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Ho visitato Guilin e Yangshuo per la prima volta nel 1995 in occasione di un viaggio di lavoro. Sono rimasto affascinato da quei luoghi, ed ho voluto tornare a visitarli. Sono tornato in Cina nel 2017 con Maddalena, e siamo tornati a vedere questi posti. A 22 anni dalla prima visita, volevo mostrare cosa c'è di diverso e che cosa è rimasto uguale. I cambiamenti della città, del fiume Li Jiang, della gente sono enormi, ma lo scenario meraviglioso in cui sono immersi ha mantenuto intatto il suo fascino di luogo incantato. Il video è parte della descrizione del nostro viaggio in Cina del 2017, il cui racconto e' pubblicato sul mio sito: effegua.it/Cina
Riporto qui, per chi non ha voglia di leggere il reportage, il brano che riguarda la crociera sul fiume Li Jiang.
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La crociera sul fiume Li è un'esperienza emozionante. Il fiume si snoda tranquillo nella campagna cinese, immerso nello spettacolo maestoso delle lussureggianti colline calcaree che caratterizzano questa zona. Il viaggio dura quasi cinque ore, ma il tempo vola via veloce tra le rive ora orlate di lussureggianti selve di bambù, ora scoscese, con le pareti calcaree che si innalzano verticali dall'acqua, scavate alla base dall'erosione in grotte e anfratti. Le quinte che si aprono alla vista una dopo l'altra sono impressionanti, le montagne hanno forme incredibili, sembrano disegnate da un pittore della dinastia Ming, costruite apposta per piazzarci sopra monasteri buddhisti ripieni di monaci Shaolin. Questi paesaggi fantastici non sono solo ispirazione per le pitture cinesi che si ritrovano in tutti i quadri, i vasi, le stampe e i tessuti, ma sono anche usati come simbolo della Cina nella banconota da 20 Yuan, dove c'è proprio la raffigurazione di una vista particolare che si gode in un punto della crociera. Quando si avvicina il punto fatidico l'altoparlante lo annuncia, e allora centinaia di cinesini si mettono lì e scattano la foto con la banconota in mano e il paesaggio dietro le spalle.
Bello, come allora. Maddalena è affascinata, ma a me non può non salire in gola un groppo di nostalgia, difficile da mandar giù. Cerco invano le grandi mandrie di bufali che pascolano sulla riva o ruminano placidi immersi nell'acqua fino alla testa, ma non li vedo. Dove sono i pescatori coi cormorani, le massaie che lavano i panni sbattendoli sulle pietre? Non c'è più traccia dei raccoglitori di alghe con grandi cumuli verdi sulle zattere di bambù dalle punte incurvate, dei bimbi scalzi dei villaggi sulla riva che inseguono il battello ridendo e salutando, dei riti sull'acqua che avevo visto solo vent'anni prima. Allora erano partiti da Guilin alla volta di Yangshuo due battelli scalcinati, oggi i battelli all'imbarcadero sono numerati, noi abbiamo il N.8 ma la carovana che si snoda sul fiume è composta da almeno (tanti ne ho contati, ma non so se fossero tutti) 12 battelli supermoderni, con una capienza che ho stimato intorno a 120 posti ciascuno. E' il bello del benessere, naturalmente, e dell'economia di mercato. Nel 95 avevo con me una telecamera, le riprese sono molto ballerine (non c'erano stabilizzatori software, allora) e fanno venire un po' di mal di testa, ma per fare un po' di confronto, e per vedere realmente come il fiume e la città siano cambiate in vent'anni ho messo insieme un filmatino della serie "trova le differenze", che invito a guardare a corollario e verifica di quanto ho scritto finora...