VIA CLAUDIA AUGUSTA, un'arteria alle origini dell'Europa (in italiano)

un nuovo film documentario realizzato 2020 nel progetto ITAT 2007 "Hereditas - Virtual Via Claudia Augusta". Il progetto è parte del programma trasfrontaliero Interreg Italia - Austria 2014-2020 della Comunità Europea.

[@paolodezan4008]

Finalmente un video abbastanza rispettoso del percorso originario.Da Altino andava su dritto verso colfosco di Susegana dove seguiva la riva sinistra del Piave con ponti e muri in buona parte percorribili.Da falze ritornava dritta per Valmareno(Ad Cerasem)e su per il Bosco dei Gi ganti(un castagneto antico) e si inerpicavà su per la Croda Rossa(un gigantesco masso ex fondo marino).poi scendeva per la val Bardiaga ed a Nave di Mel dove guadava il Piave Si inerpicava nelle colline sopra Formegan per giungere a Cesiomaggiore Da qui si dipartivano vari tragitti quelli piu' antichi(forse venetici) piu in quota e passanti per il passo croce d' Aune quelli piu recenti passavano per il fondo valle(notevole il pontedel diavolo)sfioravano da sud Pedavena pergiungere ad Arten.Da qui proseguiva per Fonzaso(fons ausugi) ed arrivavano tutti a ponte serra dove rimane unaltro ponte tutto originale romano(poco a sud di quello odierno).Da ponte serra il tragitto piu recente entrava in tagliata dentro per la gola del Senaiga per arrivare a San donato molto piu in basso dell abitato moderno.Da li tutti i percorsi si riunivano e proseguivano per la Valsugana(vallis ausugi,una tribu retica)Si tratta della parte piu bella ed interessante della Claudia Augusta Militare.Io avevo contattato la provincia di Treviso per valorizzare almeno la riviera dei ponti romani ed il bosco dei giganti ma quelli non hanno capito l' importanza storica e turistica di una ciclopedonale inquei luoghi

[@paolodezan4008]

Da Cesio si dipartivano altri due percorsi interssanti,uno entrava nella valle del Cordevole l' altro invece andava deciso verso Belluno Ponte nelle alpi dove svoltava a nord sulla riva destra del Piave che teneva fino a Valle diCadore.Da qui raggiungeva Auronzo e si inerpicava in quota per giungere a Dobbiaco,il Brennero e la germania.Sarebbeil percorso dolomitico che fu proposto dal De Bon ed e' bellissimo

[@ArgeGastlichkeit]

@@paolodezan4008 Mi sembra che lei sia molto interessato e - come noi e i nostri esperti storici e archeologici - anche molto esperto di storia. Forse vi piacerebbe collaborare un po'.

[@paolodezan4008]

@@ArgeGastlichkeit Volentieri!Nei territori di Venezia,Treviso e Belluno c'e'un enorme quantita' di ricerche da fare,ad esempio nelle campagne di Biancade c' erano due ghiacciaie sotterranee ai lati della strada usate per conservarci vettovaglie di primo rifornimento di ai militi diretti verso nord ,una fu depredata e distrutta nel secolo scorso per usare le colonne a venezia ma l'altra e' ancora in situ e non si riesce a trovarla.Piu' insu' c'e' l'area del castello di Lovadina poco indagata,e sarebbe bello capire almeno quanto vasto era.Ancora piu' insu' il guado sul Piave era sghembo e non tangenziale,conosco un tizio che ha le foto.La 'Riviera dei ponti romani e'una cappella sistina delle tecniche costruttive stradali romane vero fiore all' occhiello di tutta l' importante arteria nonna dll'Europa moderna.E'emerso per caso che in realta' sono due strade romane che si sovrappongono,la cornelia da Oderzo a trento piu vecchia(e tutta indagata da me)che ha prestato alcuni chilometri alla Claudia Augusta Militare un po piu' recente.La zona di Valmareno e' tutta una cartolina indimenticabile...Dall' altra parte del passo di Praderadego cera un altro castrum,l' ho cercato a lungo ma per ora non lo ho trovato.Nel tratto che scende giu' per la val Bardiaga c'e' un insolito viadotto in terrapieno detto viadotto mille foglie ancora usato per passaggi agricoli e per i giri a cavallo dei maneggi locali e situato in una zona ancora priva di modernita'.A sud di Formegan cera una fontana ristoro e gli abitanti del luogo sostengono che quella romana era quasi identica.Prima di giungere a Cesiomaggiore ce'una zona di forre dove passavain scavo e subito dopo ce' il museo locale con una ricca collezione di antichita' locali...Troppi lavori per uno solo..Dentro per la val Senaiga ce' un tratto in tagliata(poco a nord di San Donato)che a causa delle frane non sono mai riuscito a visitare ma giovani del luogo dicono che ci sono riusciti ad ad arrivarci(come avranno fatto?)...Da menzionare la particolare cucina feltrina con ancora rarita' antiche ...

[@ArgeGastlichkeit]

@@paolodezan4008 Prego di spedirmi una email su [e-mail] con i Suoi dati di contatto. Grazie