Grandissima interpretazione. Un grande attore, con una conoscenza profonda e una attenzione maniacale. Metrica, dizione, tutto. Il Sommo Poeta non poteva avere lettore migliore del compianto Vittorio Gassman
@lucanicolazzi49166 күн бұрын
bravissimo ci manca moltissimo grandissimo vittorio gasman
@enricogiannini9365Ай бұрын
Di una bravura unica è un piacere sentire la sua voce grande vittorio
Unico. Solo lui ha saputo rendere la grandezza della Divina Commedia
@fabiofiorucci62393 жыл бұрын
Spettacolare! Alessandro..che papà hai avuto! Un mostro
@marcosusini1904Ай бұрын
Immenso interprete!
@santorosariodioggi6 ай бұрын
Vergine Maria prega per il mondo intero. Proteggi la mia famiglia. ❤
@stefanoacconci58273 ай бұрын
Grande Vittorio grande artista
@rossananuboloni905726 күн бұрын
Sovrana padronanza delle tematiche dantesche. Immenso Gassman.
@MassimoZucchettiprof2 жыл бұрын
Mai nessuno come lui. Maestro.
@francescocusato10 жыл бұрын
Caron non ti crucciare vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare! Cristo Frank è Grandioso!
@marcopierangeli7880 Жыл бұрын
🎉🎉🎉🎉Capolavoro, eccezionale!
@caterinacarnemolla23093 жыл бұрын
Recitato in maniera sublime da Vittorio Gassman
@yesenialaredocandela2442 Жыл бұрын
Bravo
@race47112 жыл бұрын
non esiste nessun erede di attori come Gassman e Bene
@joGIOGIO2 жыл бұрын
Li amo entrambi, ultimamente C Bene❤️
@race47112 жыл бұрын
@@joGIOGIO TI CAPISCO, SONO IMMENSI
@alessandrocolagrossi95712 жыл бұрын
Sei un grandioso vittò, e altrettanto Dante
@francescocusato10 жыл бұрын
"Non ragioniam di lor ma guarda e passa"! Cari Amici uno dei versi più densi e forti del poema per la vibrante carica di sdegno! Conosco il canto a memoria e questo verso l'ho sempre dedicato nella realtà quotidiana
@emanuelediadema5235 жыл бұрын
Ma io come altri ricordavo "non ti curar di loro" Come mai?
@lorymaster72644 жыл бұрын
emanuele diadema perchè è stato distorto.
@Artecle3 жыл бұрын
@@emanuelediadema523 Sarebbe: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
@francescofloridi69723 жыл бұрын
Ciao maestro😀
@mattesan19473 жыл бұрын
Grandioso
@joGIOGIO4 жыл бұрын
Il Michelangelo del Teatro e non solo per me
@rossellacavaciocchi28442 жыл бұрын
Ineguagliabile Gasmann
@lucacavaliere48204 жыл бұрын
«Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore» . . . e uccellini di sottofondo! Bravissimo Gassman. Ma gli uccellini di sottofondo... sarebbero stati appropriati per il canto XXVIII del Purgatorio, quando Dante entra nella «divina foresta spessa e viva» del paradiso terrestre. Ad ogni modo, stona un ambientazione all'aperto con il chiuso scenario infernale. Ma non è un gran problema: basta ascoltare Dante, dalla sua bellissima lettura.
@angelanavarro82973 жыл бұрын
Un Dante magnifico nella voce di Gassman. Oggi cinque aprile 2021, ho scoperto questa meraviglia . Mi ritrae ricordi della scuola , 65 anni fa, ma adesso lo sto sfruttando moltissimo. Grande, grandissimo Gassman, in Paradiso, sicuro !!!
@annacesareo24782 жыл бұрын
Idem fabio bechini!!!!!
