è molto più facile che le radici vengano emesse dalle gemme presenti nei vari nodi che dal cambio, la curvatura o la pratica di sbucciare il ramo in parte, aiuta perchè rallenta la linfa in quel punto e si accumulano più sostanze utili all'emissione di radici nella porzione di ramo precedente (rispetto alla direzione da cui proviene la linfa). poi nel "capogatto" non è che il meristema spinge, ma le cellule meristematiche, dato che sono per definizione cellule non ancora differenziate, una volta che si trovano al buio e sotto terra umida, si differenziano in cellule che daranno origine a radici, anziche dare origine a foglie (come avverrebbe se il ramo non fosse interrato), la cima emette più facilmente radici, perchè è la porzione più giovane, più ricca di cellule meristematiche, non perchè il meristema spinge. anche nella propaggine sono le cellule meristematiche (quindi quelle non ancora differenziate) presenti in ogni gemma prima della schiusura della stessa, soprattutto, che rendono possibile l'emissione delle radici. non entro nel merito del discorso gusto più acidulo o più dolce, perchè li le variabili sono davvero tante, per cui le more selvatiche cambiano da pianta a pianta (se non si è riprodotta con sistema agamico una serie di piante partendo da una sola pianta madre) mentre quelle selezionate hanno un sapore pressochè identico, varietà per varietà, appunto perchè partono dalla stessa pianta madre o da un'insieme di piante madri precedentemente selezionate.