Bastava non dedicare l'evento alla Cecchettin e per me avrebbero potuto invitare chiunque. Io separo sempre l'autore dall'opera ma questa scelta è stata davvero di pessimo gusto! Si torni a parlare solo di libri nelle fiere dell'editoria, e si lascino i fatti di cronaca nera ad altri media. Oppure, se si vuole dedicare per forza un evento ad una certa causa, allora si eviti di invitare personaggi così discutibili e invischiati in vicende sgradevoli ancora non ben definite, perché ciò nuoce alla causa stessa. Ovviamente nel caso specifico il tipo è innocente fino al processo, ma è stato davvero di pessimo gusto da parte degli organizzatori invitarlo a questa fiera con il nome della Cecchettin in mezzo! Davvero osceno! Concordo, avrebbe dovuto lui per primo riconoscere il danno che tale partecipazione all'evento avrebbe causato alla fiera, alla Valerio e a lui stesso.
@boerosara23 күн бұрын
Ho sentito fare da tante persone questa critica sulla dedica all'evento. Non vedo come una cosa "negativa" di per sé lo scegliere di dedicare un evento culturale a un problema sociale (magari a mia sensibilità avrei evitato di "personalizzarlo", ma ripeto, mia soggettiva sensibilità). Il fare cultura implica in maniera quasi spontanea l'affrontare problemi sociali e non è una cosa strana che vengano messe a fuoco delle istanze, in contesti del genere, proprio per alimentare dibattito e conoscenze. Certo, più è forte la presa di posizione (che trovo legittima), più si rende necessaria una sensibilità su diversi aspetti. Che non vuol dire non fare errori: nessuno è perfetto e detto tra noi credo che non fare il minimo errore in un contesto così ampio sia impossibile. L'importante è (secondo me) cercare di affrontare queste situazioni in maniera costruttiva, e se si riceve una critica su una questione così delicata mettersi subito in ascolto per correggere il tiro, invece di trincerarsi dietro alla propria posizione come ha fatto nelle prime fasi Chiara Valerio, secondo me sbagliando in questo, magari anche in buona fede.
@mariapittalis214723 күн бұрын
@boerosara sarà che io ormai sono disillusa e quando vedo queste campagne a sostegno di una causa x penso sempre a quelle pubblicità greenwashing delle multinazionali che vogliono ripulirsi la coscienza facendo finta di interessarsi a qualche battaglia ideologica giusto per accalappiare clienti. Ebbene si, lo ammetto, sono una di quelle che pensa sempre male, lol🤣 a me dispiace solo che le vittime vengano strumentalizzate per fare soldi e attiare gente, perché nel caso specifico l'intento degli organizzatori pareva proprio quello, non ho trovato un briciolo di sensibilità in quanto hanno fatto, altrimenti a nessuno /a di loro sarebbe venuto in mente di invitare quel personaggio. La difesa ipocrita della Valerio infine, improntata sul finto garantismo verso il suo amico, quando, se non sbaglio qualche mese o anno fa aveva dato contro al figlio di un famoso politico accusato di st...o ben prima del processo di costui, mi ha fatto vomitare! Non ha saputo nemmeno fornire una scusa o giustificazione decente, dai...bastava dire "eh, purtroppo non abbiamo tenuto conto di questo aspetto e del fatto che potesse offendere la sensibilità delle vittime di violenza, ci spiace, rimedieremo ", anziché difendere a spada tratta il tipo con la scusa del processo non ancora avvenuto. Due pesi e due misure, che schifo. In un mondo ideale, concordo sul fatto che non ci sarebbe nulla di male a dedicare l'evento x a una battaglia ideologica y, tuttavia visti i troppi casi simili (non è il primo evento sull'editoria strumentalizzato) forse è meglio se lasciamo perdere...
@mimmikibilly23 күн бұрын
Vorrei argomentare ma devo studiare, quindi; quanto sono belli i gommini delle zampe dei gatti? 😍😍😍
@boerosara23 күн бұрын
💜
@MiladydeWinter7913 күн бұрын
Secondo me questo fatto più di tanti altri ha messo in luce l'ipocrisia delle persone ideologicamente indottrinate (di qualunque ideologia). Ci tengono tantissimo a sbandierare di stare "dalla parte giusta della storia" (o slogan di questo tipo), a insegnare alla gente cosa devono dire o cosa devono pensare, a dare etichette e talvolta pure a scatenare gogne mediatiche contro chi dovesse non aderire a una qualunque delle battaglie che ritengono sacre; poi però quando a commettere un comportamento sempre censurato negli altri è un loro amico o anche solo un personaggio che hanno sempre portato in palmo di mano, ecco che arrivano il garantismo, le giustificazioni, il "non bisogna giudicare" ecc. E difatti la Valerio- che del cosiddetto "amichettismo" ha beneficiato non poco dato che, nonostante il suo CV, prima che venisse fuori che apparteneva al "clan" della Murgia era pressochè sconosciuta- rientra perfettamente in tutto ciò: all'epoca dei fatti dei figli di Grillo e La Russa non fu affatto garantista come- guardacaso- è stata con il suo amico. P-S: non sto difendendo i figli di Grillo e La Russa, ho nominato i loro casi solo come esempio. Non ci dovrebbe essere bisogno di scriverlo ma non si sa mai.
