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VILLA TRONCONI - FAGNANO OLONA (VA)
Questa villa è appartenuta alla famiglia Tronconi, le cui prime tracce risalgono al 1597, quando Pietro Giovanni Tronconi gestiva con la famiglia uno stabilimento di "candeggio a prato" lungo le sponde del fiume Olona.
In seguito l'attività si diversificò in vari rami familiari, ognuno specializzato in lavorazioni diverse, dal candeggio alla tintura delle pezze con sostanze vegetali.
L'attuale ditta Tronconi iniziò la sua attività nel 1824 e venne iscritta alla Camera di Comercio di Varese nel 1928.
Nel frattempo lo stabilimento aveva introdotto prima le caldaie a vapore per movimentare i macchinari al posto delle pale del mulino mosse dal fiume e poi i primi coloranti artificiali.
Nel 1902 fu acquistata la prima garzatrice, una macchina utilizzata per ammorbidire i tessuti.
Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, nel 1915 Gaspare Tronconi assunse la guida dell'impresa e avviò le attività di stampaggio di tessuti e lavorazione del velluto.
Intanto era stato introdotto l'uso dell'energia elettrica al posto delle caldaie ea vapore, che permetteva di produrre e lavorare i tessuti in lunghe strisce (su rotoli) invece che in pezze di metratura limitata.
Negli anni '20 Gaspare Tronconi fece costruire la villa, strutturata su due piani principali e una soffitta, per un totale di 600 mq, più una ampia cantina, due garage e un giardino di 2300 mq.
La famiglia vi si stabilì alla fine del decennio.
Alla morte del padre, nel 1938 Gaspare Tronconi ereditò l'azienda e la iscrisse all'Ufficio Provinciale delle Corporazioni di Varese per lo svolgimento dell'attività di "tintoria e stamperia di cotone e rayon per conto terzi".
Tra il 1952 e il 1992 la ditta si ingrandì ulteriormente, introducendo nuovi impianti di lavorazione, fino al 1992, quando il fiume Olona, ingrossato dalle forti piogge, ruppe gli argini e allagò il territorio di Fagnano Olona, causando gravissimi danni alla fabbrica.
Nel 1995 una nuova alluvione colpì lo stabilimento e Attilio Tronconi (allora proprietario) e la moglie Maria Pia furono salvati da mezzi anfibi dei Carabinieri.
In seguito alle due alluvioni furono chiusi il reparto di stampa e il magazzino delle stoffe grezze.
Nonostante vari inconvenienti, la Tronconi è tutt'ora attiva, mentre la villa è rimasta disabitata dalla metà degli anni '90.
Attualmente la villa è in vendita, ma sebbene sia stata ristrutturata neglia anni '50, adesso ha bisogno di una nuova ristrutturazione quasi totale e questo non attira certo gli acquirenti.
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