Grande Eugenio, grazie per questa ballata, il popolo calabrese te n'è grato....Grazie anche a Giuseppe per il videoclip...stupendo
@FedericoTedeschi-p8fАй бұрын
Complimenti un capolavoro lo dico da abitante di Mongiana una volta eravamo una potenza enorme, ora sono rimasti solo piccoli vicoli chiusi e pochi ricordi
@sergejisdАй бұрын
Una potenza di che ?
@jokerman5114 күн бұрын
@@sergejisd Una realtà industriale che dava lavoro a circa 2000 persone quando l'Ansaldo di Genova occupava si e no 400 persone. Da Mongiana sono uscite i binari per la PRIMA ferrovia e le catene del primo ponte sospeso (sul fiume Garigliano progettato dall'ing. Giura!) Una realtà industriale ritenuta scomoda dal governo italiano. Da allora il SUD non doveva produrre più nulla, come ebbe a dire Carlo Brombrini, primo governatore della banca del Regno d'Italia! E cosi chiusero tutte le attività e iniziò la grande emigrazione verso le americhe, ecc. Oltre 30 milioni di persone dovettero emigrare. La scelta era fra essere briganti o emigranti! Questo ha determinato la "unità d'Italia" voluta dal potere massonico mondialista allora con sede in Inghilterra!
@sergejisd14 күн бұрын
@@jokerman51 Ahaha! Perché non 20.000, tanto per sparare fandonie! Mongiana era principalmente una fabbrica d'armi. La fonderia fu dichiarata già obsoleta dagli osservatori borbonici. (Storia della Calabria (Donzelli, 2002) di Augusto Placanica) (A. Capone, Economia e strutture dell’Italia unita, in Storia d’Italia, grandi opere Utet, volume 18) I materiali delle ferrovie sul territorio nazionale: binari, locomotive e carrozze, furono comprate da ditte inglesi. Amche i meccanici erano inglesi perché non esisteva, ovviamente, personale specializzato in nessuno degli stati pre-unitari. Perché mai il governo italiano avrebbe dovuto ritenere un ponte una realtà scomoda ? Ahaha! Come viene fuori con tali baggianate ? Sia serio! Lo stesso vale per Mombrini. Le fonderie sia al Nord, sia al Sud, non erano concorrenziali con il prodotto che arriva dall'estero di qualità superiore e a un costo più basso. Per questo alcune attività, sia al Nord sia al Sud, cessarono dovuto al mercato, non certo ai governi che, anzi, tentarono di aiutare le attività. Sotto il regime britannico erano vietati gli spostamenti, quindi erano vietate le migrazioni. Quindi con la libertà di muoversi nel Regno d'Italia, cominciarono le migrazioni anche dal Sud, come già avvenivano dal Nord. I briganti furono criminali che razziavano e ammazzavano pure le proprie famiglie, incluso i bambini. Lei è in malafede.
@sergejisd13 күн бұрын
@@jokerman51 Cancellano i miei commenti di risposta alle sue fandonie.
@vincentwhite953713 күн бұрын
Sante parole, viva il Sud Libero e Indipendente 💪❤️@@jokerman51
@gdecrescenzoАй бұрын
Grazie, caro grande Eugenio, per questa nuova, splendida e amara ballata carica di verità e di orgoglio...
@vincentwhite9537Ай бұрын
E grazie a lei professore che mi ha fatto scoprire e visitare Mongiana con i suoi libri e le sue ricerche ❤
@sergejisd13 күн бұрын
Mongiana era obsoleta e fuori mercato.
@francescorighettoni5831Ай бұрын
Mio nonno era di Mongiana, questa estate ho visitato questa fabbrica. Il sud aveva una potenzialità unica,
@sergejisd13 күн бұрын
Era obsoleta e fuori mercato.
@isolirionband7300Ай бұрын
Una delle mie più grandi colpe è che non ascolto abbastanza Musica Italiana di qualità, non conosco Eugenio Bennato ma questo è un brano stupendo! Cercherò di recuperarlo al più presto.
@davideberterame1510Ай бұрын
Ascoltalo e non smetterai mai ,suono vibranti e parole pungenti ,da toscano dico viva la Taranta ,io l ho scoperto per caso ad un concerto live da non tanto e non riesco a smettere
@TerryIorfiАй бұрын
Noi eravamo un sud ricco e potente tutte le ferrovie, università sono stati fatti nel sud perché io ho studiato l'italia era il ns sud dalla Campania in giù si chiamava Italicum o regno delle due Sicilie ,su al Nord c'era Etruria ecc perciò i veri italiani siamo terroni come vi chiamano quelli del Nord ,che i ns antenati ,i ns genitori dono dovuti emigrare per questo perché ci hanno tolti tutto il benessere che avevamo ok ,polentoni del nord😡😡😡😡😠😠😠
@angelacipolla4912Ай бұрын
Eugenio è per pochi.... Per fortuna
@isolirionband7300Ай бұрын
@@angelacipolla4912 o per sfortuna... Ma forse hai ragione tu, meglio pochi ma buoni in questo mondo...
