non è liberista come molti affermano. Però in quella discussione sulla Svizzera c'è un tizio che dice che quei quattro punti descrivono l'anarchia e non il liberalismo economico. Secondo lui il liberalismo economico è compatibile con l'esistenza di aziende pubbliche strategiche e servizi pubblici, stato sociale, norme sul lavoro e banca centrale. Lui ritiene che la Svizzera sia economicamente liberale MA non anarchica, attribuendo all'anarchia e non semplicemente al liberismo i quattro punti sotto. 1) Lo stato non deve fornire servizi: questi devono essere lasciati esclusivamente ai privati 2) Non ci devono essere salari minimi, leggi sui contratti di lavoro ecc ecc... perché un contratto di lavoro deve essere frutto della libera negoziazione tra le parti 3) Free banking: non ci deve essere una banca centrale, le banche commerciali devono poter emettere liberamente monete 4) Molti liberisti (non tutti) sostengono che lo stato non debba dare dei sussidi che consentono a chi non lavora di sopravvivere e i più estremisti vorrebbero togliere qualsiasi forma di assistenza sociale

[@ilmappatorepiemontese9436]

Questa già la conoscevo

[@danieleromano6342]

Cosa pensate del liberalismo sociale?

[@puntocritico.]

Ah ecco ora lo ha citato l'Olivetti e anche Cucinelli

[@puntocritico.]

Insomma il solito "meno stato più mercato? " Draghi non la pensa così ora dice che lo Stato deve fare grossi investimenti per rilanciare. Va là va là che tutto fa brodo ... Come si diceva? Francia o Spagna purché se magna... cioè purché magnino semper i stess.

[@alejandrocareaga8090]

W LA LIBERTÀ!

[@luxnera3977]

Penso che i fabbricanti di tappeti siano in accordo con te.

[@serenovariabile9218]

Eppure esistono, e da decenni, realtà come Nomadelfia.

[@87skorpion47]

Nomadelfia è una setta, una sorta di Jonestown( a bassa potenza)

[@puntocritico.]

Insomma un Olivetti prima di Olivetti. Molto odiato anche lui. Dava un " brutto" esempio.

[@paoloialleni3627]

Il problema dell'Italia è la costituzione, bisognerebbe pensare ai cambiamenti che non vadano oltre il fondamento dello stato italiano

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

Come ho scritto anche in un altro commento, la maggior parte dei socialisti OGGI non sono per l'economia pianificata, ma per l'economia sociale di mercato, modello sostanzialmente adottato da un po' tutti i paesi europei e che ha dimostrato di funzionare.

[@saulobuonuomo6150]

L'economia sociale di mercato non è un modello socialista, ma di centro-destra. È un sinonimo di ordoliberalismo.

[@faustoavezzano8799]

Non sarebbero socialisti allora. Un socialista è colui che va contro il sistema capitalista e che al massimo punta a un sistema economico misto caratterizzato dall'esistenza della proprietà privata ma solo nominalmente parlando(come Hitler praticamente). I paesi europei non sono socialisti proprio per niente e anzi sono socioliberali la maggior parte (poi ci sono i paesi liberisti e socialdemocratici ma poi basta).Il socialismo ormai è fallito e chi lo vorrebbe di nuovo appunto è sicuro che non ha capito niente

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

@@saulobuonuomo6150 ordoliberalismo è in pratica sinonimo di liberalismo sociale e i liberali sociali hanno idee economiche simili ai socialdemocratici. Quindi stai dicendo in pratica che i socialdemocratici non sono socialisti e che sono di centro-destra?

[@saulobuonuomo6150]

@@ClassicalMusicAndSoundtracks Ma proprio no, i socialdemocratici vogliono una spesa pubblica maggiore rispetto agli ordoliberali, più aziende nazionalizzate e non disdegnano il deficit come mezzo per raggiungere i propri obiettivi. Sono due modelli di pensiero piuttosto diversi. Uno è di centrodestra l'altro di centrosinistra.

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

@@faustoavezzano8799 quindi tu dici che i socialdemocratici non sono socialisti? Secondo me non è vero che socialista significa "contro il capitalismo", ma se mai "persona che ritiene che le disuguaglianze debbano essere ridotte". Ci possono essere vari tipi di socialisti, alcuni dei quali non sono contro il capitalismo, come i socialdemocratici appunto. I socialdemocratici sono quella sottocategoria di socialisti che ritengono si possano ridurre le disuguaglianze anche restando in un sistema capitalista, mediante due strumenti: sussidi statali e servizi pubblici gratuiti o a prezzi ridotti così da fare in modo che alcuni servizi di fondamentale importanza come la scuola e la sanità siano universali.

[@AlessioC97x]