@abdel55052 жыл бұрын
"Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. 3 Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la divina podestate, la somma sapienza e ’l primo amore. 6 Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate". 9 Queste parole di colore oscuro vid’io scritte al sommo d’una porta; per ch’io: «Maestro, il senso lor m’è duro». 12 Ed elli a me, come persona accorta: «Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta. 15 Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto che tu vedrai le genti dolorose c’hanno perduto il ben de l’intelletto». 18 E poi che la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond’io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose. 21 Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere sanza stelle, per ch’io al cominciar ne lagrimai. 24 Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle 27 facevano un tumulto, il qual s’aggira sempre in quell’aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira. 30 E io ch’avea d’error la testa cinta, dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo? e che gent’è che par nel duol sì vinta?». 33 Ed elli a me: «Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo. 36 Mischiate sono a quel cattivo coro de li angeli che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro. 39 Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». 42 E io: «Maestro, che è tanto greve a lor, che lamentar li fa sì forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. 45 Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte. 48 Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». 51 E io, che riguardai, vidi una ’nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; 54 e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta. 57 Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto. 60 Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d’i cattivi, a Dio spiacenti e a’ nemici sui. 63 Questi sciaurati, che mai non fur vivi, erano ignudi e stimolati molto da mosconi e da vespe ch’eran ivi. 66 Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, a’ lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto. 69 E poi ch’a riguardar oltre mi diedi, vidi genti a la riva d’un gran fiume; per ch’io dissi: «Maestro, or mi concedi 72 ch’i’ sappia quali sono, e qual costume le fa di trapassar parer sì pronte, com’io discerno per lo fioco lume». 75 Ed elli a me: «Le cose ti fier conte quando noi fermerem li nostri passi su la trista riviera d’Acheronte». 78 Allor con li occhi vergognosi e bassi, temendo no ’l mio dir li fosse grave, infino al fiume del parlar mi trassi. 81 Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: «Guai a voi, anime prave! 84 Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo. 87 E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti». Ma poi che vide ch’io non mi partiva, 90 disse: «Per altra via, per altri porti verrai a piaggia, non qui, per passare: più lieve legno convien che ti porti». 93 E ’l duca lui: «Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare». 96 Quinci fuor quete le lanose gote al nocchier de la livida palude, che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote. 99 Ma quell’anime, ch’eran lasse e nude, cangiar colore e dibattero i denti, ratto che ’nteser le parole crude. 102 Bestemmiavano Dio e lor parenti, l’umana spezie e ’l loco e ’l tempo e ’l seme di lor semenza e di lor nascimenti. 105 Poi si ritrasser tutte quante insieme, forte piangendo, a la riva malvagia ch’attende ciascun uom che Dio non teme. 108 Caron dimonio, con occhi di bragia, loro accennando, tutte le raccoglie; batte col remo qualunque s’adagia. 111 Come d’autunno si levan le foglie l’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo vede a la terra tutte le sue spoglie, 114 similemente il mal seme d’Adamo gittansi di quel lito ad una ad una, per cenni come augel per suo richiamo. 117 Così sen vanno su per l’onda bruna, e avanti che sien di là discese, anche di qua nuova schiera s’auna. 120 «Figliuol mio», disse ’l maestro cortese, «quelli che muoion ne l’ira di Dio tutti convegnon qui d’ogne paese: 123 e pronti sono a trapassar lo rio, ché‚ la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disio. 126 Quinci non passa mai anima buona; e però, se Caron di te si lagna, ben puoi sapere omai che ’l suo dir suona». 129 Finito questo, la buia campagna tremò sì forte, che de lo spavento la mente di sudore ancor mi bagna. 132 La terra lagrimosa diede vento, che balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento; e caddi come l’uom cui sonno piglia. 136
@Rxsky Жыл бұрын
10:55
@alessandrocolagrossi95712 жыл бұрын
7:53
@sandrochiorino58262 жыл бұрын
Gassman, il sommo attore...
@angelocrisciotti63607 ай бұрын
Eccezionale interpretazione di Gassman
@dilmamarata3792 жыл бұрын
❤️
@SamanthaGJones3 жыл бұрын
Raga, ma...ha postato tutti i canti letti da Gassman? Ditemi di sì
@sergiorossi55463 жыл бұрын
Vorrei sapere che passa nella testa di chi versa il pollice verso Gassman, "grande turba senza infamia e senza lodo" soffrono la loro impotenza la loro vacuità. Il più grande attore ed interprete del 900.
@tersiliolunghi12093 жыл бұрын
Non diciamo coglionate ,Gassman enorme attore ,che legge e spiega divinamente ,è non poteva essere diversamente la Divina commedia.
@carlamandressi66973 ай бұрын
Unico ineguagliabile. Degno del Sommo Poeta .
@salvatorifiorella52503 жыл бұрын
Che piacere …..altroché Benigni !
@abdel55052 жыл бұрын
3:46 7:00 48
@PyrotechNick772 жыл бұрын
Here because of Rhystic Studies. 10:56
@danielvernuccio61294 жыл бұрын
4:38
@danielvernuccio61294 жыл бұрын
4:49
@francescocusato10 жыл бұрын
si intuisce celestino V ma non se ne ha certezza!
@maxcecco79108 ай бұрын
Sommo su sommo
@jolix1113 жыл бұрын
9:12
@antoniogatti45123 жыл бұрын
Premetto che mi piace la lettura di Gassman, così come quella di Benigni, ma trovo che nessuna delle due sia ancora davvero perfetta. Gassman per esempio conosce sicuramente meglio di Benigni come leggere la metrica, i segreti degli accenti, le pause, ma trovo che sia troppo "carico", troppa enfasi anche quando ne occorrerebbe meno, è come un musicista che suona prevalentemente acuti. Nel complesso promossi Benigni e Gassman ma credo che nell'ambito dello spettacolo di massa, Dante debba ancora trovare un lettore davvero riuscito
@michaelcervo7223 жыл бұрын
Ascoltati Arnoldo Foà (I, X, XXXIII dell'Inferno ecc.). È perfetto
@antoniopiras68203 жыл бұрын
Sono perfettamente d'accordo
@salvatorifiorella52503 жыл бұрын
Gassman parla così …..anche nelle spiegazioni
@ilFaust06073 жыл бұрын
Ti consiglio Sermonti
@giovannitonelli20832 жыл бұрын
Concordo. Leggo Dante in pubblico da venti anni circa. Ritengo grave errore sia enfasi che accattivante superficialità...
