Bellissimo❤

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Grazie Mille. Sto guardano tutti le tue dirette e mi piaccono molte. Sto imparanado Italiano quindi la mia brutta scriptura 😂😂

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Grazie come sempre, pARTicelle- piccoli appunti su grandi opere: la rete per conservare frutta e verdure, facendo zuppa di cavolo pelato foglia per foglia un po' per giorno, mentre prende il salmastro è un classico della marinaresca praticamente da sempre: il navigante diportista lo sa bene. Hai fatto bene, mi sembra, a sottolineare che il disagio del viaggio era per tutti: solo una generazione o due dopo si sarebbe affermata la distinzione tra passeggeri di terza classe e quelli di prima/seconda classe, fingendo ipocritamente (raxxismo sociale ...) che non stavano tutti andandosene per via di un disagio che riguarda tutti. Ford Madox Brown praticamente faceva fotografie col pennello: chissà quanto si è documentato, quanti montaggi, prove d'autore, riprese alla camera oscura o simili (il pantografo ottico da naturalisti, ad es.) ha fatto, per arrangiare e riproporre la scena. Grazie ancora, giovane Chiara e al prossimo filmato. L

Il dramma dell’emigrazione così ben espresso agli occhi del padre di famiglia è di grande impatto. Lo sento e lo porterò sempre con me, come uno di coloro che hanno sperimentato l'angoscia dello sradicamento. Quindi questo dipinto mi commuove ancora di più. Il pittore ha avuto la genialità di trasporre il tema sociale nel linguaggio poetico preraffaellita che mi ha sempre affascinato. Tanto più che oggi la poesia della natura - la natura a cui dobbiamo la nostra nascita e la nostra esistenza - è messa in ombra dal paradigma utilitaristico e consumistico. Ancora una volta hai tracciato, con una scelta di buon gusto, un ponte tra passato e presente, un ponte cromatico perfetto che invita all'immersione. Je te salue chaleureusement depuis ce grand pays conquis par le blanc hivernal. ☃

Più che speranzoso il quadro mi da l’idea della preoccupazione….. “che futuro troveremo?”… Sempre splendido il gioco di rimando fra la Sua sciarpa, Chiara, e quella del personaggio dell’opera…..

Se la schiavitù oggi assume forme diverse da quelle conosciute ai tempi di William Turmer, la tragedia resta la stessa. E più che mai, la nostra nave che è la Terra, rischia di scomparire nella violenza fenomenale del sole artificiale da noi stessi creato e il cui scoppio mortale rischia di richiamare la nostra incoscienza guerriera. William Turmer era un visionario? Certamente e senza averlo mai saputo... Grazie mille volte per questa capsula cromatica così carica di significato.

👍👌👏👏👏

Terribile in quanto a soggetto …… L’opera però ha una esecuzione a dir poco spettacolare…… Un artista magnifico…..

Ma i falsi i falsi , ma dico se Modigliani tutti sanno imitarlo , allora non e un grande artista . I falsi ci sono ma ne esistono in quanto alcuni accademici , li hanno accettati e moltiplicati , e solo un vizio economico . Del resto i falsi li vedi subito, li capisci subito.

Hero?

Iniziare la domenica con una pARTicella è sempre bello. Grande Whistler, grande Chiara!

La scelta di Wistler coinvolge la nozione di estetica che ci dà piacere visivo. Secondo me, la bellezza è la via essenziale verso il sublime e, attraverso questo, verso l'elevazione e la trascendenza... La bellezza ci accompagna nei nostri sogni, ma anche nella nostra ricerca dello spirituale che ci definisce come esseri umani. Grazie per questa nuova presentazione in perfetto accordo con il tema scelto e che richiama l'imminenza della stagione bianca...

Buonasera Chiara ,l’opera è forse un po’ rigida ma piacevolissima….. il tratto indefinito per me è il massimo…… deve far sognare non essere preciso….. Bruno

Ti volevo ringraziare grazie alla tua spiegazione ho preso 9 all'interrogazione di arte🎉

spiegazione perfetta complimenti👏👏👏

Complimenti, bellissima spiegazione

Grazie ,molto interessante , anche se mi hai sbattuto in faccia la mia immensa ignoranza in campo pittorico😂

Brava molto carino molto bello molto interessante

Commento eccellente, e6anchevper me uno dei migliori quadri della galleria Doria.

