Рет қаралды 321
“Il momento più emozionante della mia giovane carriera è stato sicuramente l'argento nel 2022 ad Al Ain, ma ogni gara è unica", racconta Livia Cecagallina, al suo debutto paralimpico a Parigi 2024. Al tiro a segno arriva proprio nel 2022, a seguito di un peggioramento della sindrome di Ehlers-Danlos, la patologia genetica a causa della quale solo alcuni mesi prima era stata sottoposta a un’operazione salvavita. "Lo sport ha sempre occupato un posto speciale nella mia vita, sia prima che dopo l’insorgere della malattia. Ma il tiro a segno è stato amore a prima vista, anche se all'inizio non riuscivo a distinguere una carabina da un fucile”. Se deve riconoscere un difetto è "il voler strafare. Però con il tiro a segno sono riuscita a migliorare questo e altri lati del mio carattere, come la pazienza e la disciplina”. Nella vita si divide tra sport, studio, svago e musica. A suo parere la parola che meglio descrive lo sport paralimpico è ‘resilienza’. “Si tratta di vedere la propria vita andare in pezzi e avere comunque la forza psicologica ed emotiva di fronteggiare la situazione. Ci vuole tanto coraggio e autoconsapevolezza per rendersi conto dei propri limiti e reinventarsi”.