Genio assoluto del fumetto italiano. Maestro indimenticabile...
@danieledaridsson76112 ай бұрын
Un genio assoluto.
@piedic.44932 ай бұрын
Grande nostalgia......di un grande ...Prof!
@aquasonicx Жыл бұрын
Stile unico grandissimo
@robertopecchioli29423 жыл бұрын
Mi ricorda I primi miei diari delle scuole medie . Era l anno 1970 che nostalgia di quei tempi .
@designgrafico80585 жыл бұрын
GRANDE NOSTALGIA , CHE PERSONA GENUINAMENTE GENIALE!!
@gaetanomenna9310 жыл бұрын
Bellissima mostra , era una grande persona , una semplicità unica
@forcanera8 жыл бұрын
Umile e geniale. Peccato che a causa dei censori non abbia potuto esprimere sempre tutta la sua creatività. Grazie Ben per tutte le risate.
@a.v.a.tecnologyvoghera51745 жыл бұрын
Grande, Grandissimo.... sempre in testa!
@rosalbarosalba6246 жыл бұрын
I suoi diari....la mia adolescenza!!Personaggi unici!!
@Nostalgico809 жыл бұрын
Una persona di cui si è perso lo stampo.
@claudiobi312410 ай бұрын
Una fantasia assoluta!!! Un Maestro nel suo campo!!!
@cirovallone8892 жыл бұрын
Un beniamino della vita.
@gabrielefastelli1392 жыл бұрын
Graaande...
@MICHELAVERA2 жыл бұрын
Che persona meravigliosa...😮
@gianca603 жыл бұрын
Grande Benito !!!
@germanomassenzio2579 Жыл бұрын
Un mito "vero" senza tempo!
@manuels22662 жыл бұрын
Chapeau, artista assoluto
@mariolombardo65862 жыл бұрын
MAESTRO INARRIVABILE!!! MITO!
@DmaathenDmaathen7 жыл бұрын
Genio
@marcomorandi1473 жыл бұрын
formidabile
@monkey70.7 жыл бұрын
per far capire ad un extraterrestre l'utilità di Internet, basta fargli vedere questo video!!! grande jac se esiste un paradiso adesso ti stai divertendo a disegnare angioletti arrapati 😆👍✏ . .....e Android dovrebbe aggiungere ai simboli uno dei tuoi salami o dei tuo pettini .
@olmaleo6 жыл бұрын
Nomi di quattro dittatori, uomo libero. Poco ho visto di più anarchico (non che io lo sia) delle vignette di Jac. Ammirazione e basta.
@Tomaso7203 жыл бұрын
@Tomaso7203 жыл бұрын
“Travaso delle idee”fra il 1957 e l'inizio 1959, poi dal 1965 in poi nei quali acquistavo ”Linus” inizialmente, fino al 1970, c’era in edicola pure “Il Vitt”, che almeno nei primissimi anni aveva collaboratori del calibro di Jacovitti, Landolfi, Giovannini, Sciotti, Caprioli e così via, che poi in parte emigrarono su “Il Giornalino” e ci restarono a lungo: quindi in un certo senso le atmosfere dei fumetti del Vittorioso ebbero un seguito, anche perché gli scrittori delle storie erano vecchie conoscenze, come Basari, Nizzi, Geraldini Signora, poi anche lo stesso Jacovitti, che poi nel 1979/80 con la scelta di illustrare il “Kamasultra” e collaborare con “Playboy”, si diede ingenuamente la zappa sui piedi, creando il caso della sua esclusione sia dal “Diario Vitt dal 1980 in poi e dallo stesso “Giornalino” con lo stop di sue storie già disegnata dal 1978! Ma lo stesso Jac intervistato a proposito più volte, ha sempre ribadito che la sua intenzione nel disegnare storie o semplici tavole di questa sua visione del mondo a luci rosse, è stata quella di demitizzare in senso burlesco la visione del sesso stravolta e ingigantita sia attraverso film a luci rosse o racconti e romanzi, anche fumetti, con personaggi femminili chiaramente proiezione di un immaginario tutto maschile e invero assolutamente illusorio. Si potrebbe dire che Jacovitti fece satira su questo aspetto dei medium che trattava le problematiche sessuali strumentalizzate al fine di vendere, con il palese inganno, perpetrato da i produttori ed editori o cineasti vari che deformavano il reale a solo scopo di far abboccare all’amo i vari pesci dello stagno delle illusioni. Io penso possibile se non probabile, che anche nel 1982 con la seconda storia di Joe Balordo, Jacovitti possa aver pensato di fare satira sul mondo editoriale o cinematografico a luci rosse, usando strumenti narrativi e visivi del fumetto poco opportuni nel contesto, di