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Storia di un ingegnere che si è trasformato in hacker inventandosi un comando taroccato - l’Esa l’ha chiamato “dirty hack” - per salvare uno degli strumenti del satellite Cluster. Una procedura vietata nel mondo dell’Esa tanto quanto nell’industria. Ma l’unica possibile, per cercare un rimedio. Ecco perché anche questa puntata è stata intitolata “soluzioni acrobatiche”. E poi parleremo un po’ di software e della missione Exosat, la prima europea a portare un computer riprogrammabile a bordo, che gli ha salvato la vita. Con i racconti di Paolo Ferri. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother