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@langolodegliscrittori51125 ай бұрын
Ciao Alberto, hai toccato, a mio avviso, due punti fondamentali (e te lo dico da specializzando al terzo anno di igiene e medicina preventiva, assunto da poco con Decreto Calabria). Da una parte il desiderio di chi "programma" di voler mettere in forze alla propria unità un nuovo professionista che a tutti gli effetti lavora come uno strutturato, dall'altra le sensazioni e l'esperienza magari non così approfondita e le naturali insicurezze di chi, fino al giorno prima era specializzando "quasi un passo indietro", passami magari il paragone improprio e ora invece agisce con pieni poteri quasi come al livello di uno strutturato. Io stesso ho fatto notare questa criticità alla mia responsabile perché se prima facevo il mio lavoro dalle retrovie ed ero in collaborazione di uno strutturato, ora invece ho la responsabilità sulle mie spalle, quindi di fronte a un sopralluogo, prima figuravo magari come uditore, all'inizio, poi come specializzando e ora invece sono il dirigente medico responsabile di un'istruttoria. Non è proprio la stessa cosa ed è normale che all'inizio non si abbia la medesima sicurezza che può avere lo strutturato anziano. Come specializzando in igiene sono ben consapevole che non ho le stesse responsabilità di un internista o di un chirurgo, ma in modo diverso, le responsabilità come dirigente medico ricadono comunque sulle mie spalle ancora prima di essere specializzato e di avere sufficiente esperienza. Il bisogno, necessario in ogni branca, è portare a termine il compito: da una parte aumentare i ricoveri, dall'altra evadere le liste d'attesa, da un'altra ancora, concludere un piano controlli di vigilanza. Il materiale umano è questo, inutile negarlo. Non possiamo pretendere che chi non ha esperienza o ne ha meno di altri, possa arrivare a riempire una lacuna di una mancata programmazione o di un vuoto normativo. Però forse si può rivedere, come dici, la posizione dello specializzando aumentando tutele e stipendio da specializzando.
@AlbertoMolteniMD5 ай бұрын
Grazie mille per aver riportato la tua esperienza ❤ In bocca al lupo!
@armandosalve81525 ай бұрын
Opinione personale. Credo che dipenda anche tantissimo da due condizioni: quanto sia efficiente la struttura in cui lo specializzando DL calabria operi e poi quanto sia complessa la specializzazione in questione. Ad esempio per le responsabilità che si hanno non accetterei mai e poi mai di essere assunto come uno strutturato da specializzando di anestesia. Cioè l'idea che di punto in bianco debba sedare profondamente le persone (e gestire qualsisi complicanza cardiorespiratoria) a me metterebbe un'ansia tale addosso che finirei per sbagliare clamorosamente di sicuro. Discorso simile per una ginecologia o specialità davvero delicate. Se inveve parliamo di una medicina del lavoro, legale, endocrino etc penso che sia assai più agevole assumere con un Calabria. Ma l'asino casca proprio qui cioè che 'guarda caso' il calabria venga poi utilizzato per assumere persone nelle branche carenti e più a rischio come meu, anestesia etc. Non si è mai vista un'assunzione con un calabria in branche più tranquille salvo rari casi. Pertanto penso che il Calabria possa essere pericoloso. Ovviamente se una persona si sente così in gamba e tranquilla di valutare la qualunque allora va bene anche essere assunti con il Calabria ma a suo rischio e pericolo. La cosa che io mi auguro è che si arrivi ad una sanità maggiormente equilibrata ed orientata al paziente spalmando il più possibile le competenze in modo orizzontale (ergo sto paventando l'idea di una riforma strutturale della formazione post laurea). Ma mi sa che tutto resterà com'è ora. Anzi quando la riforma dell'accesso a medicina sarà ultimata e con l'aumento semroe maggiore di posti ormai penso che l'unico obiettivo sia quello di ridurre i costi del servizio inflazionando l' offerta di 'professionisti formati' (se così li possiamo chiamare) e non di tutelare paziente e medico da errori figli della scarsa esperienza e preparazione adeguata. Ad esempio già oggi mi chiedo che ne sarà sotto questo aspetto della generazione di medici formati durante l'esplosione dei posti di specializzazione nel 2020. I più saranno """"specialisti """" tra il 2024/25. Secondo me ci sarà da mettersi le mani nei capelli
@langolodegliscrittori51125 ай бұрын
Perdonami, ma vorrei capire un passaggio del tuo commento che per la maggior parte condivido. Non mi è chiara questa parte. «Ma l'asino casca proprio qui cioè che 'guarda caso' il calabria venga poi utilizzato per assumere persone nelle branche carenti e più a rischio come meu, anestesia etc. Non si è mai vista un'assunzione con un calabria in branche più tranquille salvo rari casi.» La prima frase la capisco e la condivido, ma la seconda invece non riesco a comprenderla. Cioè, in che senso un DL Calabria non viene assunto in branche più tranquille salvo rari casi? Ti faccio il mio esempio da specializzando in igiene (quindi una branca più tranquilla, direi) assunto da marzo 2024 con DL Calabria. C'era un bisogno spasmodico di specializzandi nel nostro territorio e nelle strutture della nostra rete formativa e pure extra rete e quasi tutti quelli del mio anno (22 specializzandi) sono stati assunti a mezzo DL Calabria in varie sedi dopo qualcosa come 10/15 concorsi fatti in pochi mesi. Vero che magari la mia è una visione parziale e con un campione non così significativo dal punto di vista statistico, ma volevo capire come le tue due affermazioni si legassero al resto del discorso. Quantomeno la seconda frase. Magari ho capito male io, quindi, senza polemica sia chiaro, vorrei capire cosa intendi. Un grazie in anticipo.