Propongo un video su Giovanni Gasparro per far conoscere qualche nome di artista contemporaneo

Una esposizione a mio avviso molto buona, ancorchè leggermente in fuori sincrono tra video e audio, dando pertanto un piacevole "Effetto Ghezzi". Quanto ai tagli di Fontana nella fattispecie, per fare una citazione certamente molto dotta, siamo un po' tutti delle bestie... 😉

video molto interessante, come sempre! grazie!

È l’arte che piace a mia moglie….. grazie e al prossimo video

Grazie! Una descrizione magistrale e chiarissima dell' opera

Grazie di ❤

Ti incanta!!!!! Brava Chiara ❤️

È stato un puro piacere, come al solito. I tuoi riferimenti biografici sono ben scelti, e i dettagli strutturali sulla composizione mi sono stati molto utili. Richiami con pertinenza il percorso divino del linguaggio delle arti e della matematica : questo mi ricorda che non è un caso che mi interessi così tanto alle arti... 🤗Alla tua osservazione sulla profondità e sui passi verso Dio, aggiungerei che questo affresco mostra chiaramente un cammino che passa sempre attraverso Gesù. E poiché questo capolavoro è stato volutamente nascosto per tre secoli, tutto lascia pensare che i responsabili di tale meschinità abbiano preso una strada completamente diversa da quella della verità suggerita da Masaccio e che conduce all'eternità. Un caro saluto pieno di colori autunnali da Montreal !😊❤

Bravissima come sempre Chiara! ho visto recentemente una mostra di Fontana e concordo sullo stato di sospensione.

Complimenti, spiegazione scorrevole e molto interessante. Per quanto riguarda il significato dell'opera anche io preferisco la visione filosofica, soprattutto dopo aver notato tutti i particolari che ha descritto, come il senso di circolarità o la presenza costante del Blu Oltremare. Affascinante il fatto che l'essere umano e la natura si incontrino/scontrino esattamente nel punto in cui è rappresentato il Monte Fuji.

Ecco un video di grande impatto che offre non un'opera d'arte che porta un messaggio, ma una creazione che ha la capacità di vivere di vita propria. Interroga lo spettatore e provoca nuove emozioni in ciascuno dei suoi incontri. Mentre Lucio Fontana ha vinto la sua scommessa, la creatrice et l'iniziatrice di questa puntata è riuscita a creare un'atmosfera cromatica che rende ancora più attraente questa breve passeggiata lungo i sentieri del movimento spazialista.

Molto bene……qui siamo nel mio territorio….. spiegazione esauriente ed appassionata…….” I tagli saprei farli anch’io “ è una frase che sento spesso e la mia risposta è più o meno la tua……”penso proprio di no” Quelli rossi sono tra i più richiesti dai collezionisti…. Stupendi, grazie Chiara e, ormai, buonanotte Bruno

Se l'espressionismo di Renato Guttoso e la sua arte sociale si concentrano sulla rivelazione della vita nella terra di Sicilia, la scelta di un suo dipinto per illustrare e ricordare la Giornata Mondiale della Pasta è anche un omaggio ai contadini che sono sempre stati nel suo cuore. E poi, la scelta di Guttoso per rievocare un piatto così... gustoso (!) mi sembra rivelatrice, un compiaciuto sorriso del destino. Un caro saluto da Montreal !

