La cosa bella è che cerca e cerca alla fine lo trovi qualcuno che usa il cervello. Grazie per il video.
@cirofalanga043 жыл бұрын
Il tuo discorso sui beoti che difendono a spada tratta le minoranze solo per moda mi ha fatto venire il durello,ti adoro.Oltre a questo ti ringrazio per il corso,mi hai fatto aprire gli occhi su molte cose.
@mimmoraoulserratore48663 жыл бұрын
Visto che qui non ci sta nessun commento ti scrivo io. Bravo davvero. Notevole la tua spiegazione dettagliata, il tuo background, il tuo impegno. Grazie.
@DucadiBaionette3 жыл бұрын
Grazie! Direi che il Corso Base ti sta piacendo. :-)
@mimmoraoulserratore48663 жыл бұрын
Sì, molto. Lo trovo estremamente utile e interessante.
@Francesco_Monardo3 жыл бұрын
Thanks👍🏻❤️.
@danielegenga3 жыл бұрын
A parte il focus qui la spiegazione ad un certo punto rapisce tutto il mio interesse e mi devia dal primo, comunque poi chiaro e molto interessante... ... qui sta l'essenza di quello che qualcuno che vuole comunicare qualcosa giustamente la dovrebbe far vivere soggettivamente senza giudicare e sopratutto senza sentire il giudizio, l'intento dovrebbe essere, almeno per quel che mi riguarda fare sentire ciò che sento a qualcun'altro senza spiegarglielo...
@mariapaola23793 жыл бұрын
Duca, ha tutto il mio rispetto. Grazie per questo corso base.
@michelegusmeroli70722 жыл бұрын
Buongiorno Duca, sono al secondo ascolto del corso base e nel frattempo mi esercito un po' con quanto appreso. Sto scrivendo un flashback su uno dei personaggi presenti nell'avventura di D&D di cui sono il DM. Ronan è intento a scappare da una creatura e durante la fuga ha dei rimandi sul suo passato. Ho trovato difficile, se non impossibile, scrivere di ciò che pensa senza raccontarlo. Come faccio a rimanere in immersione e contemporaneamente raccontare del suo passato senza usare i verbi di di pensiero? Nella parte finale del flashback Ronan viene salvato da un altro personaggio. Anche qui ho avuto enormi difficoltà a livello di scrittura, per far capire che il protagonista reputa goffo il suo salvatore. Ho descritto al massimo i movimenti impacciati, ho reso i dialoghi ridicoli, ma sono costantemente attratto dalla necessità di esprimere cosa pensa Ronan attraverso un "gli sembrò un idiota", "gli parve un uomo inetto", ecc... Rompere il vecchio modo di scrivere per favorire l'ingresso di questa nuova modalità immersiva è davvero-davvero difficile, a tratti sfiancante, perché ogni riga va pensata e non puoi più scrivere di getto. Scritto qualcosa lo rileggi e ti accorgi che certe parole raccontano e non mostrano. Hai quasi paura. In più rileggendo tutto quanto ti sembra di non essere stato particolarmente incisivo (questa parte potrebbe tranquillamente essere colpa mia). =) Grazie mille in anticipo e complimenti per quanto spiegato fino ad ora.