@anas_come_un_pesce23 күн бұрын
Domanda un pò rompipalle: ma finanziare autori criminali che fanno opere stupende, dando in tal modo potere tramite denaro, come fa a non rientrare nella questione di cui hai parlato? Cioè si tratta di alimentare il potere/l'ego/la fama di una persona che agisce in modo negativo. Cioè è la stessa medesima persona, non riesco a comprendere come si possa separare l'opera dall'autore a meno che non si tratta di autori morti che non possono più guardagnarne più di tanto, le cui opere diventano persino opere pubbliche più che private. Cioè separare l'opera dall'autore per me è possibile, insomma, solo se FATTUALMENTE vengono separate, cioè l'opera non è più proprietà dell'autore tipo
@chiara462223 күн бұрын
Qualcuno direbbe che nemmeno i più saggi conoscono tutti gli esiti: il fatto che qualcuno agisca in modo negativo non significa sempre e comunque che le sue azioni causeranno solo del male (sì, sto pensando a Gollum, un personaggio perfettamente esemplificativo di questo concetto), ma accettare di non poter comprendere con il proprio sguardo tutte le sfaccettature della realtà e di non poter prevedere il futuro è una sfida per chiunque. Se ci sono opere d'arte che risuonano profondamente con te e che ti offrono qualcosa di unico, goditele al massimo, tanto non puoi davvero prevedere gli esiti del tuo aver foraggiato una persona "cattiva". Ad ogni azione corrisponde una reazione, ma la qualità della reazione provocata sfugge al nostro controllo e alle nostre previsioni, forse è per questo che si dice che "la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni". Personalmente riesco quasi sempre ad avere un approccio relativamente rilassato nei confronti degli autori, ovviamente se la tua sensibilità è diversa, pace😊
@anas_come_un_pesce23 күн бұрын
@chiara4622 Che bel commento. Anche se come concetto non sono completamente d'accordo. Siamo tutti decisori costanti nella vita ed è vero che non possiamo sapere sempre gli esiti e forse quasi mai, è vero altrettanto che quel poco di conoscenza non può essere annullata in favore di un'ipotetico "eh ma magari non è così". Insomma, se si conoscono anche un pò certe condizioni non si può evitare di scegliere anche sulla base di esse, rendendosi di conseguenza in parte responsabili, anche se in piccola parte.
@boerosara23 күн бұрын
Scusa pensavo di averti risposto ma non vedo più il mio stesso commento ahaha provo a riformularlo: non credo esista una risposta. Personalmente, già l'ego il potere e la fama sono tre concetti molto diversi: non mi sento in colpa a fomentare l'ego di uno str., mi sentirei in colpa se saltasse fuori che lo str. coi miei soldi finanzia il traffico di armi (esempio sciocco, ma per capirci). Nella stragrande maggioranza dei casi dell'impatto positivo o negativo che possono avere le persone che "sosteniamo" non abbiamo alcuna contezza, oltre che alcun controllo. Personalmente, la voglia di pormi un dilemma etico sul consumo dell'opera mi scatta nel momento in cui vedo NEL CONCRETO dei danni che sta producendo una persona con il suo agito.
@anas_come_un_pesce23 күн бұрын
@@boerosara Ho capito, grazie mille
@boerosara23 күн бұрын
(Scusa la frase in fondo sottintende la parte importante e cioè: danni che sta producendo una persone con il suo agito E che sono incrementati per un milionesimo dal mio sostegno. Altrimenti non mi sposta. Se qualcuno fa qualcosa di orribile, ma che non ha a che vedere con il sostegno che ha ricevuto o ritengo "non c'entri", quel dilemma non mi viene spontaneo pormelo).
@leb57623 күн бұрын
Analisi lucida, che punta alla concretezza della vita e alle sue variabili. Grazie per questo contributo ❤
@boerosara23 күн бұрын
Grazie 💜
@paolomansolillo23 күн бұрын
Complimenti per i tuoi contenuti! Hai parlato di una cosa molto delicata, con toni pacati ed educati, bravissima.
@boerosara23 күн бұрын
Grazie 💜
@Lost-in-drama20 күн бұрын
Mi spiace contraddire il punto 3 della tua classifica ma io ho visto questo tuo video e ho trovato molti spunti per ragionare un po' sull'argomento e sulle mie posizioni in merito. Credo che i cambiamenti culturali e sociali partano anche da discussioni di questo tipo, fatte da persone più o meno "popolari". Grazie quindi per aver rimandato la tua passeggiata!
@boerosara20 күн бұрын
Grazie a te 💜
@Fabio-oh7xz21 күн бұрын
Chiara, interessante, arricchente, lineare. Grande Sara❤
@kleckssss23 күн бұрын
Molto interessante questo video, così come la tua posizione aperta e pronta a relativizzare. Credo sia al momento uno degli approcci educativi più necessari, all’uso quotidiano dei social e in caso di vicende abbaglianti tipo questa. I social come filtro della notizia, di conseguenza anche filtro del mondo, hanno un’influenza fortissima sull’opinione che ci si fa di fronte ad un evento come questo che scoppia. Servirebbe l’approccio che all’inizio del video hai descritto tu, e non per arrovellare il proprio tempo attorno a discussioni etiche, ma per rimettere nella giusta prospettiva la portata e la posizione di determinate notizie. La notizia, il filtro della notizia che dal social rimbalza al giornale dal giornale alla tv e dalla tv di nuovo sui social, le rapidissime e tantissime opinioni e schiarimenti in merito, le tantissime e rapidissime analisi della vicenda, creano una gerarchia degli eventi che ne snatura la natura, spero di essere chiara. È molto molto difficile quando oggi invece sarebbe necessario relativizzare quasi tutto per mettere al centro della propria vita tutto il resto - ed anche il mio commento è diventato pesante, ma a mio parere è molto molto inquietante da alcuni anni il filtro che deforma la notizia, perché invece vicende realmente gravi in questo mondo continuano a scorrere più o meno nell’indifferenza generale.