Sì! Lei e' ben preparata senza perdere la Sua " naturalezza ". Niente di artificioso e di affettato.🌹

Grazie, pARTicelle - piccoli appunti su grandi opere. Certo che, se le opere dal min. 1.53 al 2.21 sono tutte di A. Carracci, bisogna proprio dire che era uno sperimentatore di stili e generi che avrebbero fatto fortuna sino a cent'anni e più dopo la sua morte, avvenuta, pare, nel 1609: dal Bodegon all'onirico, sino al pittoresco. La distinzione, al solito sinonimica, per il tema evangelico della fuga in Egitto, è tra arte religiosa e arte sacra: nell'arte religiosa si parla "del" tale/talaltro episodio di fede; nell'arte sacra è l'episodio di fede che ti parla direttamente. Per farla breve: la caduta di Paolo da cavallo del Bruegel è prima di tutto un Bruegel che mostra le capacità artistiche dell'autore; un'icona in cui il santo ti guarda e ti viene incontro, con la sua prospettiva inversa, è arte sacra. La cultura c'è in entrambe le forme, è chiaro, ma nell'arte religiosa abbiamo un prodotto culturale in cui il fruitore si serve dell'opera, se ne "nutre" ma per consolidare la propria formazione; nell'arte sacra abbiamo un esemplarità culturale, un modello cui ti vien chiesto di partecipare fondamentalmente adeguandoti al messaggio, cioè di porti tu, al servizio del messaggio che l'opera esprime. La fuga in Egitto per l'Aldobrandini, dunque, sarebbe più arte religiosa, da devozione personale, nonostante la figura ecclesiastica, il prelato, che la commissionò: il gioco dei richiami è chiaramente biblico (i Magi; la fonte di luce, l'oriente; gli uccelli col richiamo all'avvoltoio; il pastore; la barca di Pietro ...) ma altrettanto chiaramente declinato in chiave estetica, con lo stile del pittore, la crescita delle sue capacità espressive come priorità, invece che in chiave biblica/citazionale col fine edificatore/tipo "propaganda fide" della Riforma Cattolica (con giochi di appostamenti mentali che autori come il Tasso ci si rovinarono la vita ...) come impegno esplicito. Un atteggiamento simile avrebbe avuto sviluppo una generazione dopo Carracci, con pittori come Salvator Rosa. Buona giornata, Chiara, e grazie ancora. L

Ciao Chiara, ti ringrazio per gli interessanti dettagli sul dipinto e sulla sua epoca. Una creazione che hai cura di collocare, alla luce della biografia dell'artista e in una prospettiva in evoluzione della pittura. Conoscevo questo dipinto senza avere avuto le informazioni che tu riveli così bene e così piacevolmente (come sempre ☺). Il paesaggio nell'ultimo scatto ricorda stranamente il golfo di Napoli e il Vesuvio visto da Sorrento... Ma forse questo è l'inizio della nostalgia autunnale che mi fa sognare la sensazione di tepore et di confortevolezza inebriante del'alba napoletana. Dan ti saluta da Montreal. 🙂

Come sempre bravissima

Appena tornato da un altro viaggio in territorio fiammingo (🤭), sono un po' in ritardo a scrivere le impressioni che ho avuto dopo aver visto il tuo magnifico video. Una volta di più, il tema che proponi è quello della purezza senza ombre, dell'elevazione spirituale e del raccoglimento... Non conoscevo questa variante dell'Annunciazione del Beato Angelico e te ne ringrazio. E se l'arcobaleno è il simbolo della discesa di Dio tra gli umani, ciò mi ricorda come sia stato pervertito e allontanato dal suo vero significato nell'era attuale... Questo non è né una coincidenza né l'unico esempio del suo genere. Molto rilevante è la tua osservazione sulla percezione generata dalla coerenza spaziale della collocazione di questo dipinto rispetto alla scalinata. La vegetazione del cortile interno mi ricorda il Paradiso “ingenuo” che il pittore Rousseau il Doganiere rappresenterà quattro secoli e mezzo dopo... E se avvicinare il divino al'uomo fosse intrinseco all’arte, gli artisti come Beato Angelico si sono avvicinati a Dio molto più di quanto pensiamo. Un caro saluto da Montréal !

