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Si racconta che Massimiliano d’Asburgo, negli anni trascorsi al Castello di Miramare, avesse provato a coltivare nelle aree del parco alcuni aranci, spinto dalla sua passione per la botanica e da un viaggio nel Sud Italia. I risultati, però, furono alquanto modesti: le piante morirono dopo pochi mesi, a causa del meteo avverso e dell’inadeguatezza dei mezzi a disposizione. Ora le cose sono cambiate: il clima non è più quello dell’Ottocento e, soprattutto, da oggi le antiche serre del parco di Miramare godono di un impianto tecnico completamente rinnovato.Il restauro appena concluso - iniziato sei mesi fa e finanziato con circa 350 mila euro di fondi pubblici - ha mantenuto invariate le caratteristiche estetiche dell’edificio, consentendogli di recuperare a pieno le funzioni prospettate dal suo progettista, l’architetto di Miramare Carlo Junker. Non solo: la serra, attualmente vuota, ospiterà dal prossimo autunno - quando le piante non potranno più rimanere all’esterno - proprio gli aranci che, dal 2020, sono tornati a essere coltivati a Miramare. Portando così a termine - si spera con miglior fortuna - l’esperimento tentato da Massimiliano. L'articolo