@boerosara23 күн бұрын
"La notizia, il filtro della notizia che dal social rimbalza al giornale dal giornale alla tv e dalla tv di nuovo sui social, le rapidissime e tantissime opinioni e schiarimenti in merito, le tantissime e rapidissime analisi della vicenda, creano una gerarchia degli eventi che ne snatura la natura" QUANTO è VERA QUESTA COSA. Sei stata chiarissima e secondo me hai messo a fuoco un punto importante. Più se ne parla, più in un certo senso ci si allontana dalla concretezza dell'evento.
@mimmikibilly23 күн бұрын
Purtroppo, per quanto sia tra le prime persone a ritenere utile far pesare di più le gravi azioni di un ospite (non sto ad elencare le sfumature che ho poco tempo, dico solo che non vanno lapidati, ma bisogna prendere meno alla leggera certe cose, similmente a come ha detto Sara), queste micro notizie che escono da qualche anno, come ha detto recentemente anche Saudino su Sanremo, tolgono attenzione da temi importanti, che ai potenti va bene siano ignorati. Non so quanto sarà grave la situazione futura del mondo, possiamo solo fare ipotesi, ma tenere la gente ignara e volutamente lontana dai problemi che ci toccano non giova a nessuno.
@kleckssss22 күн бұрын
@@boerosaracredo davvero però che contenuti come i tuoi meritano molta più visibilità. In un lungo momento come questo in cui ogni vicenda è una guerra tra schiere opposte, un video come il tuo è il paciere che interviene sul campo e chiede perché. In un momento stracolmo di risposte, io sono per lo shock della domanda, quindi apprezzo molto!!
@silviadonati914817 күн бұрын
Secondo me il tuo discorso può reggere in un ambiente privato, ma non in un contesto pubblico dove la cassa di risonanza è enorme e smerdare qualcuno è facilissimo. L'atteggiamento più corretto sarebbe di mettere delle persone veramente competenti per certi eventi.
@boerosara17 күн бұрын
"Secondo me il tuo discorso può reggere in un ambiente privato, ma non in un contesto pubblico dove la cassa di risonanza è enorme e smerdare qualcuno è facilissimo." Non sono a favore delle gogne pubbliche. Ma nel concreto, in realtà credo sia esattamente il contrario rispetto alla percezione che mi sembra tu abbia avuto, dal tuo commento. Mi spiego: più o meno noto che fosse Caffo al grande pubblico, si tratta di una figura pubblica. Il suo procedimento penale era già in corso. Il suo processo era già un fatto, e gli atti di un procedimento penale sono pubblici. Chi ha rilevato che Caffo aveva un processo in corso non lo ha "smerdato" rivelando qualcosa che non si doveva sapere, il caso era "cosa pubblica". Al contrario, nel caso dell'esempio che faccio nel video, che io sappia erano in corso le indagini preliminari ma un processo non era ancora iniziato, quando l'artista che cito ha deciso di andare per la soluzione C, di fatto esponendo "Luca". Che NON era una figura pubblica (era un semplice promoter locale) e che è finito come mostro sulla cronaca nazionale. Questo per dire: non credo che Caffo sia stato "smerdato" (mi sembra sia stato molto più "smerdato" il Luca del mio esempio - che infatti, a margine, credo avesse fatto una querela all'artista. Non so come sia finito quel procedimento). Nel caso di Caffo, non vedo smerdamenti, il suo processo è cronaca.
@niczano14 күн бұрын
Ma è tanto difficile capire che finché non c'è una sentenza definitiva il soggetto in questione è come me e come te e quindi non puoi sollevare nessuna questione di "opportunità" che gli comporti, di fatto, dei pregiudizi (tipo non poter partecipare ad una manifestazione letteraria)? Proprio perché le questioni di "opportunità" possono creare grossi danni alle persone, si è scelto di adoperare un parametro chiaro come quello della sentenza definitiva. Questo è il famoso garantismo di cui tutti si riempiono la bocca senza capire cosa significhi. P.S. per scongiurare il rischio che un soggetto sospettato di aver commesso un reato continui a commetteelo ci sono le misure cautelari. Se il giudice del caso in questione non ha deciso di applicarne una, significa che ritiene che non ci sia il rischio che il soggetto in questione commetta altri reati.
@boerosara13 күн бұрын
L'esempio che faccio nel video risponde bene al tuo commento, senza stare a riscriverlo.
@runehhx18 күн бұрын
Ti ho scoperta oggi, bel video, musicalità del discorso piacevolissima e una onestà intellettuale che ho apprezzato molto. Iscritto! (Anche io ho la libreria piena di persone orrende, ma stanno nella libreria per arricchire la mia mente e perché sanno fare il loro lavoro. Esempio sciocco (Hemingway era un machista di prim'ordine però... Beh.. è Hemingway. Oppure Céline. Chiudo discorso, ciao!!!
@boerosara18 күн бұрын
Grazie 💜
@lerriderri367820 күн бұрын
una fiera del libro pagata dai contribuenti dovrebbe essere dedicata a temi concernenti i libri, l’editoria, magari le difficoltà che affliggono l’editoria indipendente, la libertà di stampa, la disinformazione nell’editoria, nulla che non passi dai libri, non di uccisioni o processi, gelatai o anelli per tende da doccia o miniature da presepe. Una fiera del libro pagata dai cittadini va dedicata ai libri.
