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#primoquaderno #primaprimaria #abilitavisuospaziali Cosa sono le abilità visuo-spaziali?
Le abilità visuo-spaziali, nello specifico, si riferiscono alla capacità di integrare le informazioni che provengono dallo spazio percettivo, di utilizzarle e di organizzarle per svolgere differenti compiti.
Tutti noi usiamo quotidianamente le abilità visuo-spaziali in molte attività pratiche, ad esempio quando:
-disegniamo, scriviamo, copiamo;
memorizziamo visivamente un’informazione;
-riconosciamo forme geometriche;
mettiamo in colonna o allineiamo numeri, lettere, oggetti;
-ci orientiamo nello spazio, anche guidando;
decifriamo simboli, lettere, numeri;
ci muoviamo.
Le abilità visuo-spaziali si sviluppano a partire dai primi anni di vita e quotidianamente hanno molti risvolti importanti, soprattutto per le autonomie personali e l’apprendimento.
Infatti costituiscono alcuni dei prerequisiti per imparare a leggere e a scrivere correttamente e la loro maturazione avviene in modo diverso da persona a persona.
Recentemente si è discusso all’interno della comunità scientifica della possibile esistenza del Disturbo di Appredimento non Verbale (NDL Non verbal Learning Disorder), per cui sono stati identificati alcuni criteri di riconoscimento, tra i quali ci sono anche le abilità visuo-spaziali, che risulterebbero in questo caso carenti.
Le situazioni che incontro spesso sono quelle in cui questo tipo di “carenze” vengono riconosciute tardi, quando il bambino ha già iniziato la scuola primaria ed emergono di conseguenza anche altre difficoltà, come ad esempio nella scrittura in corsivo, nella lettura e nella comprensione del testo.
In questi casi, i bambini possono essere molto demotivati di fronte alla scuola e all’apprendimento, perché subiscono frustrazioni per una difficoltà che non è stata individuata precedentemente.
Le abilità visuo-spaziali dopo i 6 anni.
Giunti alla scuola primaria, si inizia a lavorare su spazi ridotti (quaderni, schede, libri,…) e viene richiesta la capacità, per esempio, di copiare dalla lavagna o dal libro di testo, di utilizzare strumenti tecnologici e informatici, di iniziare ad organizzarsi autonomamente lo spazio di lavoro e il materiale necessario per lo studio.
Molte sono le materie in cui viene richiesto un carico di lavoro visuo-spaziale e di elaborazione di informazioni visive:
-Disegno: quando si devono riprodurre proporzioni tra forme e figure o disegnare particolari oppure rappresentare i rapporti spaziali (mancanza della linea di terra, persone più alte di case), quando deve usare correttamente degli strumenti per il disegno tecnico (righelli, squadre,…);
-Scrittura: quando si devono rispettare righe e quadretti durante la scrittura o mantenere la grandezza di numeri e lettere costanti e orientarle nel modo corretto; durante la copiatura dalla lavagna o dal libro di testo o nell’orientamento dello spazio del foglio;
Lettura: sono implicate nella capacità di seguire la riga mentre si legge, ma anche nel discriminare la figura stimolo dallo sfondo (per esempio una parola scritta su uno sfondo di quadretti da 5 mm) e nell’andare a capo correttamente;
-Matematica: per esempio quando si devono incolonnare alcune cifre o si devono distinguere i segni operatori o i segni di maggiore o minore (es: “+” e “x”, i simboli di maggiore e minore), nella rappresentazione dei problemi e nella comprensione di grafici e tabelle;
-Geografia: sono importanti per l’orientamento spaziale e per essere in grado di consultare una mappa.
Come si possono allenare le abilità visuo-spaziali?
Allenare e potenziare queste abilità è molto semplice e soprattutto ci sono molti giochi ed attività che si possono proporre ai propri figli anche a casa, nel tempo libero.
Ecco alcuni esempi!
1. L’esplorazione visiva di libri, immagini, fotografie e disegni;
2. La risoluzione di puzzle o di giochi di completamento di immagini;
3. L’esecuzione di compiti con consegne verbali, riferimenti visivi o termini spaziali (per esempio: guarda, vedi, sopra, sotto, in fondo… );
4. Le abilità motorie che consentono di schivare, di afferrare un oggetto, di fermarsi in tempo davanti ad un ostacolo per poi superarlo;
5. Il ritrovamento di un oggetto tra altri (sia concreto che raffigurato);
L’apprendimento per imitazione (per esempio allacciare le scarpe);
6. I “giochi di una volta”: tombola, memory, battaglia navale, puzzle;
Con carta, matita e un pizzico di creatività possiamo proporre in modo accattivante di: copiare figure di diversa complessità, tracciare labirinti, ruotare e completare figure, ricostruire immagini, osservare e seguire delle mappe, cercare oggetti nascosti in una foto, etc. Ricordiamoci di iniziare con figure semplici, vanno benissimo quelle di base come quadrato, triangolo, cerchio, aumentando via via la difficoltà!