@paoladorta99092 жыл бұрын
Grazie mille Duca, il tuo corso base è utilissimo e motivante. Una domanda ti rivolgo, per favore. Io mio blocco principale riguarda i nomi, cognomi (alias o nickname quando è più conveniente usarli) da dare al protagonista e agli altri personaggi, nomi di vie e città dove si svolgono le scene. So che ci sono scrittori che addirittura inventano luoghi e nomi di città, vedi Camilleri. Cosa posso fare per superare questa mia difficoltà? Grazie, complimenti, ciao
@ufficiodusiossrl3332 жыл бұрын
Ciao Paola, abbiamo una domanda simile in lista. Il Duca risponderà con un video appena avrà il tempo per farlo ^_^
@tommasogiachetti3912 жыл бұрын
Grazie per il corso base gratuito. Lo sto rifacendo e aiuta tanto, purtroppo mi è nata una domanda su cui mi sono fissato riguardo pov e telecamera fissa che devo togliermi di testa, visto che riaffiora impedendomi la concentrazione. Ammettendo che usi una immersione profonda in prima col pov del protagonista, gli altri personaggi, quando non sono con il protagonista scompaiono; fin qui tutto ok, ma se per esempio scrivo un giallo in cui ho la necessità di avere scene in cui il protagonista non sia presente? In questo caso, usassi un filtro profondo anche per, diciamo i comprimari, incorrerei nel problema di identificarli come "io" pur non essendo questi l'io principale, quindi confonderei il lettore. Se invece li mostro altrove senza il protagonista distruggo il patto col lettore, come farebbe a vederli? Quindi in questo caso ho la necessità di una telecamera fissa sul protagonista con una immersione leggera, che possa però variare di posto per mostrare scene di altri altrove? Esiste, lo ha spiegato, una differenza sostanziale tra film e narrativa ma, in American History X che lei cita, esiste proprio quella telecamera che varia tra protagonista e scene in cui è assente e il pov è leggero perché non entra in profondità nei pensieri del protagonista. La profondità del pov in quel caso è data dai gesti, dalle parole e dall'espressività attoriale, in questo ovviamente la narrativa differisce dal film, ma non è ricreabile attraverso la descrizione del linguaggio non verbale la capacità attoriale? Mi chiedo quindi se la telecamera sia da usare o meno in determinati casi, cioè se le scene non si svolgono in presenza del protagonista. Di conseguenza, c'è da dire che anche l'immersione data al pov del protagonista, non potrebbe più essere profonda e scavare nell'intimo dei suoi pensieri. Questo perché, se l'immersione è profonda e interna, poi non può giustamente esistere telecamera esterna. Essendo il lettore nel corpo del protagonista, questi non potrebbe ammettere il vedere scene che si svolgono altrove, a meno che non si tratti di un fantasy o simili e il protagonista abbia i super poteri. Secondo me, tra l'altro, usare un'immersione profonda dei comprimari annulla anch'essa il patto con il lettore, se già c'è immersione profonda nel protagonista, tranne, in casi davvero particolari come i super poteri di prima, oppure se si descrive la stessa scena da più pov; inoltre, citando il suo esempio del poster nella camera di un'adolescente e ammettendo la protagonista sia l'adolescente stessa, il pov dell'altra ragazza o del poliziotto sarebbe da inserire in un parlato e con la presenza dell'adolescente, non certo in pensieri, visto che il pov di riferimento è l'adolescente. In pratica l'immersione profonda, sempre io abbia capito almeno alla lontana ciò che spiega, origina un personaggio protagonista che giustamente, non può conoscere fatti che altri svolgono altrove, eppure, quasi tutti i prodotti cinematografici e televisivi sono orientati in questa direzione, perciò, sebbene capisca che la narrativa si distingue dal cinema, per ovvi motivi, questo mi pare precludere molte tecniche che oggi sono impiegate per, ad esempio, aumentare il fattore di action, attraverso il mostrare più scene con più protagonisti, che si svolgono simultaneamente in luoghi diversi: per capirci vedi Avenger Endgame. Comunque la stessa tecnica è usata ormai così spesso che la si trova quasi ovunque in cinematografia, sia nelle serie home, che in quella da sala. Si è quindi ormai distinta così tanto la cinematografia dalla narrativa? Tanto da non essere più compatibili l'una con l'altra? Se è così mi domando come la scenografia possa, e lei mi pare lei asserisca proprio questo, usare tecniche di narrativa, vista la ormai assoluta diversità di impostazione tra immersione narrativa e tecniche cinematografiche, a immersione leggera e telecamera, diciamo, semi fissa sul protagonista, o addirittura come più spesso avviene, a telecamera svolazzante tra i vari protagonisti il cui pov difficilmente è profondo. Probabilmente sono io che non ho capito niente, mi scuso per il lungo post e per l'inadeguatezza ma, questo è il cruccio e mi affligge, a lei rispondermi se troverà tempo e voglia. Perché io, da solo, non riesco proprio a darmi risposta. Che trovi il tempo per rispondermi o meno grazie davvero del corso.
@DavidSilverbell2 жыл бұрын
“Perché Raccontate al lettore qualcosa che poi non Mostriamo nella vicenda?” C'é un film di Bruce Lee che se non ricordo male inizia con una scena dove il maestro ricorda che il Kung Fu è una disciplina che serve per raggiungere la saggezza ed il miglioramento individuale. Poi il film procede mostrando quanto il dominio inglese sia deleterio per la popolazione indigena e come la saggezza millenaria del Kung Fu, incanalata dal solerte discepolo Bruce Lee, possa aiutare a risolvere la situazione passando attraverso ad una buona dose di setti nasali dislocati ed ossa rotte.