@boerosara20 күн бұрын
Quindi in pratica per te in una fiera del libro si parla di filiera editoriale e basta e non si può fare cultura su nulla di sociale. Mi pare una visione un po' strana, volendo anche un po' distopica. Trovo difficile fare cultura senza fare politica (nel senso di "riflessione inerente alla polis"), volenti o nolenti, anche senza dediche e dichiarazioni a monte.
@lerriderri367820 күн бұрын
@ aspetta, forse mi sono spiegato male, 1) un conto è trattare un tema come contenuto di una fiera, un altro è dedicarcela
@boerosara20 күн бұрын
In realtà in moltissime fiere editoriali le edizioni hanno una linea (sono tematiche, hanno persino un titolo diverso ogni anno), non è una novità introdotta da PLPL. Sta dando fastidio, a mio avviso, soltanto perché si tratta di un tema sociale "spesso". L'unica critica che muovo io alla dedica, ne parlavo anche con un ragazzo qui sotto, è quella di "personalizzarla" rispetto a una singola vittima di violenza di genere. A mia sensibilità quello si poteva evitare per varie ragioni, ma... mia soggettiva sensibilità.
@marilina-taiko23 күн бұрын
Beh, il tuo punto di vista sulla questione sarebbe interessante ... se fosse tutto qui. Ma nel momento in cui guardiamo il quadro completo, il problema grave di questi eventi e del giro di soldi intorno ad essi diventa il solito: il doppiopesismo. Per chiarirsi le idee si puo' sentire l'intervento di Yasmina Pani (qui kzbin.info/www/bejne/mKLFcpyeaK2dacU) o quello di Rick DuFer.
@boerosara23 күн бұрын
Il doppiopesismo in che senso? Intendi di Chiara Valerio? Nel video dico che secondo me ha sbagliato (sia nella scelta iniziale che nell'immediata reazione). Ma non ho capito in che modo intendi che questo sia il cuore del problema (evidentemente il tutto è partito da un suo errore, e sono d'accordo), e come "mini" le riflessioni che faccio nel video.
@marilina-taiko22 күн бұрын
@@boerosara Ciao Sara, la questione è complessa, ma con un'estrema semplificazione possiamo dire che: i libri della Valerio non hanno alcun valore, sono un'accozzaglia di nonsense. I libri di altri autori della sua cricca sono anch'essi scritti coi piedi (se non hai tempo di leggerli se vuoi ti linko qualche recensione). Perché, allora, questa gente ha ruoli cosi' importanti nell'editoria? Perché stanno cavalcando l'onda delle mode odierne, in particolare questo racconto della donna vittima e dell'uomo cattivone. Oggi non si vende più un prodotto presentandone la qualità: oggi si vende un prodotto dicendo "Guardate come sono buona, come sono buono, come siamo buoni". Tanto è vero (un esempio su mille) che oggi si dedica un salone del libro a una vittima di violenza, proprio per restare sempre in quello storytelling li', anche se Giulia poco ci azzecca con l'editoria indipendente. Hanno acquisito un certo potere che poco ha a che fare con la cultura vera, e lo usano per invitare persone non in virtù del tema dell'evento, non in virtù della qualità dei loro scritti, ma solo perché queste persone sono amici. Questo fenomeno esiste da sempre, intendiamoci. Ma con questi qui è molto più sfacciato. Ho sentito altri video sulla questione, e si basano tutti sul fatto che la Valerio fa la garantista con Caffo, amico suo, mentre tempo fa aveva già condannato il figlio di Ignazio La Russa. Questo doppiopesismo è una costante in quegli ambienti. Tu hai fatto un video sul garantismo partendo dal presupposto che la Valerio crede nelle parole che dice. Hai fatto un video puro, un dibattito puro ai limiti dell'ingenuità. Sembri venire da un altro secolo, e probabilmente è questo che conferisce eleganza a questo canale. Ma se andiamo a scavare nell'ipocrisia, nell'amichettismo, nel marcio di quelle cricche, il tuo discorso sembra quasi destinato a perdersi nel vento. Sai cosa dice la gente? "Non bisognava invitare un violento a un festival sul femminismo". Capito? Tu che ti occupi di comunicazione, non te n'eri accorta? E' bastata la dedica a Giulia perché la gente non capisse più che si trattava di un evento sull'editoria indipendente e associasse il tutto al femminismo. E' questo che rimane nella testa della gente, solo questo: "Chiara Valerio difende le donne, Chiara Valerio è buona". Loro lo sanno benissimo, questi organizzatori e sedicenti autori, e ci marciano. Stavolta, pero', con la presenza di Caffo, questa dedica a Giulia è tornata indietro come un boomerang ed è andata a sbattere sulla fronte della Valerio.
@boerosara22 күн бұрын
Ti ringrazio ma davvero, non mi sento né ingenua né pura :D Non ho mai letto né un libro di Chiara Valerio né un libro di Leonardo Caffo, quindi non so dirti se facciano schifo (possibile). Non conosco le dinamiche dietro a questa specifica fiera, ma è altrettanto possibile che siano stati invitati un sacco di amici-di perché amici-di (e succede in ogni evento). Così come è senz'altro vero che dei valori possano venire usati per vendere: lo abbiamo visto tante volte, lo vediamo ogni giorno sia nel macro che nel micro. Scoperta questa acqua calda: quindi? In automatico invalidiamo qualsiasi posizione valoriale espressa da chiunque perché tanto "lo fa per vendere?" In automatico rendiamo impossibile inserire qualsiasi discorso sociale in un contesto culturale perché tanto "è solo marketing"? O possiamo cercare di ragionare sul merito di quello che viene detto senza fare processi alle intenzioni? Perché dietro l'angolo, rispetto alle considerazioni che mi hai riportato, c'è un "di certi temi negli spazi culturali non si deve più parlare." Mi sembra evidente. E non sono d'accordo.
