Altro che è stato utilissimo e chiaro nelle spiegazioni , grazie e buona giornata
@giovanniabazia4394 Жыл бұрын
Buonasera dottore, molto spesso, sento dire da persone "esperte" che è necessario assumere vitamina k2, insieme alla vitamina d3, perché altrimenti si rischia di avere depositi di calcio, nei vari organi. Sarebbe così gentile da togliermi questo dubbio?
@VoxalCorporation Жыл бұрын
Buonasera, L'assunzione combinata di vitamina k e vitamina d può migliorare la densità ossea e ridurre l'osteocalcina sottocarbossilata (alti livelli di questa proteina nel sangue sono correlati alla comparsa di osteomalacia). La vitamina k anche da sola può migliorare la qualità della vita in soggetti a rischio elevato di fratture (es. anziani), avendo proprietà benefiche sulle ossa. Non è sempre possibile ottenere quantità sufficienti di vitamina K (140 microgrammi al giorno) con la sola dieta e quindi potrebbe essere utile una sua integrazione. Cordiali saluti, Dott. Michele Moggio
@robertocappello47486 ай бұрын
Buona Sera Dottor Moggio, volevo chiederLe: è importante prendere insieme alla vitamina D3, anche la vitamina K2, il Boro, il Magnesio e la vitamina A, per migliorarne la biodisponibilità? La vitamina D3 e la K2, devono essere prese distanziate dalle 6-8 ore, oppure si possono prendere anche nello stesso momento, quindi anche nello stesso integratore? Meglio una vitamina D3 animale ( derivante dalla lanolina ), di sintesi chimica, o vegetale ( derivante dai licheni )? Per finire, quale deve essere la proporzione tra vitamina D3 e k2? Ad esempio, se prendo 2000 U.I. di vitamina D3, quanti microgrammi di vitamina k2 dovrei assumere? La ringrazio anticipatamente per la sua Sicura Risposta. Massimo.
@VoxalCorporation6 ай бұрын
Buongiorno sig. Massimo, Una meta analisi dove sono stati inclusi 16 studi clinici per un totale di 6425 pazienti, conclude che l’integrazione di vitamina K può avere un ruolo sul miglioramento della densità minerale ossea nelle donne in post-menopausa e sulla riduzione dell’incidenza di fratture, favorendo la resistenza e la mineralizzazione del tessuto osseo. Tuttavia altri studi clinici suggeriscono che sono necessari altre ricerche per valutare quanto la vitamina K (associata anche alla vitamina D) possa ridurre il rischio di fratture vertebrali o non vertebrali. Un’altra meta analisi condotta su 12 studi clinici, riporta che il consumo di magnesio è solo marginalmente utile per favorire la densità ossea. Sul boro si sa ancora molto poco; uno studio condotto su 53 donne in post-menopausa suggerisce che l’assunzione di boro può influire positivamente sulla densità ossea. Tuttavia questo è solo uno studio preliminare e servono ulteriori studi clinici randomizzati e controllati per stabilire se e quanto il boro sia utile nella prevenzione o nella gestione dell’osteoporosi. Una revisione sistematica riporta che l’integrazione di vitamina A influisce negativamente sulla densità ossea lombare e femorale. Infatti il rischio tende ad aumentare con il quantitativo di vitamina A introdotto oralmente. Ci tengo comunque a precisare che questo tuttavia non è stato evidenziato con l’assunzione di β-carotene. È quasi impossibile al giorno d’oggi stabilire se (o eventualmente quanto) l’associazione tra vitamina D e K sia utile. I principali studi clinici sono stati condotti su donne in post-menopausa, ma il numero di pazienti è comunque limitato per trarre conclusioni definitive. Alcuni studi indicano effetti positivi sulla densità ossea, ma molti altri non evidenziano risultati clinicamente rilevabili. I dosaggi massimi giornalieri negli integratori alimentari per la vitamina K sono di 200 microgrammi, mentre per la vitamina D sono di 50 microgrammi (ovvero 2000 U.I.). Non esistono linee guida ufficiali per definire apporti della vitamina K in funzione della vitamina D, o se assumere vitamina K in associazione o in lontananza a quello della vitamina D. La vitamina K esiste in varie forme (vegetali, animali e sintetiche) con differenti livelli di assorbimento e biodisponibilità. Tuttavia in media l’assorbimento varia dal 40 all’80% ed è favorito dall’assunzione di composti grassi facilmente assorbibili (es. olii vegetali, ecc.). Il calcifediolo (un metabolita della vitamina D, denominato