@davideberterame1510Ай бұрын
@@isolirionband7300 il mondo corre lo dice esplicitamente lui è dalla parte di quelli che stanno fuori
@TheEnd-49Ай бұрын
Grande e profondo Bennato! Ho vissuto i miei più begli anni della mia infanzia in quel paesello sperduto sulle Serre calabresi
@ferdyfodaro41Ай бұрын
la grande sfida che ci viene consegnata è quella di riscrivere la storia ma dalla parte dei vinti. Grazie maestro
@sergejisd13 күн бұрын
La storia la scrivono gli storici.
@antimocapuano315Ай бұрын
Ecco cosa significa andare sempre alla ricerca di alcune realtà del nostro paese finite nel dimenticatoio generale. Grazie Eugenio per tutto quello che regali alla cultura italiana e complimenti per la bellissima canzone che hai realizzato.
@luciacateni7872Ай бұрын
Non sono solo canzonette. Non sapevo neanche che sia esistita.
@davideparrotta2324Ай бұрын
Maestro non ti smentisci mai, lo studio e le melodie che dedichi alla nostra terra ti rendono merito e onore. Grazie
@FrancescoBono-l2nАй бұрын
Bellissimo video e bellissima ballata per il ricordo di un’era troppo precipitosamente messa nel dimenticatoio. Abbiamo il dovere storico di tramandare ai nostri giovani la conoscenza di realtà vissute e ormai dimenticate. Forse è il modo per fare rivivere quei territori. Grazie Letizia per avermi dato l’incipit giusto. 4:02
@francescopaolorusso4439Ай бұрын
Grazie maestro sei una bandiera per il nostro amato sud. Pensavano di cancellare la memoria della nostra straordinaria nazione, libera fino a quando i nostri stessi meridionali l’hanno venduta. Grazie ancora maestro ❤
@leomaxcondorАй бұрын
Grande Eugenio Bennato!!! Bellissima canzone dall'enorme significato e fantastico video. Grazie per aver portato alla ribalta una delle più grandi ingiustizie che ha compiuto il Regno d'Italia. La Real Fabbrica d'Armi di Mongiana, fondata nel 1771, rappresentò uno dei principali poli siderurgici del Regno delle Due Sicilie. Per oltre un secolo, la fabbrica produce cannoni, fucili e altri materiali bellici di altissima qualità, contribuendo in modo significativo alla potenza militare e industriale del regno. Senza dimenticare la produzione di componenti per ponti e le rotaie del primo tronco ferroviario italiano, il Napoli-Portici. La chiusura ingiustificata della fabbrica nel 1881 segnò la fine di un'era, ma Mongiana rimane un simbolo dell'innovazione e della maestria artigiana calabrese di quel periodo.
@gaetano6296Ай бұрын
Grazie, grazie, grazie, caro Eugenio attraverso la tua musica restituisci dignità ad un territorio e ad un popolo.
@edoardovitale9654Ай бұрын
Grande Eugenio, vero artista, irriducibile nemico dell'ingiustizia, questo è un altro splendido fiore che doni alla nostra patria bella e sofferente.
@agostinobaiano6475Ай бұрын
Grazie per questo capolavoro , che ancora una volta racconta di un sud industrializzato ed all’avanguardia per l’epoca! Ma si sa, la storia viene scritta dai vincitori….
@toriello1Ай бұрын
Molto bello il video. Meraviglioso il brano, Eugenio Bennato si conferma un baluardo nel panorama musicale italiano. Riesce ancora a far venire la pelle d'oca.
@gammarellАй бұрын
Grandioso inno alla miseria del Sud e alle troppe trasgressioni di uno Stato padrone rispetto agli ultimi del mondo. Grazie Maestro per questa canzone di rivolta e di amore per la nostra gente. Grazie davvero. #pinonano
@southeastahlab4475Ай бұрын
Gli Usurpatori Oggi come ieri... W il Sud.... Complimenti Eugenio
@vincentwhite9537Ай бұрын
Grande Eugenio Bennato, ho visitato quella fabbrica 2 anni fa, mi veniva da piangere al pensiero di quello che era stata un tempo con I Borbone, speriamo presto in una indipendenza del Sud con l' auspicio di ritornare a sognare, ti ritornare a splendere ❤️💪
@elisabettacatania9066Ай бұрын
❤
@stefanocrema1800Ай бұрын
Io ho letto quello che ha scritto un certo Galanti inviato Borbone. In quella fabbrica lavoravano 200 persone,sottopagare e con un asp3ttativa di vita veramente bassa,40 anni. Nessuno mette in dubbio che l Italia sia stata fatta male,ma un certo revisionismo poco informato a mio avviso non aiuta nessuno. Basterebbe documentarsi meglio
@vincentwhite9537Ай бұрын
Sbagliato, ci lavoravano migliaia di lavoratori, la più grande fabbrica d' Italia, prima di commentare e scrivere stronzate sotto il mio commento informati e studia la vera storia non quella scritta dai colonizzatori Piemontesi, il tuo commento lo lascio così da fare capire quanto siete ignoranti voi detrattori della verità storica, ad maiora 🤗@@stefanocrema1800
@stradivarius196129 күн бұрын
@@stefanocrema1800 la vergogna è che fino a qualche anno fa, l'italia era stata fatta bene, erano persone, poco informate.
