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Mercoledì 29 Gennaio 2025, ore 21.15, in diretta sui canali KZbin, Facebook e Telegram del sito web Pagine Filosofali, presenteremo la raccolta degli scritti giovanili di Giorgio Colli, edita da Neri Pozza
"Interiorità ed espressione".
Coordinati da Luca Valentini saranno nostri ospiti i curatori dell' opera
Luca Torrente (dottore di ricerca in filosofia presso la Sorbonne Université di Parigi. Attualmente è professore a contratto presso l’Università di Aix-Marseille. È inoltre segretario generale e socio fondatore del Centro Studi Giorgio Colli)
Maicol Cutrì (assegnista di ricerca presso l’Università Cattolica di Milano e docente a contratto di Letteratura italiana presso la sede di Piacenza. Si occupa di Letteratura italiana moderna e contemporanea, con particolare attenzione per i suoi legami con la filosofia.
ed il prof. Valerio Meattini (socio ordinario non residente dell'accademia delle scienze morali e politiche di Napoli).
"I testi giovanili di Giorgio Colli qui esemplarmente raccolti da Luca Torrente e Maicol Cutrì offrono un eccezionale contributo alla comprensione della genesi del pensiero di uno dei maestri della cultura italiana del Novecento e, insieme, permettono di riflettere sulle ragioni per le quali la sua opera filosofica è rimasta in qualche modo in ombra rispetto all’influsso che egli ha esercitato come filologo e editore di testi (basti qui ricordare l’edizione critica delle Opere di Nietzsche e dei presocratici per la casa editrice Adelphi e la straordinaria collana “Enciclopedia di testi classici” per Boringhieri). Questa imponente attività editoriale non può essere pienamente intesa se la si separa dall’opera filosofica, di cui gli scritti qui raccolti permettono di cogliere in nuce la singolarità e la continuità. Non soltanto, attraverso l’«Abbozzo di un sistema filosofico» del 1936-37 e gli «Appunti» dal 1947, possiamo qui entrare nel laboratorio dove si va formando quel concetto di “espressione” che è al centro del suo pensiero, ma il saggio ultimato del 1937 sull’Idea di giustizia per i pitagorici ci mostra una prima, inedita testimonianza di quella particolare attenzione per le implicazioni politiche del pensiero che non abbandonerà mai Colli. Per il giovane Colli la conoscenza non è rappresentazione e comunicazione, ma espressione di una immediatezza che deve restare ignota. Il filosofo - questo è per Colli il suo speciale eroismo - è un uomo che innanzitutto rinuncia a comunicare e a farsi capire e, come Eraclito, dà per scontato che «non una goccia della sua ricchezza sarà usufruita»". G.A.