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Cappuccio rosso
Ti penso amore mio che sei lontano
ti penso con il mio fucile in mano
tu forse crederai che io sia pazza
che queste non son cose da ragazza.
E invece viene un giorno nella vita
che scegli...e se non scegli l’hai tradita
e non importa se si vive o muore
piangere gioia o ridere dolore.
Questa curva di sole
nel tramonto di Raqqa
mi disegna nel cuore
l’arco della tua bocca.
Ho tagliato i capelli
ho sfidato la rabbia
i miei giorni più belli
sono lacrime e sabbia.
Noi siamo di una patria senza terra
noi siamo curdi, naufraghi di guerra.
E’ l’alba e coi compagni sto partendo
e parto e coi compagni sto cantando.
Ho in me tutte le favole di un tempo
attorno a un fuoco acceso ed ora spento
e seguo il filo di una ninna nanna
chiedendomi se ho messo il colpo in canna.
C’era un drago di fuoco
che sbarrava la strada
ma non teme nemico
un eroe con la spada
ma non ho mai capito
come andava a finire
ché succhiandomi il dito
cominciavo a dormire.
E’ il 29 maggio e non ho sonno
e qui c’è proprio il drago di mio nonno
saprò stavolta come va a finire
che non ho proprio tempo di dormire.
Qui sparano li sento e non li vedo
qui sparano e mi sa che mi hanno preso
ma non temere amore non è niente
mi brucia un po’ ma in fondo non si sente.
Metti il pane nel fuoco
versa il vino migliore
che ritorno tra poco
è questione di ore.
Spazza tutte le foglie
che l’autunno è passato
quando l’odio si scioglie
che sia verde il mio prato.
E se qualcuno me lo trova addosso
riporti a casa il mio cappuccio rosso.