@stefanocrema180029 күн бұрын
@stradivarius1961 il sud ha pagato un prezzo molto alto per l unificazione. Ha tutti i motivi per sentirsi tradita. Ma la storia è una cosa seria. Non un mito fatto alla bisogna. Al bisogno.
@MrVolosauroАй бұрын
Grande Eugenio Bennato, ancora una volta ha fatto centro con una canzone bellissima, trascinante e portatrice di verità
@catenademasi2085Ай бұрын
Grazie per averci dedicata questa bellissima canzone, del nostro splendido paese❤
@MimmoGulloАй бұрын
Grande arte grande artista grande meridionale ,bellissima canzone e come calabrese ringrazio i diffusori di verità come te
@cesarecatellani6294Ай бұрын
Eugenio , l ultimo samurai di un pianeta falso e meschino. La sua katana è la parola . Uomo giusto, che non si è mai venduto. Rispetto assoluto
@ANTONIOIVAN-zh4fw3 күн бұрын
Vero artista vero conoscitore del sud e vero partenopeo
@FrancescoBono-l2nАй бұрын
Bellissimo video e bellissima ballata per il ricordo di un’era troppo precipitosamente messa nel dimenticatoio. Abbiamo il dovere storico di tramandare ai nostri giovani la conoscenza di realtà vissute e ormai dimenticate. Forse è il modo per fare rivivere quei territori. Grazie Letizia per avermi dato l’incipit giusto.
@massimopizzo.musichesfuseАй бұрын
Bellissimo pezzo e video di Eugenio Bennato, una canzone ritmata che racconta una storia che non conoscevo e racconta la vecchia e sempre nuova funzione sociale delle canzoni. :)
@claudioiorfida7892Ай бұрын
I Mongianesi ringraziano 🙋♂️
@sergejisdАй бұрын
Di cosa ? Delle sue menzogne ?
@beniaminodimasi594Ай бұрын
Grazie maestro, prima o poi nelle scuole del sud studieremo la vera storia che ci hanno obbligato all'unità d'Italia. E oggi con il federalismo fiscale ci vogliono dare la mazzata finale.
@MassimilianoSpagnuoloАй бұрын
Maestro che sforna capolavori portando a conoscenza quello che e' stato a lungo nascosto di quello che avvenne realmente con la "pseudo unità d'itala. Penso che raccontare in musica la vera storia sia arte pura che non tutti gli artisti hanno. Bellissimo pezzo magistralmente e musicalmente arrangiato e scritto che inoltre riconosce e rende in parte giustizia non solo a tutto il Sud ma soprattutto anche al popolo calabrese spesso troppo denigrato. Grazie ancora Maestro Eugenio Bennato,sono un tuo grande fan da moltissimi anni,emozioni che ci rendono fieri di essere veri meridionali,w la tua arte,w il Sud ed in questo brano e non solo w la Calabria
@AlexanderFreudАй бұрын
Un sentito Grazie da parte mia, che ho sempre promosso l'identità italica e reggina localmente e in ognuno dei 55 paesi del mondo dove mi sono recato, e anche a nome del Club per l'UNESCO "Re Italo" di Reggio. L'Italia non esisterebbe senza la Calabria meridionale, luogo ove il toponimo fu usato per la prima volta, circa 3500 anni fa. La fabbrica di Mongiana - oggi museo - attraeva maestranze da Lombardia e Germania, che svolgevano i loro tirocini anche in una zona poco a sud di Reggio; paradossalmente un secolo dopo i Calabresi sarebbero emigrati, in luoghi quali Padania, Belgio, Germania, Scandinavia, proprio per lavorare in fabbriche simili a quelle che i Piemontesi avevano loro annichilito. Tuttavia è interessante notare che la Calabria sia oggi una specie di Paradiso (come visitatori stranieri la definiscono) che forse non sarebbe stato se non fossimo stati derubati, stuprati e denigrati per 150 anni; forse adesso avremmo inquinamento, sovrappopolazione, stress ed etichetta di 'colonizzatori' come li hanno in Lombardia, Piemonte e Veneto...
@sergejisd13 күн бұрын
I piemontesi ? Cosa c'entrano ? Derubati di cosa ? stuprati ? Colonizzatori ? Si faccia vedere da uno bravo. O torni in terapia
@antoninorusso3043Ай бұрын
Questa bellissima canzone rende la Calabria più orgogliosa di appartenere ad una terra che merita di rinascere come Nazione indipendente ❤.
@giuseppestaropoli2998Ай бұрын
Gran bel testo..!!!.grazie Eugenio ...uno di noi❤
@brunopapalo9445Ай бұрын
Canzone stupenda.. un altro tassello di verità è stato messo.