@armandosalve81525 ай бұрын
@@langolodegliscrittori5112 ciao. Guarda ti sei risposto da solo e cioè che nella TUA specialità nel tuo territorio servivano igienisti che non c'erano. Ma ti assicuro che in moltissimi territori e per altre branche (la maggior parte) i concorsi sono pochissimi e le graduatorie di specialisti sono strapiene. La maggior parte dei Ricorsi al Calabria sono proprio per le specializzazioni che vanno carenti/deserte. Questo intendevo dire. Ma era un rafforzativo del discorso relativo al fatto che la gente venga pescata a traino in molte banche
@langolodegliscrittori51125 ай бұрын
@@armandosalve8152 Ora mi è decisamente molto più chiaro. Anche perché come dicevo, non mi era chiaro il collegamento. Ma appunto, come io stesso ho sottolineato, avevo una visione parziale e con un campione statisticamente troppo ridotto.
@davidlc36015 ай бұрын
@@armandosalve8152 Concorsi per le branche Internistiche,come geriatria ,med interna , pneumologia e compagnia bella ,sono ridotti all'osso, nonostante questi reparti sono sotto organico. Se vedi sia ha quasi sempre 1 posto per le medicine interne. Reale saturazione o mancanza di fondi per assumere?
@armandosalve81525 ай бұрын
@@davidlc3601 in realtà ho visto un bel po' di concorsi per le medicine interne negli ultimi due o tre anni, spalmati un po' ovunque. Le branche più particolari tipo pneumo invece hanno più facilità di giocarsela nei PS perché effettivamente sono sempre stati pochissimi i posti a bando ( per una USL conviene più prendere un bravo internista che sa fare più cose che non uno pneumologo che gestisce anche tanta patologia respiratoria molto specialistica). Ora il discorso sta cambiando enormemente perché stanno per entrare in gioco fattori davvero devastanti quale ad esempio l'uscita sul mercato del lavoro di una quantità mai vista di specialisti (possessori del titolo di specializzazione dovrei meglio dire) e riforme come l'autonomia differenziata che sancirà ancora di più un divario enorme tra regioni per la voce di spesa sanitaria. Questo significa che se ad esempio ad un certo punto il Veneto bandirà un ennesimo concorsone da tantissimi posti in medicina interna poi magari altre regioni estremamente carenti resteranno tali perché non hanno il becco di un quattrino (es Calabria). Purtroppo tra aziendalizzazione e autonomia hanno letteralmente fatto a pezzi la sanità pubblica ed il diritto alle cure. Spero di averti risposto anche se purtroppo non è una risposta felice :(
@littleartist30155 ай бұрын
Nel mondo ideale la formazione universitaria dovrebbe essere sempre la prima scelta in quanto la migliore possibile. Nel mondo reale...dipende. Ho frequentato per un breve periodo un tirocinio in un ospedale non universitario e per quanto il lavoro fosse svolto bene (alzo le mani) l'approccio al paziente e tante altre dinamiche tra cui la spiegazione teorica stessa che veniva data erano diverse in maniera non molto trascurabile...