@marilina-taiko22 күн бұрын
@@boerosara D'accordo, non sei ingenua e neanche pura, ma questo tuo video parte dal presupposto che le parole della Valerio sul garantismo nascano da un'autentica opinione, che lei creda genuinamente in quel che dice. Questo falsa un po' il ragionamento. Ma intanto, partendo da questo spunto, abbiamo avuto il tuo punto di vista su una questione interessante quanto delicata.
@boerosara22 күн бұрын
"questo tuo video parte dal presupposto che le parole della Valerio sul garantismo nascano da un'autentica opinione", è vero che nel video parto da questo presupposto. Perché altrimenti non avrebbe senso fare il video. Non ho un'opinione su Chiara Valerio: non ho letto niente di suo. Non mi ispira simpatia. Non so se il suo scegliere dedicare un evento a un tema sia figlio di: valori personali, convenienza, posizionamento ideologico, equilibri di rapporti, necessità di fondi, un mix di tutte queste cose. Non mi piace (affatto) vedere bandiere usate a scopo promozionale. Premesso tutto questo: Se la premessa, nel ragionare su qualsiasi argomento, è "X persona agisce in malafede", diventa come la proverbiale partita a scacchi col piccione che caga sulla scacchiera. Non ci sono proprio le condizioni base per parlare. Non è più fare cultura, è fare illazioni. Giuste, sbagliate, medie, ragionevoli, campate per aria, come ci pare, ma sempre illazioni. Se nel tuo commento invece di scrivere "secondo me sei ingenua" avessi scritto "secondo me sei in malafede e questo tuo video serve solo per posizionarti su un valore che vende" (cioè, esattamente il tipo di critica che viene mossa a tante altre persone coinvolte a vario titolo nella vicenda, a torto o a ragione) per quanto mi riguarda non ci sarebbero state le condizioni di base per avere una conversazione costruttiva sull'argomento. Ed è un giochino che non mi piace, comodo, semplice, che annienta qualsiasi controargomentazione e che purtroppo vedo fare spesso. Grazie per lo scambio!
@M.C.P.22 күн бұрын
Grazie per questo video, mi ha fatto riflettere molto. Anch'io separo l'autore dall'opera, specialmente se sono persone che ormai non ne traggono più nessun vantaggio, vuoi perché ormai decedute o altri motivi tipo diritti, ecc. Effettivamente c'è una bella differenza anche tra i "vantaggi", giusto per fare un esempio, un conto è se compro un libro e con i guadagni l'autore paga pro sti tute (facciamo maggiorenni, perché altrimenti è un altro paio di maniche), per quanto io possa essere moralmente contraria a questa cosa alla fine sono fatti che riguardano la sua vita, anche se ne sono personalmente dispiaciuta. Un altro conto invece se con i miei soldi metto una certa persone in una posizione di potere che crea sicuramente dinamiche lavorative tossiche che riguardano la vita di tante altre persone, alimentando attivamente un sistema marcio, quando quel ruolo potrebbe essere ricoperto tranquillamente da qualcun altro di più valido sotto tutti i punti di vista. Nel secondo caso sarei anche ben disposta a boicottare, pur rimanendo con i piedi per terra come hai ben detto, gli "eroi della domenica" trovano il tempo che trovano sinceramente.
@Dody75Dody23 күн бұрын
❤
@roz185821 күн бұрын
ciao, è la prima volta che vedo un tuo video e devo dire che mi è piaciuto molto anche se mi trovo abbastanza in disaccordo con te. Non sono qui per sputare sentenze, anzi spero di discutere un po' della cosa perchè nemmeno io mi sento di dire che ci sono risposte giuste in assoluto. Io non penso che in questo caso il garantismo non c entri niente, ma che anzi sia il cuore del problema. Caffo dovrebbe essere trattato da innocente fino alla sentenza, alttimenti stiamo implicitamente dicendo che la giustizia non è "abbastanza" per punire un crimine. Riesco a mettermi magari nei panni di qualcuno che possa reputare la cosa di cattivo gusto, ma chi non è andato a PLPL sta dicendo che Caffo è da trattare come colpevole. Oltretutto, ci sono altre (svariate) cose che non mi suonano bene su come è andata la faccenda: -la fiera è intitolata a nome cecchettin, ma non è incentrata su di lei, Caffo doveva presentare il suo libro e basta, mica fare un intervento nel merito di Giulia. Posso capire che risulti una presenza scomoda, ma è comunque una fiera dell editoria e basta. -La fiera inoltre è una fiera dell editoria, si suppone che l unico requisitio per accedere sia essere un autore, no? -Non presentarsi non è "scelta personale" se si è in vista. È un posizionamento, in particolarr in ambito lavorativo. Di fatto il non presentarsi significa imoedire a qualcuno di lavorare per qualcosa che potrebbe aver fatto. Io dubito fortemente che tutto il "peso etico" di cui si parla ora sarà ancora presente nel caso in cui Caffo risultasse innocente, dubito fortemente che tutti quelli che nin sono andati andranno a chiedergli scusa o gli intitoleranno la prossima fiera, eppure in termini etici escluderlo da innocente pesa come farlo presenziare da colpevole. -infine, ed è la cosa che mi ha più spiazzato, le scuse. Caffo alla fine non presenzia e ha mandato la lettere di scuse, ma molti autori noti non sono andati lo stesso. Ma allora a cosa serve tutto questo? se nemmeno il cambio di rotta e le scuse bastano, allora cos è che basta? dovevano tornarr indietro nel tempo? onestamente non mi capacito, se si dice di non voleer venire perchè c è Caffo, perchè se poi Caffo non viene si continua a protestare? a cosa serve?