@sergejisdАй бұрын
E' falso
@salvatorespano3930Ай бұрын
Meravigliosa, emozionante per me che da bambino avevo davanti ai miei occhi, dall'altopiano di S. Onofrio, le Serre e mi si riempiva ul cuore
@lighter67Ай бұрын
E' questo che fanno i luoghi dell’anima: ci accompagnano sempre dove l’aria fresca e il suono del vento si intrecciava con le storie raccontate da chi mi stava accanto. Ascoltate questa canzone di Eugenio Bennato; poi pianificate al più presto un viaggio nel tempo a pochi chilometri da casa
@salvatoredalessio201Ай бұрын
COMMOVENTE!! Forza Sud!!
@annunziatavarone9798Ай бұрын
🌈 Grazie maestro per avere dato, con questa meravigliosa opera, lustro ed onore alla mia terra. Ogni volta che questa, paradossale storia mi viene rievocata, mi piange il cuore e mi faccio sempre la medesima domanda: perchéee❓
@pier9501Ай бұрын
Per l'avidità di alcuni, per La prepotenza di alcuni, con il pretesto di voler aiutare, in verità era rubare.
@sergejisdАй бұрын
@@pier9501 Rubare cosa ? La fabbrica era obsoleta
@sergejisdАй бұрын
E' falso storico. Eugenio Bennato non è uno storico
@timsoom7027Ай бұрын
Thank you for writing about my ancestor Ninco Nanco. We had to change our name here in America in 1935 because of Carlo Levi......We are still as wild as he was
@zandanilo83Ай бұрын
Grazie Eugenio Bennato per aver creato una bella poesia al mio Paesello ❤
@giovannipiccione984Ай бұрын
E negli anni successivi ci hanno tolto tutto il resto, e quello che è peggio è che non si sono ancora accontentati
@sergejisdАй бұрын
Tolto cosa ?
@tizianoventi146Ай бұрын
Prima hanno dislocato tutto a nord e ora all estero, bellissimo video e canzone
@sergejisdАй бұрын
Dove e quando ?
@kbassmusic9681Ай бұрын
Grande Eugenio Bennato come sempre le tue canzoni sono ricche di storia e di verità che sono state nascoste per secoli, Mongiana era il più grande polo siderurgico dell' Italia dell' epoca e grazie alle Miniere di ferro presenti sul Territorio di Pazzano, Stilo e Bivongi è riuscita a costruire la prima ferrovia Napoli-Portici, l' acquedotto della reggia di Caserta e molte altre opere oltre che le armi .Con l' unità d'Italia tutto questo è stato perso
@m.n.m.5663Ай бұрын
Bellissima Grazie assai...
@GR-qw7qoАй бұрын
Grazie grande genio Eugenio...
@timsoom7027Ай бұрын
Do you ever come to America and play? I would love to see you all and maybe play Ninco Nanco with you. btw.....Contrabando live with the orchestra is one of my favorite songs
@iacrem457Ай бұрын
Bravo Eugenio - Una nazione non può basarsi sull'annullamento del 34 per cento della sua popolazione. Da una storia anche per questa parte della nazione nasce una italia vera
@GuardieAmbientali-m9kАй бұрын
Grazie Maestro per aver ricordato una grande realtà che, l'unità d'Italia ha cancellato.
@angelobruni897Ай бұрын
Grazie maestro viva la Calabria viva il Sud unito ❤
@giovannipiccione984Ай бұрын
Pezzo fantastico Eugenio, meno male che ti abbiamo
@donquixotespaceАй бұрын
Splendida.
@nimaluniАй бұрын
Grande pezzo per Eugenio Bennato, uno dei più convinti sostenitori della riscoperta delle radici del Sud prima della forzata e sanguinosa unità d'Italia. Ricordiamo che Eugenio è uno degli alfieri della musica tradizionale, collaborando sin dagli anni Settanta con la Nuova Compagnia di Canto Popolare di Beppe Barra.
@sergejisdАй бұрын
Forzata e sanguinosa ?
@patadam3551Ай бұрын
Grazie Eugenio.
@angelanivura2381Ай бұрын
🏆cantautore PATRIOTA del SUD
@primaagrario243Ай бұрын
Grazie per la bella canzone su mongiana mio parse natio.
@grazynaalestra976518 күн бұрын
❤wspanialy OBRAZ
@vincenzodimasi1427Ай бұрын
Grazie maestro.. E noi siamo andati a lavorare al nord.. Purtroppo...