anche 25-idrossivitamina D3) permette di aumentare in modo più efficace le concentrazioni di vitamina D nel sangue, rispetto all’utilizzo della vitamina D3 (colecalciferolo). Questo risultato è stato dimostrato in uno studio clinico a sette bracci, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e a gruppi paralleli. In genere il colecalciferolo (vitamina D3 - origine animale) è circa due volte più efficace dell’ergocalciferolo (vitamina D2 - origine vegetale) nell’aumentare i livelli plasmatici della vitamina D, quando somministrato per via orale o intramuscolare. Essendo la vitamina D e la vitamina K liposolubili, il loro assorbimento è sempre favorito dal consumo di grassi facilmente assimilabili. Per quanto riguarda il colecalciferolo da lichene islandico non ho dati disponibili in merito alla sua biodisponibilità; viene venduto come integratore alimentare, ma poco si sa. Cordiali saluti Dott. Michele Moggio Bibliografia: • Fusaro, M., Cianciolo, G., Brandi, M. L., Ferrari, S., Nickolas, T. L., Tripepi, G., ... & M. Cheung, A. (2020). Vitamin K and osteoporosis. Nutrients, 12(12), 3625. • Ma, M. L., Ma, Z. J., He, Y. L., Sun, H., Yang, B., Ruan, B. J., ... & Wang, Y. X. (2022). Efficacy of vitamin K2 in the prevention and treatment of postmenopausal osteoporosis: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Frontiers in Public Health, 10, 979649. • Farsinejad-Marj, M., Saneei, P., & Esmaillzadeh, A. (2016). Dietary magnesium intake, bone mineral density and risk of fracture: a systematic review and meta-analysis. Osteoporosis International, 27, 1389-1399. • Boyacioglu, O., Orenay-Boyacioglu, S., Yildirim, H., & Korkmaz, M. (2018). Boron intake, osteocalcin polymorphism and serum level in postmenopausal osteoporosis. Journal of Trace Elements in Medicine and Biology, 48, 52-56. • Crandall, C. (2004). Vitamin A intake and osteoporosis: a clinical review. Journal of women's health, 13(8), 939-953. • Van Ballegooijen, A. J., Pilz, S., Tomaschitz, A., Grübler, M. R., & Verheyen, N. (2017). The synergistic interplay between vitamins D and K for bone and cardiovascular health: a narrative review. International journal of endocrinology, 2017. • Mladěnka, P., Macáková, K., Kujovská Krčmová, L., Javorská, L., Mrštná, K., Carazo, A., ... & OEMONOM Researchers and Collaborators. (2022). Vitamin K-sources, physiological role, kinetics, deficiency, detection, therapeutic use, and toxicity. Nutrition reviews, 80(4), 677-698.
@robertocappello47486 ай бұрын
Dottor Moggio, la ringrazio veramente di Cuore. Risposta super Esaustiva. Massimo.
@insiemeseme918211 ай бұрын
😊
@salvatoredegiorgi6498 Жыл бұрын
Salve Dottore,ho misurato il valore della vitamina D a dicembre ed era 28,95. Siccome dalla primavera sono esposto al sole per lavoro,si può ipotizzare che nel periodo primavera/estate i valori di vit.D siano adeguati? È ipotizzabile che la vit.D segua dei ritmi" circadiani" e che sia normale averla più alta in estate e più bassa in inverno senza per questo pensare ad una integrazione nel periodo invernale? Conosco persone che la assumono in maniera continuativa per tutto l'anno per restare a livelli di 80. Cosa ne pensa? Grazie
@VoxalCorporation Жыл бұрын
Buongiorno, È possibile che i valori della vitamina D siano sufficienti in primavera/estate se c'è una esposizione adeguata alla luce solare. Bisogna comunque considerare che con il passare degli anni si riduce la capacità endogena di sintesi della vitamina D e quindi è sempre utile eseguire un controllo periodico dei valori. Purtroppo la nostra pelle si è adattata per cercare di sintetizzare più vitamina D possibile nei mesi invernali (carnagione chiara) ma questo non è sempre sufficiente a causa della scarsa superficie cutanea esposta al sole. Naturalmente bisogna considerare anche il lato oscuro del sole, ovvero il photoaging. Quindi non è sempre positivo esporsi per molto tempo alla luce solare in quanto aumenta il rischio di fotoinvecchiamento. Tra i 30 e i 100 ng/mL i valori sono in genere considerati normali. Comunque non è solo questo da considerare poiché è necessario analizzare elettroliti nel sangue e MOC. Cordiali saluti Dott. Michele Moggio
@salvatoredegiorgi6498 Жыл бұрын
@@VoxalCorporation grazie dottore, esaustivo come sempre