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MISTERI GLORIOSI CON MEDITAZIONI TRATTE DAGLI SCRITTI DI MARIA VALTORTA
1° Mistero - La RISURREZIONE di GESÙ
[…] Le guardie, annoiate, infreddolite, assonnate, in varie pose vegliano il Sepolcro, la cui porta di pietra è stata rinforzata, al suo orlo, da un grosso strato di calcina, come fosse un contrafforte, sul bianco opaco della quale spiccano i larghi rosoni di cera rossa, impressi con altri, direttamente nella calcina fresca, del sigillo del Tempio. […] Nel cielo, che ora ha, all'oriente, una plaga tutta rosata che sempre più si estende nel cielo sereno, dove peraltro ancora non è raggio di sole, si affaccia, venendo da profondità sconosciute, una meteora splendentissima che scende, palla di fuoco di insostenibile splendore, seguita da una scia rutilante, che forse non è altro che il ricordo del suo fulgore nella nostra retina. Scende velocissima verso la Terra, spargendo una luce così intensa, fantasmagorica, paurosa nella sua bellezza, che la luce rosata dell'aurora se ne annulla, superata da questa incandescenza bianca. Le guardie alzano il capo stupite, anche perché, con la luce, viene un boato potente, armonico, solenne, che empie di sé tutto il Creato. Viene da profondità paradisiache.
È l'alleluia, il gloria angelico, che segue lo Spirito del Cristo che torna nella sua Carne gloriosa. La meteora si abbatte contro l'inutile serrame del Sepolcro, lo divelle, lo atterra, fulmina di terrore e di fragore le guardie messe a carcerieri del Padrone dell'Universo, dando, col suo tornare sulla Terra, un nuovo terremoto, come lo aveva dato quando dalla Terra era fuggito questo Spirito del Signore.
Entra nel buio Sepolcro, che si fa tutto chiaro della sua luce indescrivibile, e mentre questa permane sospesa nell'aria immobile, lo Spirito si rinfonde nel Corpo immoto sotto le funebri bende. Tutto questo non in un minuto, ma in frazione di minuto, tanto l'apparire, lo scendere, il penetrare e scomparire della Luce di Dio è stato rapido...
Il «Voglio» del divino Spirito alla sua fredda Carne non ha suono.
Esso è detto dall'Essenza alla Materia immobile. Ma nessuna parola viene percepita da orecchio umano. […]
[…] La Carne gloriosa si ricompone in bellezza eterna, si desta dal sonno di morte, ritorna dal "niente" in cui era, vive dopo essere stata morta... così diverso da quanto la mente ricorda, ravviato, senza ferite ne sangue, ma solo sfolgorante della luce che scaturisce a fiotti dalle cinque Piaghe e si emana da ogni poro della sue epidermide.. quando si sposta, venendo verso l'uscita, e l'occhio può vedere oltre il suo fulgore, ecco che due luminosità bellissime, ma simili a stelle rispetto al sole, mi appaiono l'una di qua, l'altra di là della soglia, prostrate nell'adorazione al loro Dio che passa avvolto nella luce, beatificante nel suo sorriso, ed esce, abbandonando la funebre grotta tornando a calpestare la terra […]
2° Mistero - L'ASCENSIONE di GESÙ al CIELO
Sono delle centinaia le persone che circondano Gesù, che ascende, verso la cima dell'Uliveto.
[…] Gesù è in piedi su una larga pietra un poco sporgente, biancheggiante fra l'erba verde di una radura. Il sole lo investe facendo biancheggiare come neve la sua veste e rilucere come oro i suoi capelli. Gli occhi sfavillano di una luce divina. Apre le braccia in un gesto di abbraccio. Pare voglia stringersi al seno tutte le moltitudini della Terra che il suo spirito vede rappresentate in quella turba.
La sua indimenticabile, inimitabile voce dà l'ultimo comando:
« Andate! Andate in mio Nome ad evangelizzare le genti sino agli estremi confini della Terra. Dio sia con voi. Il suo amore vi conforti, la sua luce vi guidi, la sua pace dimori in voi sino alla vita eterna».
Si trasfigura in bellezza. Bello! Bello come e più che sul Tabor.
Cadono tutti in ginocchio adorando. Egli, mentre già si solleva dalla pietra su cui posa, cerca ancora una volta il volto di sua Madre, e il suo sorriso raggiunge una potenza che nessuno potrà mai rendere...
E il suo ultimo addio alla Madre. Sale, sale... Il sole, ancor più libero di baciarlo, ora che nessuna fronda anche lieve intercetta il cammino ai suoi raggi, colpisce dei suoi fulgori il Dio-Uomo che ascende col suo Corpo SS. al Cielo, e ne svela le Piaghe gloriose che splendono come rubini vivi. Il resto è un perlaceo ridere di luce. É veramente la Luce che si manifesta per ciò che è, in quest'ultimo istante come nella notte natalizia.
Sfavilla il Creato della luce del Cristo che ascende. Luce che supera quella del sole. Luce sovrumana e beatissima. Luce che scende dal Cielo incontro alla Luce che sale...
E Gesù Cristo, il Verbo di Dio, dispare alla vista degli uomini in questo oceano di splendori... In terra due unici rumori nel silenzio profondo della folla estatica: il grido di Maria quando Egli scompare: « Gesù!», e il pianto di Isacco. Gli altri sono ammutoliti di religioso stupore, restano là, come in attesa, finché due luci angeliche candidissime, in forma mortale, appaiono...