@boerosara20 күн бұрын
Ciao, grazie! Provo a risponderti sui dubbi che sollevi, con altrettanti dubbi nel senso che non ho "certezze" ma semplicemente un punto di vista. - Secondo me chi non è andato a PLPL non "dice che Caffo è colpevole", come pensi tu. O meglio: se c'è qualcuno che ha detto letteralmente "non vado perché avete invitato Caffo che picchia le donne", penso abbia sbagliato, in mancanza di sentenza. Chi non è andato a PLPL, o ha limitato in vario modo la propria partecipazione, ha fatto notare che non era di buon gusto invitare una persona in attesa di sentenza in quel contesto, non un "colpevole." E sono d'accordo su questo punto. Trovo anch'io non fosse di buon gusto. - Vero, il suo ruolo non era parlare di violenza di genere ma presentare il proprio lavoro. Così come nel caso della maggior parte degli ospiti. Resta comunque un invito in palese contraddizione etica rispetto al messaggio che si voleva mandare con la dedica, avendo in corso un procedimento a suo carico inerente allo stesso tema. Sull'opportunità di dedicare una rassegna a una vittima, anch'io sono fredda: ritengo si possa tematizzare un evento del genere rispetto a un problema sociale, non ci vedo nulla di storto. Non mi piace molto la dedica alla singola vittima perché (ma questo, sottolineo per mia sensibilità personale) nessuna storia può essere un simbolo di tutte le altre. E ci sarebbe un discorso lungo e complicato da fare su "vittime perfette", vittime di serie A e B, eccetera. In soldoni: il caso di Giulia ha scosso molto: era una ragazza della porta accanto, giovane, dolcissima, acqua e sapone, palesemente senza colpe. Niente, è un discorso troppo lungo :D la violenza di genere spesso si consuma nei confronti di vittime che riscuotono meno empatia. E che non mi sembra "corretto" rappresentare in un'unica figura, nell'immaginario collettivo. Sensibilità mia. Ma andiamo fuori tema :D - L'unico requisito per partecipare a una fiera del libro è essere un autore, vero. Ma non tutti gli autori vengono invitati a una fiera del libro, è altrettanto ovvio. Il calendario di ogni rassegna viene definito in base a un grande numero di fattori: disponibilità delle case editrici, contingenze temporali, networking, convenienze economiche, linea editoriale della rassegna stessa. Proprio su quest'ultimo punto, Caffo sulla carta non era "compatibile": la "linea editoriale" della rassegna era la violenza di genere. Tieni conto che non è inusuale, per gli eventi culturali, scegliere un tema. "Vita immaginaria" era il tema della scorsa edizione del Salone di Torino. L'effetto farfalla era il tema della scorsa edizione del Lucca. Chi definisce il calendario di una rassegna tiene conto anche dello storytelling del tema, di solito ben più aperto e generico. In questo senso, c'erano sicuramente valide alternative (autori altrettanto meritevoli) da inserire in programma, che non cozzassero con la linea editoriale scelta (particolarmente delicata e scivolosa, in questo caso). - Non ritengo che chi non ha presenziato debba chiedere scusa a Caffo, qualora risultasse innocente: il loro non presenziare non è dovuto a una presunzione di colpevolezza aprioristica, ma all'opportunità di includere una persona sotto processo in un contesto del genere. Se Caffo risulterà innocente, non cambierà nulla. Mi sorprende anzi che non sia stato lui il primo ad autoescludersi, vista la situazione (che avrebbe nuociuto anche a lui, in termini di immagine: quasi nessuno sapeva delle sue vicende giudiziarie. Ora lo sanno tutti). Altra cosa: tu parli di "posizionamento"; per le figure pubbliche più esposte. Credo sia un termine sbagliato, perché sottintende una volontà di "posizionarsi", appunto, rispetto a un tema etico. Volontà di cui in realtà non conosciamo i confini, nei singoli casi. Anzi, miei due centesimi: credo che in molti si sarebbero risparmiati volentieri questo "posizionamento", è una situazione molto sgradevole. Immagina di aver preso un impegno di lavoro e che una scelta di chi ti dà quel lavoro si riveli in contrasto con un tuo principio etico, ad accordi già presi. Non è una posizione affatto comoda. Vuoi fare il tuo lavoro, ma non vuoi contribuire a qualcosa che non ritieni ok. Sei messo nella condizione di dover dare delle spiegazioni qualunque scelta tu faccia. Non vuoi "ferire" nessuno nel dare queste spiegazioni. E qualunque cosa tu decida di fare, sarà sbagliata per un largo numero di persone: parlandoci chiaro, è una situazione orribile e imbarazzante, che chiunque viva anche di rapporto col pubblico si risparmierebbe più che volentieri. So cosa vuol dire trovarsi in situazioni del genere e da parte mia provo molta empatia nei confronti degli autori coinvolti loro malgrado in questa inevitabile valanga di critiche. - Tolto il fatto che le scuse di Caffo non mi sono piaciute chissà quanto, non credo che il motivo per cui alcuni autori hanno limitato o azzerato la loro presenza risieda lì. Credo sia un atto di dissenso nei confronti non tanto di Caffo quanto della direttrice, Chiara Valerio, che ha fatto marcia indietro non in seconda ma in TERZA battuta. Anche per me resta un mistero quale sia l'obiettivo preciso e concreto di questo atto di dissenso, una volta che l'ospite problematico si è autoeliminato, al di là del dare un segnale forte nei confronti della direzione della fiera. Non ti so dare una risposta, immagino che ognuno abbia una propria risposta individuale (e magari diversa rispetto a quella degli altri). Qualcuno l'ha spiegato in maniera precisa, altri forse meno. Ma lì si entra in motivazioni che sono veramente individuali e che direi sfuggono al discorso "generale" che stiamo facendo.