L’arte del’400 non è proprio la mia preferita però……

Magnífica spiegazione

Dunque…come prima cosa sono decisamente grato a Lei Chiara per il fantastico lavoro che fa per la divulgazione dell’arte , appassionante e coinvolgente, …….GRAZIE Le opere di Rockwell mi piacciono, simili ad Hopper ma più “ allegre” mi ricordano le immagini di Pin Up anni 50 e i fumetti di Blondie e Dagoberto anche questi anni ruggenti USA Bruno

Mi perdoni, ma lei ha espresso una grave scorrettezza storica intorno alle autopsie, che nel mondo cattolico erano permesse già da più di quattrocento anni rispetto all'anno di esecuzione del dipinto presentato. Fu infatti Papa Onorio III, nel 1212, ad autorizzarle! Mi fermo qui. Se desidera una lezione sulla storia della medicina medievale mi informi. Davide Gasparini

sa darmi indicazioni sulle dimensioni originarie del quadro "Composizione con rosso blu e giallo" e se sa dove posso visualizzarlo?

Grazie pARTicelle- piccoli appunti su grandi opere: a 6.20 vediamo proprio come il capperone (qualcosa di simile lo indossava anche Giovanni Arnolfini) sta quasi per diventare il mazzocchio (indossato da Lorenzo il Magnifico). Sullo sfondo ci sono le "colline zebrate di colture" come avrebbe detto il Longhi, che è, mi sembra, una chiara citazione di Uccello ai Lorenzetti del ciclo degli effetti del Buon Governo. Perché la guerra inaugura un buon governo sì, ma non più senese, bensì fiorentino, dopo la battaglia di San Romano: giochetto di allusioni. I colori dei cavalli sono quelli degli smalti dei casati dei rispettivi comandanti: da qui gli inverosimili arancioni e azzurri (oltre al fatto che, oggi impensabile ma una volta plausibile, si colorava tutto, se avevi i soldi: persino i denti, oltre che i cavalli, come oggi c'è chi ricolora la carrozzeria della macchina). In pratica, Paolo Uccello stava facendo una miniatura, anzi, un'icona della battaglia: un resoconto politico ma scritto col pennello, più che un racconto visivo realistico. A riprova di ciò, l'assenza praticamente totale di ombre dei corpi (difatti sono corpi di persone fisiche, a dare ombre: qui, invece, vediamo corpi solo per metafora; perché quel che importa, ci sta dicendo P. Uccello, sono le cariche politiche che si susseguono) che, semmai, il pittore dimostrava di conoscere abbastanza bene, come tu ci mostri dai suoi studi di prospettiva che hai montato al min. 2.50 e segg. Ma che egli, appunto, usava sì, ma per rappresentare corpi fisici: per una narrazione politica, come l'esito di una guerra, invece, egli preferisce adoperare un registro da tavole medievali, con le lastre di metallo incise, come le foglie d'oro sul bolo armeno, ripassate a motivi geometrici, proprio come in uso nelle Madonne che stavano in ogni pieve e chiesa Toscana nel '300-'400 (e testimoniavano, parrocchia per parrocchia, l'appartenenza a diverse scuole di teologia, cioè di concezione del mondo, che era un altro modo per dire politica, nel XIV secolo; anche se, proprio per via dei Medici, le cose stavano velocemente cambiando a Firenze e dunque in Toscana, e, difatti, Uccello stava segnando il passo, come ci hai fatto notare al min 1.50 ...). Forse unico momento di realismo è proprio, al min. 7. 4, il cavallo rosso mattone sulla destra: al di là del colore artificiale, come accennato, si tratta di un cavallo scalciatore, addestrato a tirar calci da dietro a tutto spiano quando il suo cavaliere stava per esser disarcionato, così da difenderlo dagli assalti della fanteria appiedata. P. Uccello, tra l'altro, poteva adoperare la lastra metallica e non solo il colore steso a spatola (il pennello si usava comunque poco, a quell'epoca ...) proprio per via del suo passato da apprendista presso il Ghiberti, del collegium dei metallari: il materiale - e soprattutto l'attrezzatura - determinavano (non decidevano totalmente, ma determinavano) l'appartenenza alla corporazione e il diritto di adoperare materiali e tecniche. I pittori, ad esempio, per via dei minerali e del pestello con mortaio e tampone, erano nella corporazione dei farmacisti (protettore: san Pantaleo) mentre i metallari, per via del cesello e delle lame, erano più apparentati proprio coi cerusici cavadenti barbieri (come il padre di P. Uccello, appunto). Grazie come sempre Chiara per gli spunti e le tue spiegazioni. L