@sergejisd13 күн бұрын
Per colpa dei vostri politicanti
@danfilipkowski6885Ай бұрын
Che fine ha fatto quel grande sogno che era il grande sogno di metà 800? Che fine ha fatto il nome di Mongiana che era la più grande fabbrica d’Italia? Che fine ha fatto quella produzione che era il grande primato del Meridione? Che produceva acciaio, produceva ghisa, quando ancora l’Italia era Italia divisa. Ma nel ‘60 senza neanche una scusa, Mongiana diventa una fabbrica chiusa. E da quel giorno la parola Mongiana diventa per l’Italia una parola strana. L’Italia unita deve andare avanti e quella fabbrica che aveva cent’anni diventerà in poco più di un mese archeologia industriale calabrese. Che fine ha fatto quella fabbrica viva che fabbricò la prima ferrovia? Che fine ha fatto quella fabbrica spenta che non sarà mai storia né leggenda? E com’è possibile che sia esistita se la sua canzone non si è mai più sentita? Esiste un’unica risposta che quadra: Mongiana non c’è perché non c’è mai stata. Non c’è mai stata ma si lascia fuori 2800 lavoratori. E la parola d’ordine che arriva dall’alto è che non si sappia che fine ha fatto. Mongiana che fabbrica, Mongiana che sogna che le sue rotaie vanno fino a Bologna che c’era una volta e adesso non c’è più. Mongiana Calabria profondo Sud. Ed anche il suo nome si perda nel buio della sua fabbrica così nessuno all’idea di Calabria assocerà mai l’idea di ingegneri e di operai ma alla Calabria assocerà sempre l’idea di briganti o di povera gente vediamo già lascerà l’Italia per Svizzera, America e Germania. E ormai questa storia è una storia lontana ma almeno qualcuno ricordi Mongiana qualcuno che pensi qualcuno che scriva qualcuno che canti qualcuno che dica che fine ha fatto quel grande sogno che era il grande sogno di metà 800 che fine ha fatto il nome di Mongiana che era la più grande fabbrica d’Italia. What happened to that great dream that was the big dream of half 800? What happened to Mongiana’s name, which was the largest factory in Italy? What happened to that production that was the great record of the South? That produced steel, produced cast iron, when Italy was still divided Italy. But in the '60 without even an excuse, Mongiana became a closed factory. And from that day the word Mongiana becomes a strange word for Italy. United Italy must go on and that factory that was 100 years old it will become in just over a month Calabrian industrial archaeology. What happened to that living factory that manufactured the first railroad? What happened to that dull factory that will never be history or legend? And how is it possible that it existed if her song never felt again? There is only one answer that squares: Mongiana is not there because there has never been. There has never been but 2800 workers are left out. And the watchword that comes from above is that you don’t know what happened to it. Mongiana that factory, Mongiana who dreams that his rails go up to Bologna that was there once and now it is no longer there. Mongiana Calabria deep South. And his name gets lost in the darkness of his factory so no one to the idea of Calabria will ever associate the idea of engineers and workers but Calabria will always associate the idea of brigands or poor people We’re already leaving Italy for Switzerland, America and Germany. And now this story is a distant story but at least someone remembers Mongiana someone who thinks someone to write someone sings someone to say What happened to that great dream that was the big dream of half 800 What happened to Mongiana, which was the largest factory in Italy.
@caronte6264Ай бұрын
❤ 😢 ❤ ❤ ❤ ... Merci ❤
@levnikolaevicmyskinАй бұрын
Meravigliosaaa
@francescoc.5173Ай бұрын
Immagino una versione live da brividi...
@MariaDeLeo-q7kАй бұрын
Che rabbia per noi calabresi quando la storia non combacia con la storia vera
@sergejisdАй бұрын
Perché questa è falsa. Eugenio Bennato non è uno storico.
@francescosorace4036Ай бұрын
Bisogna riscrivere la storia. Il sud era grande e potrebbe esserlo ancora
@sergejisdАй бұрын
Purtroppo non lo era!
@giusepperodorigo3117Ай бұрын
Grandissimo Eugenio. Grazie per esserci ❤️
@gastone6414Ай бұрын
Immenso Bennato 🙌🏻🙌🏻🙌🏻 Brigante Musicista
@nadile60Ай бұрын
Mongiana, il luogo di nascita del mio bis-nonno, l'unità d'Italia purtroppo ha distrutto un sogno di sviluppo,
@sergejisdАй бұрын
Era già morta, obsoleta.
@AntonellaCirillo-b4bАй бұрын
E proprio la verità
@DiegoCantoreАй бұрын
Grande Maestro ❤
@carminefiliberti8619Ай бұрын
Grazie da un calabrese pronipote di un martire del 1862. Carmine Filiberti, autore del libro "Storia vera di un non brigante".
@sergejisdАй бұрын
Un altro falso storico ? Un altro Primo d'Aprile ?
@davidelombardo1585Ай бұрын
Bellissima canzone
@sudista700321 күн бұрын
Grazie a Dio sono Terrone!
@francescocannizzaro6000Ай бұрын
GRAZIE GRAZIE GRAZIE EVVIVA O RRRE'
@ritabubbo9801Ай бұрын
👏👏👏👏👏❤️
@simoneradical7273Ай бұрын
Pazzano presente....
@luigi35076Ай бұрын
Meno male che abbiamo salvato il riso di Sibari che i Savoia avevano soppresso per favorire quello piemontese...
@mimmodelia5113Ай бұрын
Anche quello piemontese ha origini calabresi. Con la complicità dei traditori e del massone con la camicia rossa hanno decretato la morte economica del popolo meridionale.
