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AncheCinema presenta lo spettacolo teatrale
LA SCIAGURA
Cronaca di un governo di scappati di casa
Dopo il grande successo di Renzusconi (2018) e Il cazzaro verde (2019-2020), Andrea Scanzi - autore e interprete teatrale dal 2011 - torna sul palco con un nuovo spettacolo di satira politica: La sciagura - Cronaca di un governo di scappati di casa. Tratto dall’omonimo bestseller edito da Paper First, Scanzi mette ora in scena la sconfinata pochezza di un governo composto perlopiù da “scappati di casa”.
di e con ANDREA SCANZI
giovedì 𝟮𝟯 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 2024 | ore 21.00
Teatro AncheCinema
Corso Italia 112 BARI
𝗕𝗜𝗚𝗟𝗜𝗘𝗧𝗧𝗜 online qui: bit.ly/ANDREASCANZI
biglietti disponibili anche al botteghino del Teatro AncheCinema.
𝗜𝗡𝗙𝗢 𝗦𝗠𝗦/𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗔𝗽𝗽 329 64 99 552
𝗡.𝗕. 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗵𝗶 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗼𝗻𝗹𝗶𝗻𝗲: NON OCCORRE CONVERTIRE al botteghino la ricevuta di acquisto di VivaTicket che riporta la FILA e il POSTO assegnato. È sufficiente mostrare la ricevuta digitale o cartacea all'addetto all'ingresso della sala di spettacolo.
🅿️ 𝗣𝗔𝗥𝗖𝗛𝗘𝗚𝗚𝗜 a pagamento aperti H24 MetroPark Corso Italia 138 (a 200 metri dall'ingresso del teatro) + GestiPark Battisti (a 400 metri dall'ingresso del teatro)
𝗜𝗡𝗙𝗢 Disponibili 36 posti per carrozzine con visuale centrale dello spettacolo. Il teatro dispone di un ingresso in struttura e in sala privo di barriere architettoniche e di parcheggio dedicato (accessibile da Corso Italia 138).
Novanta minuti di risate (amare), informazione e indignazione, che partono da un’analisi del percorso politico di Giorgia Meloni per poi ripercorrere impietosamente le incongruenze del governo, le troppe criticità della destra e l’evanescenza colpevole di una classe dirigente oltremodo imbarazzante. Dalla seconda carica dello Stato La Russa (sic) all’esimio statista Donzelli (aiuto!), dai tetri busti del Duce ai mitologici blocchi navali, dai treni di Lollobrigida ai quadri di Sgarbi. Dagli scivoloni seriali di Valditara a quelle di Sangiuliano, dalle inchieste su Santanché e Delmastro al capodanno col “botto” di Pozzolo, dal comico inconsapevole Gasparri alle tesi tragicamente oscurantiste di Vannacci. Dal ricordo di Paolo Borsellino (ignobilmente citato da questi governanti che con lui nulla c’entrano) alle canzoni di Gaber e Guccini (che Meloni ama, ma di cui evidentemente non ha capito nulla). Un irresistibile monologo pieno di musica, satira, fervore e pulsione civile, senza reticenze né sconti. Uno spettacolo accorato e imperdibile per raccontare questi tempi sbandati. Per interpretare il presente. E per resistere a questo inesorabile tracollo della politica politicante nostrana.
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Lo spettacolo è prodotto da Loft Produzioni S.r.l.
Credits:
Regia Simone Rota
Scenografia Giorgia Ricci
Distribuzione Epoché ArtEventi