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Paolo VI, Angelus 10 novembre 1974
È bello il mondo? ringraziamo Iddio. È feconda la natura? ringraziamo Iddio. Non è il lavoro, ci si può chiedere, non è la scienza, non è l’arte e la tecnica, che dominano le cose, meritevoli della nostra riconoscenza? Non è allora l’uomo il nostro benefattore? Sì, ma l’uomo, dobbiamo rispondere, non fa che scoprire leggi, forze e ricchezze della natura; egli non crea, studia ed impiega cose ed energie, che non sono state create da lui; l’opera sua, anche la più materiale, come la più intelligente, è, in fondo, una mediazione, un dialogo con Dio creatore...
Giovanni Paolo I, discorso al clero rimano 7 settembre 1978
Mi è toccato, una volta, di vedere alla stazione di Milano un facchino, che, appoggiata la testa ad un sacco di carbone addossato a un pilastro, dormiva beatamente... I treni partivano fischiando e arrivavano cigolando con le ruote; gli altoparlanti davano continui avvisi frastornanti; la gente andava e veniva con brusio e rumore, ma lui - continuando a dormire - pareva dicesse: « Fate quel che vi pare, ma io ho bisogno di star quieto ». Qualcosa di simile dovremmo fare noi sacerdoti: attorno a noi c'è continuo movimento e parlare di persone, di giornali, di radio e televisione. Con misura e disciplina sacerdotale dobbiamo dire: « Oltre certi limiti, per me, che sono sacerdote del Signore, voi non esistete; io devo prendermi un po' di silenzio per la mia anima; mi stacco da voi per unirmi al mio Dio ».
E sentire il loro sacerdote abitualmente unito a Dio è, oggi, il desiderio di molti buoni fedeli. Essi ragionano come l'avvocato di Lione, reduce da una visita al Curato d'Ars. « Cosa avete visto ad Ars? » gli fu chiesto. Risposta: « Ho visto Dio in un uomo ». Analoghi i ragionamenti di S. Gregorio Magno. Egli auspica che il pastore d'anime dialoghi con Dio senza dimenticare gli uomini e dialoghi con gli uomini senza dimenticare Dio.
Benedetto XVI, discorso ai partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani 17 novembre 2006
Ciò che, comunque, va innanzitutto promosso, è l’ecumenismo dell’amore, che discende direttamente dal comandamento nuovo lasciato da Gesù ai suoi discepoli. L’amore accompagnato da gesti coerenti crea fiducia, fa aprire i cuori e gli occhi. Il dialogo della carità per sua natura promuove e illumina il dialogo della verità: è infatti nella piena verità che si avrà l’incontro definitivo a cui conduce lo Spirito di Cristo.
Francesco, Angelus 28 gennaio 2024
Tante catene ci sono nella nostra vita. E Gesù è venuto a liberarci da tutte queste catene. E oggi, alla sfida del diavolo che gli grida: «Che vuoi […]? Sei venuto a rovinarci?» (v. 24), risponde: «Taci! Esci da lui!» (v. 25). Gesù ha il potere di cacciare via il diavolo. Gesù libera dal potere del male, e stiamo attenti: caccia via il diavolo ma non dialoga con lui! Mai Gesù ha dialogato con il diavolo; e quando è stato tentato nel deserto, le sue risposte erano parole della Bibbia, mai un dialogo. Fratelli e sorelle, con il diavolo non si dialoga! State attenti: con il diavolo non si dialoga, perché se tu ti metti a dialogare con lui, vince lui, sempre.
Giovanni Paolo II, Giornata mondiale della Gioventù, veglia di preghiera a Tor Vergata 19 agosto 2000
Voglio concludere questo mio discorso, questo mio messaggio, dicendovi che ho aspettato tanto di potervi incontrare, vedere, prima nella notte e poi nel giorno. Vi ringrazio per questo dialogo, scandito con grida ed applausi. Grazie per questo dialogo. In virtù della vostra iniziativa, della vostra intelligenza, non è stato un monologo, è stato un vero dialogo.