Webinar: "Guardare oltre i numeri: interpretazione di alcuni esami di laboratorio"

Siamo giunti al quattordicesimo Webinar dei Biologi del Rinnovamento LOMBARDIA, dal titolo "Guardare oltre i numeri: interpretazione di alcuni esami di laboratorio" che sarà tenuto dalla Dott.ssa Virginia Rizzo e dalla Dott.ssa Samanta Di Geso. In questo Webinar le colleghe parleraranno dell’importanza di imparare a coniugare il sintomo riferito dal paziente agli esami ematochimici, andando oltre il mero valore e con una visione a 360 gradi, tipica di un vero Biologo. Prendendo spunto dai parametri di alcuni esami ematochimici si cercherà di capire e spiegare il ragionamento che porta al collegamento di questi valori con altri esami o indagini. Nello specifico saranno prese in considerazione i valori relativi alla vitamina D, all’omocisteina, alle APO-A e APO-B, alla glicemia e alla glicata, con le loro specifiche interrelazioni. Al termine del Webinar le colleghe risponderanno alle domande della Community.

Moderatore dell’evento sarà il Dott. Rudy Alexander Rossetto.

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Ottimo webinar.

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La VES non è "obsoleta" casomai è passata di moda perché si privilegiano esami molto specifici e (erroneamente) si tende a trascurare i biomarcatori qualitativi. La VES è un "panorama" più generale anche più ampio della Proteina C Reattiva. I panorami sono reciprocamente complementari alle visuali specifiche. Per formare un panorama senza sguardi ampi servirebbero n biomarcatori specifici. Personalmente, mi autoprescrivo sempre una VES nei miei check up annuali.

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Nei recenti decenni le scuole di medicina si sono concentrate pressoché esclusivamente su patologia, cura e chirurgia, aree nelle quali sono stati realizzati progressi velocissimi e impressionanti ("game changing"). In questo torrente di scoperte e innovazioni si è però andata vieppiu' trascurando (e si è persa) l'"expertise" sulla salute. Soprattutto nel senso di definire cosa sia, cosa potrebbe essere, come conservarla, e - finalmente - come prevenire o mitigare lo sviluppo di disturbi e patologie. Solo in anni recentissimi vedo un graduale attenzionamento (o meglio un inizio di ritorno della medicina a una visuale a lungo trascurata). Ora, quei biologi opportunamente formatisi, hanno l'opportunità di sviluppare professionalità vicine alla "fisiologia" (ciò che è "normale"), ovvero diventare profondi conoscitori della salute, anche e non solo in ottica "one health". In questo senso si auspica che vada progressivamente a estinguersi quella diffusa percezione (e pratica) di sudditanza del biologo rispetto al medico. Ho vissuto in pieno l'arco temporale dell'esplosione della medicina moderna e ho anche vissuto, di persona, l'esperienza del ricercatore biomedico, constatando quanto pesi il biologo nella R&D in biomedicina, quale potenziale abbia ma anche quanto tali variegate professionalità siano sconosciute ai più nonché ferme nella penombra sottostante alla "medicina". Quando i media parlano di progressi della medicina ignorano che la maggior parte di quei progressi scientifici e tecnologici è dovuta - più che a laureati in medicina - a varie professionalità, tra le quali i biologi totalizzano una percentuale assai cospicua.