Medium e altri rapporti coi demoni

[@carlamerlo6951]

Molto interessante. Grazie.

[@adrianaduaninabrunetti]

Buonasera! Prevedo una live molto interessante (e come vostre molte altre)

[@claudiozanella256]

La gente non ha la targa come le automobili. Questo è eccellente per persone che provengano dall'altra parte, per persone che lavorano per un mulino o per l'altro...Possono muoversi liberamente senza essere identificate.

[@Lucia-yf7qf]

Molto bravo. Grazie

[@barbarapaiano]

La medianita' credo venga da una sensibilità molto accentuata intesa come capacità di percezione che apre una porta sul mondo invisibile, sia intesa come moto emozionale dell'animo che partecipa molto alle sofferenze altrui. Penso che questa forte sensibilità possa creare connessioni molto potenti con le persone a cui si vuole bene al punto di poter quasi percepire gli eventi, o pensieri e gli stati d'animo. I profeti dell'antico testamento erano chiamati veggenti ma non del tipo che conosciamo oggi, cioè erano santi uomini con un dono spirituale probabilmente. Ma bisogna anche precisare che quel tipo di veggenza non è quella dei ciarlatani che oggi entrano a contatto con i morti e prevedono il futuro a comando.

[@MilenaCdt-iz4fq]

Non bisogna cercare di evocare i morti, se Dio lo permette, si manifesteranno da soli, ad esempio in sogno, quando lo vuole Dio. Non bisogna disturbare i defunti anche perché è facile che arrivi un demonio e poi non se ne va più. Allo stesso modo non bisogna desiderare di possedere certi doni.

[@barbarapaiano]

La manipolazione è appunto stregoneria. Ma questo avviene anche quando manipoliamo Dio tramite la fede esercitando fede in qualcosa che non è secondo la volontà di Dio. Per esempio se io esercito la fede per non provare dolore o paura o conunque non sentire le emozioni di fatto le faccio diventare inconsce e questo divide il cuore. A questo punto i preti e i pastori in generale dovrebbero insegnare anche come pregare per non cadere in errori involontari e dovrebbero imparare l'utile lavoro di insegnare in maniera cognitivo comportamentale perché si dà per scontato che tutti sappiano come gestire le emozioni ma non è così.