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Odio, riabilitazione della guerra, uso della forza, una cultura di massa anestetizzata di fronte alle sofferenze e nazionalismi alla ribalta anche all’interno delle religioni. In un contesto storico diviso, spaesato e con sempre meno speranza, «il mondo missionario è una avanguardia nella risposta di pace». Ne è convinto Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che è intervenuto sabato 18 gennaio al primo incontro del nuovo Corso di formazione missionaria della diocesi di Roma, dedicato al tema “La profezia missionaria della pace in tempi di guerra”.
«Nella loro esistenza - ha spiegato il professore alle persone che hanno riempito la Sala della Conciliazione - i missionari piegano il nazionalismo guardando a un destino interconnesso dei popoli e a una visione larga del mondo». Prima di lui è intervenuto padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio diocesano per la cooperazione missionaria, che ha spiegato il tema del corso: “Facciamo pace, umanità in cammino verso la fratellanza”. «Viviamo una stagione - ha detto - in cui c’è tanta umanità dolente che viene immolata sull’altare dell’egoismo umano. Il nostro intento è promuovere la cultura della pace. Lo sforzo da portare avanti è fare in modo che questo tema entri nella pastorale della nostra diocesi».