Non vi seguo, ma a volte mi è capitato di vedere qualche vostro video. Secondo me la vostra idea di dibattito, così come per moltissimi altri liberisti, è totalmente fallace: giustificate e idealizzate le vostre tesi ultra liberiste, valorizzandole in confronto a tesi estremamente socialiste. Questo tra le fallacie si chiama “argomento fantoccio”. Molte volte che ho parlato con liberisti, alla prima critica verso una loro tesi, replicavano con un argomento fantoccio mettendo in mezzo la Corea del Nord ecc... Partiamo da un assunto empirico piuttosto palese: sia il liberismo che il socialismo, a livello di massa, nelle loro forme più pure, hanno ampiamente fallito e hanno generato solo disastri. È piuttosto palese, e condiviso dalla stragrande maggioranza degli economisti, che l’economia si deve regolare attraverso un sistema misto che conceda sia libertà a livello economico e sociale, ma che tuteli allo stesso tempo la collettività, le persone bisognose, e garantisca i diritti di base. Poi, che questo sistema misto sia concettualizzato da ognuno di noi come un po’ più tendente al liberismo, o un po’ più tendente al socialismo, ci sta... È per questo che ad oggi, liberisti e socialisti, non sono definizioni che si applicano ai rispettivi concetti nella loro forma originale, ma sono semplicemente una tendenza più liberale o più socialista di un sistema che rimane comunque ampiamente misto. In ogni caso, va comunque specificato che il socialismo utopico, come ho detto prima, non ha mai funzionato a livello di massa, ma ha funzionato in piccole comunità studiate in antropologia, essenzialmente erano applicate forme socialiste di vita in molte piccole comunità, spesso isole lontane dalla nostra civilizzazione, in cui il loro sistema sociale era totalmente armonico e meccanizzato, ognuno aveva il suo ruolo, e queste civiltà prosperavano. Questo sta anche a confermare il mito del buon selvaggio di Rousseau. In ogni caso, anche io credo che nella società di massa questo sistema sia utopico, ma ci sono ampi margini per far funzionare un socialismo liberale che poi è il modello base dell’Europa, in generale di tutti i Paesi più sviluppati e civili, a partire da quelli Scandinavi. La vostra visione la vedo eccessivamente liberista, sforate persino una posizione di liberismo da economia mista, per arrivare a posizioni più radicali assimilabili all’anarco-capitalismo, che empiricamente in passato è stato un disastro, ed è un sistema disfunzionale fin dalle sue fondamenta.

[@alejandrocareaga8090]

Scusa l'ignoranza, puoi farmi qualche esempio di anarco-capitalismo che sia stato implementato ed abbia fallito?

[@theleninator5739]

@@alejandrocareaga8090 pinochet

[@giuliopantelliano313]

​@@alejandrocareaga8090 So che non è esattamente quello che vuoi, ma ti faccio un esempio. In Germania nel 2015 hanno introdotto il salario minimo, misura fortemente illiberista che secondo i liberisti causa disoccupazione in primis e non aumenta i salari nel concreto. Risultato: l'occupazione è aumentata e i salari (anche quelli in nero) sono aumentati per davvero. Questo per un'ovvia ragione: molti posti "vacanti" sono stati finalmente coperti dall'aumento di salario che li ha resi appetibili, perchè al contrario di come ritengono i liberisti non necessariamente le imprese quando non trovano personale alzano necessariamente i salari per adare incontro alla diminuzione di offerta. Ecco un esempio di un caso in cui l'applicazione di una politica liberista si è rivelata fallimentare rispetto a una che mischia socialismo a liberismo.

[@Samuschi85]

Va bene liberali, ma che il mercato equilibri non l'ha ancora provato nessuno, così come nessuno ha provato il furto del plusvalore e mai lo proverà. Invece è provato che spesso dietro al credo liberale c'è il desiderio di profitto puro e semplice, un modo di intendere l'economia puerile, tipico della 'chiusa' mente americana...L'economia è fraternità e solidarietà, bisogna meditare tali valori e capire come realizzarli senza immaginare interventi di stato, se non pensiamo a questo finiamo a fare i liberali che tirano la volata ai pochi 'liberali' che giocano a chi ce l'ha più lungo sopra le nostre testa!

[@pincopallino7771]

Ma cosa dici? Ogni prezzo di mercato è per definizione un equilibrio. Il plusvalore non l'ha provato nessuno semplicemente perché non sta in piedi, dovresti smentire la legge dell'utilità marginale che è un assioma infalsificabile.

[@teresafragapane100]

Utilità marginale? Al netto dei modelli economici che dimostrano solo loro stessi, cioè, dati i loro assiomi descrivono situazioni ideali di equilibrio, l'utilità cosa ci dice? Che il prezzo dipende dalla propensione a consumare quel bene, sono tutte cose a cui arriva il buonsenso ma non bastano a risolvere il problema sociali generati dall'economia di mercato.

[@pincopallino7771]

@@teresafragapane100 Adesso mi spieghi dove cavolo avrei parlato di modelli economici? Certo i modelli keynesiani-neoclassici sono tutta fuffa, non dimostrano nulla. L'utilità marginale l'ho citata per smentire la vaccata della teoria del valore-lavoro, che non può essere dimostrata matematicamente o empiricamente allo stesso modo in cui non puoi dimostrare che due rette parallele in realtà si intersecano in un punto. È un assioma infalsificabile, non importa quante formule fantasiose si inventino i marxisti.

[@Samuschi85]

@@pincopallino7771 Ma quell'assioma è appunto una modellistica per descrivere il mercato e non so se sia un buon motivo per essere liberali. Forse è un buon motivo per accettare il profitto come elemento economico impossibile da abolire, però essere 'liberali' ha, solitamente, una portata ideologica pari a quella marxistica. 'Scoprirsi liberali'...Come 'vedere la luce'...Sembra linguaggio da arruolamento settario..Comunque se paga, continuate così

[@faustoavezzano8799]

@@Samuschi85 di sicuro è meglio essere liberali che dei socialisti retrogradi

[@Otello-hw4ce]

Il mago di Oz Quasi tu fossi apoditticamente pari al concetto d'indeterminazione di Heisenberg

[@Otello-hw4ce]

Parametrazione metafisica del primordiale logos in Demetra