@Arya_Reed2 жыл бұрын
Duca, ho bisogno di un suo suggerimento. Ho un problema. Un quesito un po' tecnico. Sto scrivendo in terza persona al presente usando la focalizzazione interna del personaggio. Ho più di un protagonista. Nello specifico, sono quattro 😅 Inizialmente erano divisi e vivevano vicende separate, e pertanto dividevo le scene e i punti di vista. Nessun intoppo. Il problema è arrivato quando i protagonisti si sono uniti in una sola compagnia che vive le stesse situazioni. Come fare per rimanere interni? Alternare i punti di vista sarebbe confusionario? Grazie, se mai leggerà!
@ufficiodusiossrl3332 жыл бұрын
Ciao Arianna, quando più personaggi punti di vista sono nella stessa scena basta scegliere quello più adatto a fare da punto di vista in quella situazione e no, nulla ti vieta di alternarli, purché ciò non avvenga in modo caotico nella stesa scena, ma segnalandolo al lettore con uno stacco. Come scegliere il pdv più adatto alla scena? può dipendere dalla storia: magari vuoi nascondere qualcosa al lettore? allora scegli il punto di vista che non sa quel "qualcosa"; magari invece un determinato punto di vista è più interessante in quella determinata situazione. Si può anche narrare la stessa vicenda dagli occhi di più punti di vista, prima uno e poi l'altro, per mettere in luce le differenti percezioni di ciascuno di loro. Dipende tutto da cosa vuoi fare. Leggi "L'Anno dell'Omuncolo" se vuoi avere un'idea più concreta di come puoi gestire la cosa. Il romanzo è in prima persona, ma per quanto riguarda il tuo dubbio, il modo di gestire la compresenza di più personaggi pdv, la soluzione sarebbe la stessa anche con la terza. Comunque, metto anche la tua domanda in lista per un futuro video. Ciao! - Davide, Ufficio AgenziaDuca.it
@Arya_Reed2 жыл бұрын
@@ufficiodusiossrl333 risposta esaustiva dove trovare tutte le conferme che cercavo. Grazie ancora!
@gumming26963 жыл бұрын
''La vita è piena di cose deprecabili'' Ma per fortuna c'è gente che, proprio per questo, ha il dovere di descriverla se sente di dover mostrare una storia che parla di questo lato non sussurrato, ma evidente. Hai ragione. Non esiste solo il bello. Fosse così sarebbe bello, certo, ma a dir poco utopistico. Ma poi, anche se fosse che un autore voglia semplicemente mostrare una storia violenta per il fine di mostrarla (vedesi Tarantino), cosa c'è di male, trattandosi di intrattenimento? E se fosse invece una storia che parla di denuncia sociale, meglio ancora per certi che devono trovarci per forza la ''scusante'' della critica sociale per proseguire, talvolta, sarebbe ancor meglio o peggio? Né l'uno né l'altro: è finzione, a meno che non si parli di storie ispirate a fatti puramente reali (ma anche in tal caso con espedienti 'romanzati' e dunque non esenti da tratti fittizi, sicché va bene che si parli delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin o di un'Arancia a orologeria di Anthony Burgess. Per quanto riguarda i moralisti, e poi concludo qui il Papiro, che stiano pure a crogiolare nella loro convinzione di perenne ragione. Purché la piantino di inquinare l'opinione pubblica che sempre più si vede, purtroppo, costretta a censure ancor più razziste a mio avviso. Censurando la realtà -e in questo caso la realtà del fittizio- non stai salvando il mondo dalle vere calamità chiamate 'violenza umana'. Non stai facendo un beneamato cazzo. Perché se volessi veramente cambiarla muoveresti il culo fuori dal sottoscala dei genitori, tranceresti i cavi dell'Internet e diventeresti paladino delle minoranze che davvero, ma davvero, dei tuoi status da social con annessi like di altri mentecatti se ne fanno poco e niente, se ti riduci solo a difenderle via internet con la speranza di ottenere minuti di gloria ma zero fatti in concreto.
@antrodeldrago13 Жыл бұрын
Mi ha ricordato quando dei lettori non capivano che la misoginia di un personaggio di un libro che avevo letto non era la mentalità dell'autrice e che serviva nel processo di sviluppo del personaggio da misogino a persona decente. Era palese come l'esistenza del sole 😂 Penso questa situazione sia a tutti gli effetti un analfabetismo nell'analisi del contenuto.
@lorenzoperrone7602 жыл бұрын
La differenza tra autore implicito e autore fisico mi ricorda chi dà del pedofilo a Vladimir Nabokov per Lolita