@Visalgar5 ай бұрын
Tocchi una questione fondamentale che mostra come il DL Calabria sia nato come una pezza, un provvedimento provvisorio per far fronte alla fuga dal pubblico dei medici. Secondo me è un tema su cui sarebbe utile un confronto attivo e approfondito perché, come giustamente fai notare, sono tante le contraddizioni e le limitazioni. Credo, per parte mia, che siamo molto fuori da ciò che potrebbe risolvere il problema annoso dell’inquadramento dei medici in formazione, perché abbiamo un problema a monte molto profondo, ossia il fatto che spesso i tirocini in università sono insufficienti e poco professionalizzanti, per cui chi esce dall’università raramente ha delle basi sulla pratica medica. Lo dico avendo in mente il modello didattico in Germania, Francia, Spagna e cosí via, che prevede una graduale intensificazione dei tirocini che diventano via via la parte principale per lo studente. E questo permette di assumere direttamente i neolaureati con un contratto di lavoro, perché sanno già cos’è la pratica medica. Noi siamo a questo livello? Io nel post laurea non ero esattamente pronto per lavorare… ho imparato molto sul campo, sostituendo MMG e poi in Continuità Assistenziale. Credo che se parliamo di riforma del contratto dobbiamo per forza di cose parlare anche di riforma della formazione universitaria. Posto che è necessaria la riforma delle specializzazioni perché è oggettivamente scandalosa, scritta male e poco chiara, nonché vecchia (è del 1999) e legittima, come già ho scritto, lo sfruttamento del lavoro di tanti professionisti.
@AlbertoMolteniMD5 ай бұрын
Grazie mille e queste tue riflesso! Mi piacerebbe risponderti con un video ☺️
@Visalgar5 ай бұрын
@@AlbertoMolteniMD sarebbe davvero molto bello!
@giovannifacchinetti5 ай бұрын
Condivido pienamente quanto detto e desidero aggiungere la mia esperienza in Svizzera. Durante la specializzazione, ho trascorso circa un anno allo CHUV di Losanna. Insieme a noi specializzandi, c'erano anche studenti del quarto, quinto e sesto anno di medicina che svolgevano i loro tirocini. A differenza dell'Italia, dove il tirocinio consiste in mezza giornata in ospedale seguita da un’altra mezza giornata di lezioni, questi studenti erano impegnati otto ore al giorno, per quattro mesi al quarto anno e per tutto l'anno al quinto e sesto anno. I tirocini possono essere svolti in qualsiasi ospedale della Svizzera. Durante questo periodo, gli studenti non devono sostenere esami, dedicando così quattro anni agli esami e due anni ai tirocini. Inoltre, i tirocinanti partecipano attivamente fin dal primo giorno, con anamnesi, esame obiettivo, diverse procedure come l’emogasanalisi e in sala si lavavano dal primo giorno e spesso danno pure qualche punto di chiusura. Incredibilmente per noi italiani, gli studenti svizzeri vengono anche pagati circa 1500 franchi al mese. Sebbene sia una somma modesta per la Svizzera, dove lo stipendio di uno specializzando nel Canton Vaud parte dai 6000 franchi, è comunque sufficiente per coprire l'alloggio (negli alloggi dell’ospedale a prezzo calmierato) e le spese alimentari. I tirocini possono essere svolti anche in laboratori di ricerca, in quanto durante questi ultimi tre anni gli studenti devono scrivere la tesi di laurea per ottenere la laurea magistrale in medicina. Per ottenere il titolo di MD, che in Svizzera è equiparato al dottorato, devono fare ulteriori sei mesi di ricerca post laurea e pubblicare alcuni articoli scientifici. Alla fine degli studi, gli studenti devono sostenere l'esame di abilitazione, che consiste in una parte teorica a crocette e una parte pratica. La parte pratica prevede diverse stazioni in cui devono eseguire anamnesi, esame obiettivo, una prima diagnosi differenziale e eventuali esami diagnostici per immagini. Non viene valutata solo la risoluzione del caso, ma anche il modo in cui ci si pone con il paziente. In questo modo sono sicuri che i neo medici sappiano svolgere il proprio lavoro. Non credo che le nuove lauree abilitanti possano certificare la stessa cosa. Una volta promossi, possono candidarsi come medici assistenti (specializzandi) e, dopo un affiancamento di tre mesi, affrontare turni di notte, urgenze e tutte le altre attività del reparto in (semi)autonomia, infatti c’è sempre un "chef de clinique" (strutturato) reperibile, ma raramente è necessario chiamarlo. Essendo il contratto di specializzazione annuale e non automaticamente rinnovabile, gli specializzandi cercano di gestire in autonomia i problemi, in modo da impressionare i superiori. Quindi cosa voglio dire dopo tutta questa pappardella? Sono d’accordo con te sulla necessità di riformare il percorso di medicina, rendendolo più pratico negli ultimi anni, a scapito di qualche esame teorico. Confrontandomi con i colleghi svizzeri, ho