una rivista come “Linus”, che teneva molto all’apparenza delle cose, specialmente quando gestita il tutto la signora Fulvia Serra che era in sintonia con la redazione tutta al femminile, quella che l’ex direttore Oreste del Buono aveva a argutamente battezzato con il soprannome di “Banda aerea” numero due, mutuando il tutto da alcuni episodi de “L’Uomo Mascherato” alias Phanton nell’originale made in USA! Qui i ricordi sono più chiari, ma certamente non sono più i tempi gloriosi del “Vittorioso degli anni 1940/50 e del coevo modo del classico fumetto americano di avventura dal quale non si può prescindere. Ecco qui ben chiaro ( spero) l’importanza dei famosi “dintorni”, che in questo caso specifico, sono indispensabili per capire l’evoluzione del fumetto italiano avvenuto da guerra finita in poi, fumetto in senso generale compreso il “Vittorioso” e tutti i giornali e albi a fumetti in attività in quel periodo di rinascita, dopo l’egemonia del mondo fascista anche sulla cultura figurativa dei ragazzi durata un ventennio e poco più. Ricerche di archivio tomasoProspero31 ottobre 2011 08:53 caro Donald, a posteriori, ora che ormai il saggio su Jacovitti da un anno è in circolazione, quindi delle riflessioni con il senno di poi le avrai fatte, c'è qualcosa nei contenuti del libro in questione che potendo tu vorresti modificare??? Nella parte di tua competenza naturalmente. Da parte mia è una semplice curiosità : il postulato dal quale io parto sempre quando medito e scrivo sui fumetti & dintorni è che nessuno sia perfetto. Penso che l'imperfezione sia la regola in questo mondo di varia umanità. Grazie in anticipo. Rispondi Donald31 ottobre 2011 09:03 Carissimo Tomaso, morsicandomi le mani fino ai gomiti per non averti risposto a suo tempo (e aver creato una piccola catena di equivoci che mi dispiacciono) sono più che disposto a parlare dei contenuti del libro. Facciamo così: tu segnalami di nuovo, una per volta, le cose per le quali hai da eccepire, e io cerco di risponderti qui, così faccio pubblica autocritica e ne approfittiamo per riparlare del nostro amato Jac a erudizone di molti. Che ne dici? Ciao e grazie per la tua costante attenzione Leonardo Rispondi tomasoProspero31 ottobre 2011 10:42 Per carità, io sono, fumettisticamente parlando un grande peccatore ( errori, dimenticanze, sbagli a non finire), quindi non mi sento di scagliare pietre. Sarei però curioso di sapere , ad esempio, la causa della mancanza sul saggio in questione, di una analisi delle tre storie del Nostro apparse sul "Travaso delle idee" fra il 1957 e il 1959. Un vero e proprio "buco" nell'analisi dell'operato jacovittesco di quel periodo. L'ultima, "Pasqualino Rififi", è singolare per la sua ambientazione parigina e per il suo voluto rimando al giallo /noir (polar al giorno d'oggi) di Le Breton e all'omonimo film "Du Rififi chez les hommes",1955, girato a Parigi da Dassin. Film per me, cultore di questo genere, affascinante. L'avrò visto cento volte. Ecco, cose del genere, senza andare a cercare peli nell'uovo. Due chiacchiere fra amici. Ah, il 25 ottobre ho mandato il bonifico di 35 euro a Nicola Pesce per avere "subito" "Eccetto Topolino": come andrà a finire??? Cordialissimi saluti da un vecchio fumettomane.
@robertobianchissimo27847 жыл бұрын
Incredibile quest' uomo ha fatto per la cultura più di 10! Pippo Baudo assieme e percepiva una 'piccola pensione' ...mah
@walterin3 ай бұрын
Che tenerezza! Mi ricorda mio nonno. Molta fragilità a fronte di grande determinazione
@jvoodoo264 жыл бұрын
Jacovitti non sbagliava neanche una virgola. Chissà cosa avrebbe pensato di un canale KZbin con l'ortografia sbagliata nel nome.
@m.m.80988 жыл бұрын
jacovitti non sei morto e neanche i tuoi fumetti
@robertoandreucci Жыл бұрын
kzbin.info/www/bejne/m2axh6ynn7Ktars in questo disco un pezzo dedicato al corsaro dipinto dal genio