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Inside Out 2 è la scossa, il terremoto, l’esplosione, di cui Disney aveva un assoluto bisogno per svegliarsi dal torpore in cui è scivolata nell’era post-covid.
Un’era di scivoloni clamorosi, in cui è riuscita ad accumulare un numero di insuccessi e flop come probabilmente mai nella sua storia. E tutti, o quasi, accomunati da un carattere comune: la volontà di spiegarti come dovrebbe essere il mondo, come dovresti essere tu, e come tutti, in fondo, siano belli e perfetti esattamente come sono.
Inside Out 2 prende tutta la produzione di Disney degli ultimi anni, e con un colpo di spugna, la cancella, dando vita ad un capolavoro che rimarrà nella storia della compagnia. E nella nostra memoria. Siamo usciti dalla sala cinematografica con la mente a mille, immersi in flussi di coscienza che ci hanno portato a rivedere e rivivere traumi della nostra infanzia, momenti di passaggio della nostra vita e situazioni in cui pensiamo di aver tradito la nostra consapevolezza di noi stessi per mostrarci più forti, più fighi, più interessanti. E ci siamo capiti, un pochino, di più. E quando un’opera fa questo lavoro, va oltre la propria natura di prodotto commerciale e diventa arte.
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Recensione di: Simone Medas
Conduzione di: Federica Peri
Regia: Simone Medas
Montaggio: Simone Medas