@sergejisdАй бұрын
Falso! Non è mai successo!
@vanessaparise7013Ай бұрын
❤❤❤❤
@pasqualemercuri3796Ай бұрын
😢😢😢 Calabria mia... mio Meridione 😢😢😢
@giovannifilice8171Ай бұрын
Grazie maestro , qualcuno che dice la verità sul NS SUD DEPRADATO DAL MECENATE GARIBALDI, QUESTO E' STORIA , GRAZIE ANCORA MAESTRO
@birdiehope8231Ай бұрын
Grazie
@angelamauro6412Ай бұрын
Mi ci ha portato Giuseppe bellissima come mai Bennato ha scritto una canzone su Mongiana
@gabriellokaiosАй бұрын
🌱⚜️🔔✨✊🏽
@iosonocrissАй бұрын
❤️
@gaspare1935Күн бұрын
Grazie Eugenio dalla famiglia Morabito di Mongiana
@stefanocrema1800Ай бұрын
Credo che la storia della fabbrica sia un po' diversa. Basterebbe documentarsi. C'è uno scritto interessante di un inviato borbonico un illuminista di nome Galanti che in realtà racconta cose molto diverse. Magari andate a leggere,se poi volete illudervi su di un passato glorioso, allora non lo fate. La storia è una cosa seria.
@roccosimone6427Ай бұрын
Caro Maestro Eugenio Bennato Complimenti: ma sei contrario o favorevole al Ponte sullo Stretto di Messina?
@vincenzotedesco7153Ай бұрын
Ballata molto orecchiabile, contenuti molto discutibili (ultimo verso una sfacciata menzogna). La fabbrica di armi di Mongiana fu un fenomeno interessante, ma nel complesso modesto. A Bennato il premio "Ingenuone d'Italia" edizione 2024: torna a settembre per gli esami di riparazione.
@sixfreenkАй бұрын
Veramente un paesino senza collegamenti stradali o ferroviari, poteva essere una potenza industriale? 🥱
@Michele-hb9mhАй бұрын
Se ha prodotto l'acciaio per le infrastrutture per la prima ferrovia d'Italia...Si
@sixfreenkАй бұрын
@Michele-hb9mh se hai visto, geograficamente dov'è, potresti capire
@Michele-hb9mhАй бұрын
@@sixfreenk in che senso?
@sixfreenkАй бұрын
@@Michele-hb9mh se hai visto geograficamente dov'è, la fabbrica, ovviamente , dovresti capire che è impossibile che possa funzionare per grandi produzioni, è semplice, li dovevano arrivare enormi quantitativi di materiale ed altrettanti enormi quantitativi di prodotto doveva, da lì, andare in giro per il regno. Hai guardato la carta geografica? Tutta questa movimentazione la facevano con gli asinelli nei sentieri?
@Michele-hb9mhАй бұрын
@sixfreenk come li facevano facevano con quello che producevano hanno costruito la prima ferrovia. Ti sembra poco?
@FortunatoVadalà-z6zАй бұрын
La storia la conosce?
@germanonapolitano4782Ай бұрын
Eugenio sei il nostro condottiero
@frankalisantoro8935Ай бұрын
Alla faccia di chi denigra la Calabria e i Calabresi
@alfonsopiconechiodo152Ай бұрын
Spero venga tollerata una voce fuori dal coro che plaude allo splendido brano musicale ma dissente dal contenuto storico. Quella di Mongiana eccellenza siderurgica non è storicamente fondata. Inviterei tutti a documentarsi con fonti attendibili e provate come, per esempio, nel recente libro “Il mito dei Borbone” Mondadori Editore di Andrea Mammone, docente di storia alla Sapienza, tra l’altro originario proprio di Mongiana. Nel libro, supportato da numerosi documenti e fonti d’archivio, scrive che “molte fabbriche e officine non ressero l’impatto del mercato e il loro essere figlie di una vera e propria politica imprenditoriale protezionistica spesso dipendente da costose commesse statali”. E ancora “Una relazione del 1864 sull’industria del ferro in Italia notava come, in base alle rendicontazioni dell’epoca, la fabbrica era diventata un onere per le casse statali.” Ovviamente l’analisi è più approfondita e documentata di quanto posso riportare in questo commento per cui ritengo importante leggerlo per farsi un’idea che non sia consolatoria e assolutoria.
@sergejisdАй бұрын
Bravo! Qui ci sono solo fanatici della fantastoria.
@NeoborbonicodocАй бұрын
Il principale problema di interpretazione della storia del Sud sono le fonti. I libri scritti (falsamente) per raccontare una storia manipolata dall’ideologia liberal-massonica e gli archivi che certificano le vicende. Mongiana è certificata nei minimi dettagli e dire che non è esistita è un negazionismo che scaturisce dalla necessità di descrivere uno Stato fatto a negazione di Dio. Invito chi si fa portavoce di un negazionismo ideologico senza prove, di andare personalmente a verificare negli archivi, magari andando anche a visitare quei luoghi.
