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Abbiamo guidato in anteprima un "prototipo" di nuova generazione Kia Niro: la SG2 attesa su listino prezzi 2022 Kia Italia da 30mila euro questa estate. Un’auto eco-utile e sostenibile per famiglie che amano l’approccio easy tipico di Niro, ora abbellito, arricchito di connettività e sistemi guida.
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In Kia ci tengono a identificare la loro nuova generazione Niro come ottima Crossover Utility Vehicle elettrificata di segmento C, in coerenza ai grandi piani di elettrificazione per una gamma alla spina davvero globale. Personalmente l’ho sempre “letta” più semplicemente, in italiano e per gli italiani, come vettura nata eco-utile (anche enza spina) visto come sa approcciare il dovuto tema ecologico ambientale, nei motori e nei consumi, insieme a quello della pratica di utilizzo, avendo buone misure e restando in un buon livello di economicità e modernità.
Specie se si valutano i contenuti e la semplicità generale, rispetto a certa concorrenza arrivata spesso dopo con dei “C-CUV elettrificati”. Provarne in anteprima il modello 2023 in preserie, sulle strade liguri, conferma la giusta via presa e mantenuta dalla Casa coreana circa 10 anni fa, con il primo concept esposto. Nel mese di giugno Kia Niro HEV dovrebbe debuttare non solo formalmente sui listini, ma anche essere ordinabile nelle concessionarie del Bel Paese che la consegneranno, incentivata, per l’autunno.
Una e trina
La nuova Niro, che come la precedente rimarca la propria tecnica più personale di alcune rivali e un approccio facile, si propone giustamente con tre motorizzazioni, visti i tempi. Sulla piattaforma K arrivata alla terza generazione e non usata in questo momento da altri modelli (nemmeno Hyundai) sono ricavate una BEV 100% elettrica (qui la prova) e due ibride: HEV e PHEV, ovvero “full” e “plugin” con spina.
Estetica a parte, passi avanti ci sono ovviamente nella connettività e nei sistemi di assistenza guida, oltre che nei materiali (quelli degli interni 100% ecologici).
Dal vivo: com’è fuori
La Niro ibrida in questa sua seconda serie (siglata SG2) prende le distanze da molti dettagli passati, migliorando esteticamente. In primis è più voluminosa, non molto ma la lunghezza arriva a 4,42 metri (+7 centimetri).
Poi ci sono le dovute “mutazioni” al frontale e al posteriore, con elementi ripresi dalle nuove Kia, come EV6 e Sportage. Enfasi allo sviluppo orizzontale per “il muso” corredato da fanaleria angolare “a battito”. Mentre è invece il volume verticale a dominare nel taglio netto posteriore, dotato di sottile fanaleria verticale, boomerang, ai lati.
Il vecchio Tiger Nose quasi sparisce, anche se si è solo spostato, mentre la piastra protettiva e i rivestimenti strizzano l’occhio a chi vuole un CUV solido. Vistoso, anch’esso in tinta separata (a scelta) il montante Aero C-Pillar posteriore, che serve al deflusso d'aria per mantenere coefficiente (Cd) a 0,29.
Dal vivo: com’è dentro
La nuova Kia Niro ibrida non può competere con certe native elettriche (la batteria da 1.32 kWh è sotto il pavimento del sedile posteriore) a livello di “architettura interna” per come pubblicizzata sulle BEV, ma sfrutta bene lo spazio, con un passo di 2,72 metri e nuove proporzioni che lasciano piena comodità, anteriormente e valida capacità di carico: da 451 a 1445 litri.
L’abitacolo ora è più “ricco” nella percezione, pur usando molti materiali riciclati per i rivestimenti. Si concentra tutto nella parte alta, dei due schermi accostati, salvo una certa quantità di "tasti" a sfioramento per la gestione clima e quanto riportato su un volante di ampio raggio, con il corpo volutamente più "libero" nella parte alta. Un ambiente coerente ai tempi, senza eccessi.
Tecnica
La Niro 2022, assemblata in Corea, rispetto al passato migliora il telaio: +22% nella proporzione di acciaio per stampaggio a caldo ad alta resistenza alla trazione; meno 20,3 Kg di massa; più rigidità torsionale.
Corrette anche le sospensioni (anteriormente MacPherson, posteriormente a quattro bracci, con nuovo cuscinetto del puntone inclinato) e lo sterzo elettrico (riduzione degli attriti). Sotto il cofano, anche della plugin, un classico della Casa: il 1.6 GDi a benzina (Smartstream) con quattro cilindri e 141CV combinati (105 quelli solo termici) abbinato al cambio automatico a doppia frizione sei marce.
Tra le note, oltre dovuti aggiornamenti al motore, la rimozione dell’ingranaggio retromarcia: risparmiati 2,3 kg di peso per cui il movimento, indietro, è ad opera del solo motore elettrico. Un elemento sincrono a magneti permanenti da 32 kW, che lavora a 240V e viene attivato, se si vuole, dalla guida “Green Zone”: inserisce automaticamente la modalità EV attraverso il sistema di navigazione che identifica le molte “zone verdi” delle città.
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