@roz185820 күн бұрын
@boerosara già che rispondi per punti ordinati mi fa venir voglia di darti ragione su tutto hahaha. allora, adesso ho capito meglio il senso di non presenziare: per te (come probabilmente per loro) è una questione di contesto più che di giudizio. Posso capirlo, come posso anche capire quello che dici riguardo al fatto che nessuno vorrebbe trovarsi in quella situazione. Per quanto riguarda il non presentarsi per via di un odore di ipocrisia nelle scuse (che per carità, sento anche io) non sono ancora convintissimo, più che altro perchè fa parte di un problema che ora sto per esporti: ma allora perchè fare questo enorme polverone sui social? parlo soprattutto degli autori più in vista. Posso tranquillamente capire che qualcuno possa sentirsi a disagio nello stare lì nonostante il fatto che Caffo (per ora) può fare quello che gli pare da innocente, ma, allora, se davvero è una questione di etica interiore più che di ingiustizia sociale, perchè essere così aggressivi pubblicamente? Tecnicamente (so che sto per tirare un po' la corda ma è per capirsi) loro stanno protestando per una cosa che gli da fastidio, più che per una cosa sbagliata. Magari possiamo pure considerarla una forte incoerenza di Valerio, ma qui non si sta parlando di una cosa sbagliata, ingiusta, illegale o profondamente antietica. Però a me pare innegabile che alcuni di quelli che non vanno alla fiera abbiano denunciato la cosa come un affronto gravissimo, cosa che in realtà, come dicevo prima, sembra più un posizionamento serio. Ho letto il post di non mi ricordo chi (chiedo scusa) dove si diceva che il garantismo qui non vale perchèbtante volte esso ha coperto uomini colpevoli. Questo non è posizionarsi scusa? non è dire "è tutto ok ma a me comunque non va di andare", questo è dire "stiamo vivendo un evento di ingiustizia e bisogna fare qualcosa". E in ogni caso io da esterno a tutto ricevo come unico messaggio che chi oggi fa lotte contro le violenze di genere è, nel suo insieme, incoerente, non coeso, incontentabile e soprattutto iper aggressivo. Secondo me nessuno ci ha fatto una gran figura.
@boerosara20 күн бұрын
Credo che, sul discorso "coperto uomini colpevoli" tu ti riferisca al post di Sio. Di autori molto molto noti che hanno scelto di rinunciare alla presenza o limitarla, ho letto per intero il suo post, quello di Zerocalcare e quello di Fumettibrutti. Onestamente non ho trovato aggressivo nessuno dei tre post, nei toni, ma magari ti riferisci a qualcun altro quando parli di aggressività. Nel mio ricordo, sono tre post molto diversi che partono anche da esperienze e sensibilità diverse (il punto di vista di Fumettibrutti sulla questione è necessariamente più "interno", per motivi legati alla sua storia personale, che ha condiviso. Direi che non c'è bisogno di dare grandi spiegazioni e che il motivo della sua rinuncia è abbastanza chiaro). Non voglio mettermi a dare interpretazioni sulle parole di qualcun altro. Per quanto riguarda il mio punto di vista, il discorso sulla "protezione degli uomini colpevoli" è questo (in estrema sintesi, perché è un discorso enorme): - La legge deve fare la legge. Ogni persona è innocente, davanti alla legge, fino a sentenza; è così e DEVE essere così. Non ci sono alternative percorribili o auspicabili. - Quando parliamo di reati come la violenza di genere (spesso violenza domestica) questo purtroppo diventa spesso un guaio. Perché la legge è lenta, la violenza è veloce. Si creano situazioni pericolose per le vittime, a volte non credute o poco tutelate dalle eventuali misure cautelari. - I movimenti che si battono contro il fenomeno della violenza di genere cercano di trovare soluzioni a protezione delle vittime. Queste azioni possono essere intraprese a vari livelli: tentativi di migliorare le leggi vigenti, offrire alloggi protetti alle vittime in attesa di processo, ecc. Ma anche, attraverso i movimenti dal basso, ricostruire narrative e immaginari utili a far sentire le vittime credute e meno sole (da qui slogan come "sorella, io ti credo". Che non significa "andiamo ad arrestare il tizio senza manco permettere le indagini" ma, per come lo percepisco, "hai il mio sostegno, hai la mia solidarietà, sono in ascolto e sono pronto/a ad aiutarti.") Siccome qui non si stava parlando di arrestare qualcuno senza sentenza, ma di non dargli il microfono durante una rassegna che è stata dedicata al tema della violenza di genere, alla luce di quanto sopra interpreto i discorsi di cui parlavi, in reazione alle uscite della Valerio sul garantismo. Che poi, è un po' la stessa cosa dell'esempio estremo (e diverso) che ho fatto io nel video. Siamo tutti innocenti fino a sentenza. Ma se io Sara mi trovo nella condizione di favorire, con il mio lavoro, i reati di un potenziale abusatore seriale... che faccio? Dico "EH NO, una sentenza ancora non c'è, quindi il problema non si pone"? Di sicuro è un'opzione possibile. Non quella che, soggettivamente, sceglierei io in coscienza. Prendendomi anche la responsabilità di sbagliare.