notato che, pur avendo sostenuto meno esami di me, non avevano alcuna lacuna nella conoscenza clinica e mostravano una maggiore sicurezza e autonomia nella pratica clinica. Credo inoltre che anche l'inquadramento degli specializzandi debba cambiare. Il contratto di formazione-lavoro è una strada promettente, ma deve essere accompagnato da una riforma sostanziale della specializzazione e di quello che ci ruota attorno (esempio responsabilità medica). Visto che un contratto di formazione lavoro darebbe più garanzie contrattuali e (si spera) anche una maggiore tranquillità finanziaria, una proposta potrebbe essere che la specializzazione non duri un numero predefinito di anni, ma si completi con il raggiungimento di obiettivi formativi e il superamento di un esame di specializzazione. Per esempio in Svizzera per alcune specialità non c’è l’esame federale ma il titolo viene riconosciuto dopo il superamento della società scientifica europea di riferimento, non sarebbe male, in questo modo avremmo una maggiore standardizzazione delle competenze in ambito europeo. Così, avremo finalmente specialisti realmente formati e non solo titolati. Per quanto riguarda il DL Calabria non credo sia una cattiva norma, ma credo che machi tutto l’ecosistema attorno per renderlo veramente efficace. In Svizzera viene applicato, cioè gli specializzandi agli ultimi due anni di specializzazione possono concorrere per i posti di strutturati aggiunti e avranno gli stessi oneri e onori di uno strutturato, ma come ho espresso prima gli specializzandi sono veramente autonomi. Un’altra idea potrebbe essere quella di mettere al vertice della specializzazione non più le università, ma gli ospedali. In questo modo, anche gli ospedali periferici, investendo su infrastrutture e ricerca, potrebbero diventare più attraenti per i nuovi specializzandi. Ci sarebbero altre mille cose da cambiare ma sarebbe necessario che tutte le parti in causa collaborassero: il Ministero, l'Ordine dei Medici, i sindacati e le università.
@DebCaro4 ай бұрын
Totalmente d’accordo. La riforma dovrebbe essere ampiamente estesa al sistema universitario, totalmente inefficace e inefficiente sotto ogni punto di vista e farcito da un ambiente tossico che non sostiene minimamente gli studenti e diventa un campo di sopravvivenza di giovani menti. Tanta teoria e presunzione di nozionistiche ultra dettagliate che dovrebbero rimanere di pertinenza specialistica, nessuna formazione reale nemmeno sulla base della pratica medica. gli strutturati o specializzandi che incontri nei tirocini, sono stressati, sottopagati e giustamente non molto propensi a dover compensare le mancanze di un intero sistema formativo. Le lezioni si limitano nel 90% dei casi a letture di slide automatizzate, totalmente prive di qualsiasi spunto o riflessione che esuli dalla solo nozionistica. Gli esami sono trasformati in momenti di congiunzioni astrali di diatribe personali tra i diversi strutturati, voglia di umiliare il prossimo, necessità di sentirsi superiore. Parlo di una università considerata “tra le migliori italiane”, dove però ci sono moltissimi studenti fuoricorso, che richiedono supporto psicologico che il servizio gratuito offerto dallo stesso ateneo non riesce minimamente a coprire (e lo hanno pubblicamente denunciato e fatto notare ma causalmente la cosa è rimasta in silenzio). Parliamo di quasi 1000 studenti attuali che ricorrono privatamente a psicologi e in alcuni casi psichiatri. Tutto questo non può essere “un caso”. Una laurea abilitante, dove non sai nemmeno fare un prelievo, dove non sai nulla nemmeno sulla burocrazia da seguire, dove esci ed hai paura anche solo ad affiancare un MMG. E va bene l’intraprendenza personale, ma pagare 3000 euro di tasse annue e ricevere solo vomitate di nozioni reperibili in qualsiasi libro di testo, è ben differente dal mio concetto di formazione e insegnamento.
@sk3ggia1085 ай бұрын
Ciao potresti fare un video su come uno studente di medicina in Italia potrebbe fare il medico in USA (percorso), differenze tra lavoro qui e lì, stipendi ecc..
@MrsVincenzina5 ай бұрын
Mi dispiace farlo presente ma tutto questo già succede anche senza essere assunti col decreto calabria😅
@AlbertoMolteniMD5 ай бұрын
In che senso?
@littleartist30155 ай бұрын
Spesso gli ambulatori sono gestiti per lo più da specializzandi senza supervisione (Roma). Parlo sia di ambulatori medici che chirurgici come ORL
@antoninofrancolino8695 ай бұрын
Francesco Rossi prima di essere medico in formazione specialistica è medico! Pertanto necessariamente basa le proprie scelte su scienze e coscienza. Qualora Francesco non si sentisse pronto nessuno andrebbe a casa sua ad obbligarlo a sostenere il concorso pubblico
@AlbertoMolteniMD5 ай бұрын
Dovrebbe essere così, ma poi ci sono altre forze in gioco…