@sergejisdАй бұрын
@@Neoborbonicodoc Cominci lei, dal momento che ha scritto un cumulo di fandonie che confermano la sua ignoranza e malafede.
@alfonsopiconechiodo152Ай бұрын
@@Neoborbonicodoc il libro che ho letto e recensito si appoggia a fonti d'archivio e l'autore, come ho scritto, conosce i luoghi. Nonostante ciò è libero di credere che sia una storia manipolata.
@ciroesposito5308Ай бұрын
Da neoborbonico vi voglio bene forza sud sempre nu ciaccir' nisciun
@sergejisdАй бұрын
Perché lei crede alle favole
@Michele-hb9mh10 күн бұрын
@@sergejisdtu mi sembri un lobotomizzato con conseguente asportazione di (poca)materia grigia.
@osservatorecuriosoАй бұрын
Che esagerazione, Mongiana non era affatto la piu' grande industria siderurgica d'Italia , Bennato ha torto nel definirla la piu' grande ferriera d'Italia ..In verità,le ferriere e le miniere di Mongiana (Cosenza ) costituivano nel XIX un piccolo stabilimento siderurgico utilizzato nel 1800 per la produzione della ghisa e dell'acciaio di un numero limitato di locomotive a vapore per le linee ferroviarie dell'ex Regno delle due Sicilie
@esterinamanno308322 күн бұрын
Mongiana prima in provincia di Catanzaro oggi Vibo Valentia.....cosa c'entra Cosenza o forse come i carabinieri Catanzaro CS....ma dai...
@osservatorecuriosoАй бұрын
La canzone è interessante dal punto di vista storico ,ma è decisamente stonata ... Andrebbe rivista e modificata perchè è ancora poco orecchiabile ....
@catalanomiloАй бұрын
Viva il Grande Regno delle Due Sicilie
@sergejisdАй бұрын
Un regno di briganti
@catalanomiloАй бұрын
@@sergejisdbeata ignoranza, parlare di cio che non si conosce. le espressione Briganti fu coniato dagli occupanti, poiche tanti che rimasero al sud ,si erano permessi di resistere per circa 10 anni agli invasori.
@sergejisdАй бұрын
@@catalanomilo Beata ignoranza: i briganti già esistevano ai tempi dei Borbone. Gli occupanti erano i Borbone che conquistarono nel 1734-35 quando la Spagna di Filippo V di Borbone invase i regni di Napoli e di Sicilia, allora soggetti alla dominazione austriaca. Garibaldi ebbe vittoria facile grazie ai 30 mila patrioti meridionali che si unirono a lui contro la tirannide borbonica e per l'Unità d'Italia. Questa è storia, quella vera. Se lei avesse studiato, invece di farsi le canne nei cessi della scuola... Francesco Barra, Cronache del Brigantaggio Meridionale (1806-1815). Gaetano Cingari, Brigantaggio, proprietari e contadini nel Sud (1799-1900). Antonio Lucarelli, Il brigantaggio politico del Mezzogiorno d'Italia (1815-1818). La guerra per il Mezzogiorno - Carmine Pinto
@edoardovitale9654Ай бұрын
@@sergejisd L’ignoranza a volte è beata; quando si accompagna a presunzione, arroganza e volgarità la definirei dannata. 1- I briganti sono sempre esistiti in tutta Europa. A volte erano delinquenti comuni, altre volte contadini o braccianti che si davano alla macchia per aver reagito alla prepotenza di signorotti locali. Cosa che li fa sovente ricordare come paladini degli umili. Durante la rivoluzione francese questo termine (brigands) fu affibbiato, con intento dispregiativo, agli insorti della Vandea. Analogamente accadde nel 1799, nel 1806 e nel 1860-70 nei confronti di chi nel Sud della penisola era insorto contro gli invasori francesi, prima, e sabaudi, poi. Si noti che il termine “brigante” non appartiene agli idiomi dei popoli napolitani e siciliani. Ovviamente in tutte le insorgenze, esiste una componente di evasi dal carcere o di pregiudicati, ma quando si tratta di rivolte popolari, l’uso delle categorie criminologiche è per niente scientifico e direi ridicolo! Anche Pisacane non si creò problemi legalistici quando, nel 1857, fece evadere molte centinaia di delinquenti comuni dal carcere di Ponza e se ne portò con sé quasi trecento nel suo fallito tentativo di far insorgere i regnicoli contro Ferdinando II di Borbone. Aggiungo che la discendente di Garibaldi, che di nome faceva Anita e di cognome, appunto, Garibaldi, fino alla sua recente dipartita ripeteva in ogni sede che il figlio del Nizzardo, Ricciotti, indignato per la condotta dei sabaudi, si arruolò coi “briganti”…! 