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Spesso vediamo dipinti due o trecenteschi su tavola di legno che presentano il fondo oro su cui spiccano i personaggi sacri. Ma come si otteneva quel colore? Il fondo oro non era un colore da dipingere, ma una vera e propria foglia sottilissima del prezioso metallo, che veniva stesa e fatta aderire al supporto ligneo con una speciale colla. Esistevano alcune tecniche per decorare il dipinto con le dorature, magari per mettere in evidenza le aureole o alcuni dettagli da evidenziare. Si poteva procedere con il grattito, la punzonatura, la pastiglia o l'oro in conchiglia. Vi presento queste tecniche con l'aiuto di alcuni piccoli dipinti o scomparti di polittici più grandi smembrati, custoditi al Museo Diocesano di Milano e parte della Collezione Crespi.
00:00 I mosaici e il fondo oro
00:52 A cosa serviva?
02:30 La pittura su tavola
04:57 La preparazione del supporto
08:05 Incamottatura, stucco e imprimitura
10:33 La doratura della tavola
12:11 Sovrapposizione di lamine d'oro e bolo
13:41 Le tecniche di decorazione: graffito
15:24 La punzonatura e l'oreficeria
17:32 La decorazione a pastiglia
19:36 L'oro in conchiglia