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Alessandro Achilli - Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani”, Università degli Studi di Pavia
Il popolamento delle Americhe e la storia evolutiva delle popolazioni indigene rappresentano argomenti di grande interesse scientifico, con implicazioni che vanno oltre la genetica, coinvolgendo anche l'archeologia, la climatologia, la linguistica e l'antropologia [00:00]. Le popolazioni indigene americane, i cui antenati hanno attraversato l'istmo di Bering e si sono espansi in un vasto territorio rimanendo isolati per millenni, offrono una prospettiva unica sull'adattamento umano e sull'evoluzione genetica.
L'analisi archeologica e climatologica fornisce il contesto per comprendere il percorso seguito dalle prime popolazioni nella loro migrazione dalle regioni nord-orientali dell'Asia alle Americhe [01:13]. La scoperta di tracce di uomo moderno nel sito di Iana, vicino alle Americhe, datato a 31.600 anni fa, e la conseguente diminuzione della temperatura che ha portato all'ultimo picco glaciale, hanno creato le condizioni per il passaggio attraverso lo stretto di Bering, allora terraferma [01:45].
Tuttavia, le prime teorie sul popolamento delle Americhe, che ipotizzavano un'entrata attraverso un corridoio interno apertosi tra i ghiacciai, sono state messe in discussione da recenti scoperte archeologiche e paleoclimatiche [03:00]. Le evidenze suggeriscono invece che le prime popolazioni abbiano seguito una via costiera, raggiungendo anche la punta meridionale del Sud America ben prima dell'apertura del corridoio interno [04:06].
Gli studi genetici, in particolare quelli legati al DNA mitocondriale e al cromosoma Y, hanno apportato contributi significativi alla comprensione della dispersione e della diversificazione delle popolazioni indigene americane [05:14]. Le analisi hanno rivelato l'esistenza di linee fondatrici specifiche per le popolazioni indigene americane, evidenziando un'origine asiatica e confermando l'ipotesi di una migrazione costiera lungo il Pacifico [09:09].
La ricerca archeogenomica sull'istmo di Panama ha ulteriormente arricchito questo quadro, mettendo in luce la complessità della storia evolutiva delle popolazioni indigene e la presenza di una componente ancestrale distintiva, identificata come "Upopi", che suggerisce una storia di popolamento e di interazioni tra gruppi ancora più articolata di quanto precedentemente ipotizzato [11:33].
Gli studi sul DNA antico, nonostante le sfide poste dalle condizioni tropicali che ne complicano il recupero, hanno permesso di ottenere dati preziosi sugli individui pre-ispanici e sulla loro relazione con le popolazioni indigene moderne [15:32]. Queste ricerche hanno anche offerto spunti su pratiche culturali e sociali delle popolazioni indigene, come evidenziato dalle sepolture particolari analizzate in Panama [17:20].
Infine, il progetto focalizzato sul Sud America mira a esplorare non solo la storia delle popolazioni umane ma anche quella di specie addomesticate e importate, contribuendo a una comprensione più ampia dei processi di adattamento e interazione tra umani e ambiente nel corso della storia pre e post-colombiana [24:26].
In conclusione, la storia evolutiva delle popolazioni indigene americane emerge come un mosaico complesso di migrazioni, adattamenti e interazioni [27:37]. La multidisciplinarità degli approcci di studio, che combinano genetica, archeologia, climatologia e antropologia, è fondamentale per disvelare le molteplici sfaccettature di questa affascinante narrazione umana.
*Testo generato con ChatGPT4