@StefanoBonfigli3 жыл бұрын
meglio Benigni come interpretazione
@davideverdemare11093 жыл бұрын
vero
@pb8lp3 жыл бұрын
Ma cosa ti fumi?
@boromirdigondor79773 жыл бұрын
si certo; e la 500 è meglio della ferrari..
@fabrizio673 жыл бұрын
AHAHAHAH!!! benigni è un clown di Partito...Gassman un artista.
@StefanoBonfigli3 жыл бұрын
@@fabrizio67 tu sei un clown. un clown che non fa ridere.
@mckappe Жыл бұрын
eccezionale
@abdel5505 Жыл бұрын
"Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. 3 Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la divina podestate, la somma sapienza e ’l primo amore. 6 Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate". 9 Queste parole di colore oscuro vid’io scritte al sommo d’una porta; per ch’io: «Maestro, il senso lor m’è duro». 12 Ed elli a me, come persona accorta: «Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta. 15 Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto che tu vedrai le genti dolorose c’hanno perduto il ben de l’intelletto». 18 E poi che la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond’io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose. 21 Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere sanza stelle, per ch’io al cominciar ne lagrimai. 24 Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle 27 facevano un tumulto, il qual s’aggira sempre in quell’aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira. 30 E io ch’avea d’error la testa cinta, dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo? e che gent’è che par nel duol sì vinta?». 33 Ed elli a me: «Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo. 36 Mischiate sono a quel cattivo coro de li angeli che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro. 39 Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». 42 E io: «Maestro, che è tanto greve a lor, che lamentar li fa sì forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. 45 Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte. 48 Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». 51 E io, che riguardai, vidi una ’nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; 54 e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta. 57 Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto. 60 Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d’i cattivi, a Dio spiacenti e a’ nemici sui. 63 Questi sciaurati, che mai non fur vivi, erano ignudi e stimolati molto da mosconi e da vespe ch’eran ivi. 66 Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, a’ lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto. 69 E poi ch’a riguardar oltre mi diedi, vidi genti a la riva d’un gran fiume; per ch’io dissi: «Maestro, or mi concedi 72 ch’i’ sappia quali sono, e qual costume le fa di trapassar parer sì pronte, com’io discerno per lo fioco lume». 75 Ed elli a me: «Le cose ti fier conte quando noi fermerem li nostri passi su la trista riviera d’Acheronte». 78 Allor con li occhi vergognosi e bassi, temendo no ’l mio dir li fosse grave, infino al fiume del parlar mi trassi. 81 Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: «Guai a voi, anime prave! 84 Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo. 87 E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti». Ma poi che vide ch’io non mi partiva, 90 disse: «Per altra via, per altri porti verrai a piaggia, non qui, per passare: più lieve legno convien che ti porti». 93 E ’l duca lui: «Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare». 96 Quinci fuor quete le lanose gote al nocchier de la livida palude, che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote. 99 Ma quell’anime, ch’eran lasse e nude, cangiar colore e dibattero i denti, ratto che ’nteser le parole crude. 102 Bestemmiavano Dio e lor parenti, l’umana spezie e ’l loco e ’l tempo e ’l seme di lor semenza e di lor nascimenti. 105 Poi si ritrasser tutte quante insieme, forte piangendo, a la riva malvagia ch’attende ciascun uom che Dio non teme. 108 Caron dimonio, con occhi di bragia, loro accennando, tutte le raccoglie; batte col remo qualunque s’adagia. 111 Come d’autunno si levan le foglie l’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo vede a la terra tutte le sue spoglie, 114 similemente il mal seme d’Adamo gittansi di quel lito ad una ad una, per cenni come augel per suo richiamo. 117 Così sen vanno su per l’onda bruna, e avanti che sien di là discese, anche di qua nuova schiera s’auna. 120 «Figliuol mio», disse ’l maestro cortese, «quelli che muoion ne l’ira di Dio tutti convegnon qui d’ogne paese: 123 e pronti sono a trapassar lo rio, ché‚ la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disio. 126 Quinci non passa mai anima buona; e però, se Caron di te si lagna, ben puoi sapere omai che ’l suo dir suona». 129 Finito questo, la buia campagna tremò sì forte, che de lo spavento la mente di sudore ancor mi bagna. 132 La terra lagrimosa diede vento, che balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento; e caddi come l’uom cui sonno piglia.