2- È ridicolo definire occupanti i Borbone perché erano subentrati a una precedente dinasta regnante, che, fra l’altro, si era impossessata del trono di Napoli appena 27 anni prima, e ancora da meno tempo per quanto riguarda il Regno di Sicilia. Secondo il suo punto di vista sarebbero occupanti pressoché tutte le dinastie del mondo, essendo infinite volte subentrate con la forza, dall’esterno o dall’interno, a precedenti regnanti. In realtà, a Napoli e Palermo chi acquisiva il titolo di re giurava di rispettare le prerogative e i diritti dei popoli, accettandone anche, generalmente, le istituzioni consolidate. Il contrario di quanto fecero i Savoia, che nonostante le profferte di amicizia e solidarietà dispensate fino agli ultimi giorni al re Francesco II, non solo occuparono i nostri territori, ma stravolsero la vita dei nostri popoli, introducendo subito leva obbligatoria e legislazione sarda, al punto da non riconoscere nemmeno i titoli di studio! Il tutto contro la volontà della stragrande maggioranza dei nostri popoli. Farini, luogotenente piemontese di Napoli, disse - certo esagerando - che nel regno non c’erano più di 100 unitari!!! La fedeltà del popolo delle Due Sicilie alla dinastia regnante dal 1734, del resto, è ammessa perfino dai più avveduti fra i risorgimentalisti, a cominciare da Benedetto Croce. 3- Garibaldi, al netto delle lentezze e delle indecisioni di chi avrebbe dovuto difendere il regno, ebbe vittoria facile grazie all’aiuto della Gran Bretagna, come ebbe più volte ad affermare definendosi “il beniamino di codesti signori degli oceani”. E, com’è noto, si appoggiò alla mafia in Sicilia e alla camorra a Napoli realizzare il suo piano. Nonché agli agrari (vedi il pleonastico consiglio che gli diede al riguardo il prodittatore di Basilicata, Giacinto Albini). I “picciotti”, in Sicilia, fecero pesare molto il loro aiuto, al punto da diventare un grosso problema per il Dittatore nizzardo! Vedi le cronache del garibaldino Giuseppe Cesare Abba… A Napoli, addirittura, premiò le camorriste con un assegno vitalizio. Ovviamente in questa risposta non posso dilungarmi oltre. Va aggiunto che dal nord le partenze di “garibaldini”, o comunque di combattenti armati con armi modernissime di cui i napoletani non disponevano, come i revolvers americani, avvennero quasi ogni giorno, come da documentazione che può trovare nel volume “1860: la verità”, di Antonio Formicola e Claudio Romano, per un totale, certamente inferiore al vero per la mancata copertura documentale di parecchie settimane, di almeno 43.500 unità, più dell’intero esercito delle Due Sicilie. Con l’aggiunta dei picciotti, comandati da latifondisti e signorotti protomafiosi. I tradimenti fecero il resto. 4- Gli autori che lei cita sono solo alcuni delle miriadi che si sono occupati delle tragiche vicende degli anni dal 1860 in poi. Il punto di vista degli acritici esaltatori del risorgimento è stato in gran parte superato e, dove occorreva, confutato da un’infinità di storici e studiosi seri, la cui documentazione non è certo liquidabile con le battutine scurrili che tradiscono l’afasia argomentativa. (Franco Molfese, Roberto Martucci, Tommaso Pedio, Francesco Maria Agnoli, Nicola Zitara, Luciano Salera, ecc. ecc.). 5- Innumerevoli, poi, sono le “confessioni” provenienti dagli stessi occupanti: citerò solo la testimonianza del piemontese conte Alessandro Bianco di Saint-Jorioz, che ha contribuito alla repressione della rivolta antisabauda: «il 1860 trovò questo popolo del 1859 vestito, calzato, industre, con riserve economiche. Il contadino possedeva una moneta. Egli comprava e vendeva animali; corrispondeva esattamente gli affitti; con poco alimentava la famiglia, tutti, in propria condizione, vivevano contenti del proprio stato materiale. Adesso è l’opposto». Per concludere, ricordo come lo stesso Garibaldi, nella lettera ad Adelaide Cairoli, del 7 luglio 1868, così scrivesse: (le popolazioni del Sud) «maledicono oggi coloro che li (sic) sottrassero dal giogo di un dispotismo che almeno non li condannava all'inedia, per rigettarli sotto un dispotismo più schifoso assai, più degradante, e che li spinge a morir di fame». Perciò dobbiamo solo applaudire un grande artista come Bennato, non tacciabile certo di simpatie borboniche, il quale, per aver studiato la nostra storia e conosciuto le tragedie della nostra gente, continua a esprimere in musica e poesia l’epopea di un popolo sconfitto, ma non domo.
@NeoborbonicodocАй бұрын
@@sergejisd Purtroppo le fonti da lei citate sono solo libri di parte, scritti per essere letti e non per certificare in modo sereno e distaccato. Le fonti importanti per scrivere la storia sono gli archivi che la invito a visitare. E’ questa la differenza tra mitologia e verità storica. Quando questi due elementi si scontrano, si reagisce come ha fatto lei elevando a verità una mitologia risorgimentale che, da oltre un secolo e mezzo, nasconde al popolo un passato interessante e tutto da scoprire. Mongiana ne è l’esempio.
@sergejisd13 күн бұрын
Cancellate i miei commenti. Quindi avete paura della storia, quella vera.