@roz185820 күн бұрын
@boerosara ok si hai esposto un problema non da poco, chiaro. non sono post aggressivi, ma a mio avviso se ti lamenti di una cosa (la presenza di Caffo) e ottieni un effetto concreto (Caffo non va più) ma poi continui sulla tua strada (non vado alla fiera) significa che sin dal principio per te non c era modo di risolvere il conflutto e che la tua denuncia non aveva scopo di cambiare le cose, ma solo di evidenziarle (che per carità è comunque legittimo) comunque ok, ora ho capito meglio il tuo punto di vista
@giovannidacunto802714 күн бұрын
garantismo? vocabolo di dubbia limpidezza e opacità velata; specie se viene adottato per legittimare situazioni che hanno valenza e scopi dichiaratamente promozionali o peggio invocano etiche da villaggio turistico,nauseante tanto quanto il politically correct :)
@Canu16Күн бұрын
Trovo la tua analisi molto corretta. Il garantismo non ha nulla a che fare con questa faccenda. Molti opinionisti si sono espressi criticamente su questo episodio solo perché pestare sul “nazi-femminismo” oggi va parecchio di moda. Girano video abbastanza deliranti su questa storia (tipo quello di RickDuFer 😫), il tuo mi è parso fin’ora quello più equilibrato. Rimane il fatto che non riesco a capire come una persona arguta al pari della Valerio non sia riuscita ad evitare per tempo di mettere il piede su una merda del genere… ma forse è come dici tu; capita spesso di dover scegliere fra più opzioni “sbagliate” e quando lo devi fare mente ricopri posizioni di responsabilità, la cosa riverbera in ogni caso… 🤷🏻♂️ (non sapendo com’è andata per filo e per segno, non è facile comprendere i meccanismi che si sono mossi fino ad arrivare al “merdone”…🤷🏻♂️)
@boerosaraКүн бұрын
Grazie! Sì, il merdone pestato resta abbastanza inspiegabile anche a me. Penso che ci siano dietro spiegazioni magari banali, che semplicemente non sono emerse (tempistiche sfasate nell'organizzazione dell'evento, o affetti personali, imbarazzi, ecc., va a sapere).
@Canu1623 сағат бұрын
@ può anche essere che lei abbia scelto di invitarlo proprio per evitare di essere accusata di “nazi-femminismo” et similia (poi non conosco i rapporti fra loro… viene accusata di averlo voluto per amicizia)… le è andata male in ogni caso… più la “beffa” della condanna finale. Forse era proprio il caso di evitare. Ma a parte le sfighe e/o le responsabilità della Valerio, ciò che a me sembra davvero spiacevole è che nemmeno per un intento così nobile (l’argomento a cui la fiera è stata dedicata) si riesca a far quadrato come società… 😔
@alessandrasalvatorisound23 күн бұрын
Gattini ❤😻
@boerosara23 күн бұрын
💜
@DanielaDeflorio23 күн бұрын
Mi pare, se non ricordo male, che ci siano stati mafiosi a fare lezione all'università. Tu fai una analisi lucida e con grande senso civico e morale. Ma la realtà dei fatti è assai differente.
@boerosara23 күн бұрын
Non ho capito io! C'è stata una situazione di mafia nelle università legata a questo contesto?
@DanielaDeflorio23 күн бұрын
@boerosara no, perdonami, mi sono spiegata male io perché volevo essere sintetica. Mi riferivo al fatto che nell'invitare una persona ancora in attesa di giudizio, sarà sembrato meno grave rispetto agli inviti che sono stati fatti nelle università, in contesti differenti da questo, a dei mafiosi mettendoli in cattedra a fare lezione. In quel contesto era noto a tutti, magistratura compresa che fossero mafiosi. Certo magari avevano scontato la loro pena ma farli salire in cattedra a fare lezione sulla giustizia... Era per dire che in questo caso, sarà sembrata cosa di poco conto. Mi sono spiegata male io, scusami
@boerosara23 күн бұрын
Aah ok capito! Certo, quel "buon gusto" manca in moltissimi contesti purtroppo, non soltanto in questo.
@DanielaDeflorio23 күн бұрын
@@boerosara si esatto, e in quel caso, fa ancora più male vedere giovani ragazzi che vanno a sentire la lezione. Almeno in questo caso, alcune persone hanno avuto il coraggio di prendere una posizione.
@mimmikibilly23 күн бұрын
@@DanielaDeflorio capisco il non voler far sentire il mafioso che parla in università importante o utile, ma magari qualcuno ha partecipato più per pensiero critico che per altro; per quanto, la mafia ha un suo sistema di giustizia "alternativo" che può essere utile conoscere, ovviamente non per metterlo in atto però. Detto questo, io probabilmente avrei boicottato la lezione e non sarei andata, forse. Non sapendo la sfumatura data alla lezione non posso dire con certezza