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Interphone ha da poco immesso sul mercato un prodotto su cui c'è molta attesa. Si chiama Ridesync ed è uno schermo touch a colori che si può montare facilmente su qualsiasi moto per avere a portata Apple Carplay o Android Auto.
Lo abbiamo provato e ve lo presentiamo in questo video.
CHE COS'è IL RIDESYNC?
Il nuovo Ridesync di Interphone arriva a colmare un vuoto che si stava facendo sentire in particolare in quella terra di mezzo tra lo smartphone e il navigatore per quel che riguarda la navigazione in moto. L'uso delle app per il telefonino negli ultimi tempi hanno preso il soppravvento sul navigatore puro grazie alla loro praticità e al fatto che bene o male lo smartphone ce lo abbiamo sempre con noi e magari il navigatore no. I limiti o meglio i punti critici però sono noti: il telefono non è pensato per essere esposto a vibrazioni e agenti atmosferici e per lavorare per ore sotto il sole. Inoltre la visibilità non è ottimizzata per questo uso.
Da qualche tempo sono dunque apparsi i primi schermi dotati di Carplay e Android Auto grazie all'iniziativa di produttori cinesi. Negli ultimi mesi, però, stiamo assistendo ai primi prodotti di questo tipo realizzati da marchi noti e apprezzati. Tra questi il primo ad arrivare sul mercato è stato proprio quello di Interphone.
Brevemente il Ridesync è uno schermo da 5,5 a colori e touch di tipo capacitivo. Ha una scocca robusta ma che ne mantiene contenute dimensioni (poco più spesso di un cellulare) e peso (182 gr). Non ha una batteria interna, non ha un modulo GPS interno e neppure telecamere (come qualche competitor) e questo lo rende un oggetto in realtà più semplice, pratico e immediato da installare e usare. Si alimenta a 12V e in dotazione abbiamo due cavi: uno per attaccarlo alla batteria della moto o in alternativa uno per la presa USB.
Il supporto presente in confezione è il Quiklox "handlebar" quindi adatto alla maggioranza dei manubri e viene fornito con diversi spessori. Nel caso avessimo semimanubri o altre esigenze particolari possiamo contare sul catalogo Quiklox che copre tutte le casistiche.
OK, MA A COSA SERVE?
La sua funzione è offrirci Carplay (o Android Auto ovviamente) per la moto e possiamo averlo sempre o solo quando ci interessa. Questo ci permette di utilizzare sempre il telefono per la navigazione ma anziché esporlo, il Ridesync si prenderà tutti i rischi al posto suo. Non solo: la visibilità è nettamente migliore e la grafica è semplificata, pensata per l'uso durante la guida. Oltre a poter così usare la app di navigazione che preferiamo possiamo anche ascoltare la nostra musica o i messaggi specialmente se abbiamo anche un interfono collegato sempre al telefono. In parole povere: meno distrazioni, più facilità e un prodotto robusto e pensato per questo utilizzo.
FUNZIONA DAVVERO?
Sì, noi lo abbiamo trovato un prodotto efficace e ne abbiamo apprezzato la praticità. I vantaggi sono piuttosto facili da comprendere. Se dobbiamo piuttosto evidenziare dei limiti questi sono tutti facilmente superabili. Ad esempio la mancanza di una batteria interna non risulta poi limitante perché non è un oggetto che dobbiamo programmare, facciamo tutto da smartphone. Invece la funzionalità con i guanti non è sempre efficace, ma anche qui ad essere sinceri non è che andiamo spesso a schiacciare mentre guidiamo. La visibilità dello schermo è buona ma bisogna trovare la posizione giusta sul manubrio per eliminare eventuali riflessi. Infine non si può ruotare e utilizzare in verticale perché non ha giroscopi e ad esempio chi scrive predilige questa modalità quando naviga.
Il prezzo di listino è di 249 euro. Forse avremmo sperato costasse qualcosa meno, ma sicuramente è già molto più economico dello smartphone che metteremmo normalmente sul manubrio.
• Servizio a cura di Nicola Andreetto con la partecipazione di Alberto Raverdino.
• Riprese e montaggio Andrea Beuzer.
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