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APPROFONDIMENTI
La frontiera goriziana, e la città di Gorizia in particolare, crocevia tra Europa centrale e meridionale, è stata caratterizzata per secoli da una commistione fra popoli, culture e lingue diverse, specialmente come luogo di incontro delle tre maggiori famiglie linguistiche europee: germanica, slava e romanza.
L'origine del nome della città deriva da denominazione nella locale lingua slovena medievale: Gorica, ovvero "piccola montagna, collina”.
Gorizia è la sua variante latina, Gurize quella friulana, mentre il nome tedesco è Gorz.
La posizione "periferica" del goriziano nei confronti del "centro" dell’entità statale di riferimento, su un territorio di frontiera conteso fra gli Asburgo e la Serenissima, fertili contatti e sincretismi culturali.
La convivenza plurisecolare delle diverse componenti (slovena, friulana, italiana, tedesca, ebraica e veneta), nel rispetto delle reciproche differenze, ha creato una cultura "policentrica" declinata in varie diramazioni linguistiche.
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penisolabella....
L'antropologa Giustina Selvelli indaga la frontiera tra Italia e Slovenia, sovrapponendo la sua biografia personale, intima e soggettiva, alla storia della frontiera, delle genti che la abitano, delle politiche che la fanno sparire e poi riemergere a seconda dei casi.
Un resoconto appassionante e documentato che getta luce su aspetti socio antropologici emblematici per comprendere che cosa significa abitare una terra di frontiera.