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Il video integrale della conferenza tenuta l'11 gennaio presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a cura del Direttore Valentino Nizzo, terza puntata del ciclo "Etruschi senza mistero".
Ciò che oggi tutti noi tendiamo a dare per scontato, del nostro presente così come del nostro passato, è spesso frutto di un percorso complesso e intrigante, sviluppatosi talora nell'arco di più secoli. Lo studio di questo percorso può dunque costituire un'occasione unica per comprendere meglio il nostro passato remoto così come quello prossimo, poiché la Storia e la percezione che di essa si ha nel tempo non è costante ma muta col mutare delle persone, delle mode, del gusto e delle ideologie. Dopo aver affrontato il tema della fortuna degli Etruschi dall'antichità al medioevo, in questa conferenza sposteremo lo sguardo più avanti nel tempo per ripercorrere le vicende della riscoperta degli Etruschi dall'Umanesimo fino all'Illuminismo, passando, naturalmente, attraverso il Rinascimento. Percorreremo quindi i fasti, le invenzioni e le falsificazioni dell'Etruscheria del celebre frate Annio da Viterbo che, sul finire del ʼ400, ebbe l'ardire di ricucire la storia primitiva dell'Etruria con quella del Vecchio Testamento, manipolando con grande abilità la tradizione e le testimonianze materiali dell'archeologia traendone non pochi vantaggi personali. Ci sposteremo poi nella Firenze rinascimentale per ripercorrere le imprese politiche e culturali del primo Magnus Dux Etruriae (Granduca di Toscana), Cosimo I (1519-1574), protagonista di una rilettura fortemente ideologizzata della grandezza degli Etruschi funzionale alle sue ambizioni, negli stessi anni in cui Papa Giulio III commissionava la sua amata Villa Giulia a maestri del calibro di Vasari, Vignola, Michelangelo e Ammannati. Le ultime tappe di questo viaggio nel tempo ci traghetteranno, infine, negli anni del collezionismo sfrenato di curiosità e meraviglie ben esemplificato dal genio bulimico del gesuita Athanasius Kircher, le cui collezioni di antichità etrusche e italiche sono poi in parte confluite nelle raccolte del Museo Etrusco, per chiudere il cerchio con il secolo dei Lumi nel corso del quale uno degli ultimi eredi di Michelangelo, Filippo Buonarroti, insieme ad altri eruditi come Anton Francesco Gori, Scipione Maffei, Ludovico Antonio Muratori cominciarono a demolire le falsificazioni anniane ponendo fine all'Etruscheria e restituendo consistenza e profondità storica agli Etruschi e alla loro cultura.