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Era una bellissima domenica primaverile in Sicilia, la visibilità era nitida e sull'Etna non si muoveva un filo di vento. Si muoveva invece il Cratere di Sud-Est, il più giovane dei quattro crateri sommitali, che dal 26 gennaio 2000 era già stato luogo di 49 (quarantanove) episodi di fontana di lava, conosciuti anche come "parossismi". L'ultimo di questi episodi era avvenuto nel pomeriggio del 6 aprile; poi, nella serata del 15 aprile, si era osservata una ripresa dell'attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, annunciando l'episodio parossistico numero 50 di questa eccezionale sequenza.
Il Cratere di Sud-Est allora mostrava una dinamica molto peculiare. Ad ogni parossismo, sui fianchi sud e nord-nordest del suo cono, si aprivano piccole bottoniere, spesso con numerose bocche, dalle quali si alzavano fontane di lava (a volte alte quanto quelle emesse dalla bocca sommitale del cono) ed uscivano colate di lava. Durante i mesi di febbraio e marzo 2000, l'attività di queste bocche "laterali" del Cratere di Sud-Est si era spostata persino fino alla base meridionale del cono, dove una bocca in particolare si dimostrava particolarmente persistente. Alcuni episodi parossistici a marzo (12, 14 e 19 marzo) erano piuttosto concentrati su questa bocca, che produceva delle bellissime fontane di lava in stile hawaiiano, praticamente senza emissione di cenere. Intorno a questa bocca cominciava a formarsi un piccolo cono molto largo e basso, simile a un piccolo vulcano a scudo. Informalmente, la gente lo chiamava "Sudestino". Alla fine di marzo 2000, i parossismi si sono nuovamente spostati alla bocca sommitale del cratere, e la breve vita del "Sudestino" sembrava già finita.
Tuttavia, nelle fasi finali del parossismo del 6 aprile 2000, si osservava una lenta emissione di lava dal "Sudestino", ed era evidente che non era ancora morto. Nove giorni dopo, si risvegliò in maniera molto più decisa, con esplosioni stromboliane durante la notte del 15-16 aprile, e piccole fontane di lava nella mattinata del 16 aprile.
Così ebbe inizio il 50° parossismo dell'anno duemila, e per festeggiare in maniera dovuta questo numero straordinario, il Cratere di Sud-Est ne fece un evento eccezionale. Per ore, l'attività si alternava fra fontanelle di lava al "Sudestino" e potenti esplosioni ed emissione di cenere alla bocca sommitale del Cratere di Sud-Est. Diverse volte sembrava volesse partire il vero grande parossismo a quella bocca sommitale, però ripetutamente, l'attività dopo qualche decina di minuti si è affievolita per spostarsi nuovamente al "Sudestino".
Non lontano dal Cratere di Sud-Est, a 1 km a sud, esisteva allora una costruzione, "Torre del Filosofo", intesa come albergo, mai veramente messa in funzione, però punto di riferimento e riparo prezioso per numerosi visitatori in momenti di cattivo tempo o violenta attività eruttiva ai crateri sommitali dell'Etna. Quella domenica primaverile del 16 aprile 2000, dozzine di spettatori si trovavano lì per osservare lo spettacolo del parossismo in evoluzione.
Dopo ripetute riprese dell'attività esplosiva alla bocca sommitale del Cratere di Sud-Est in alternanza con le fontanelle del "Sudestino", alle ore 12:35 GMT (ore 14:35 locali), ci fu una drammatica intensificazione dell'attività alla bocca sommitale. Un getto carico di materiale piroclastico grossolano si è alzato obliquamente dalla bocca, causando una pesantissima ricaduta del materiale piroclastico sul fianco sud-occidentale del cono, che si è messo a franare e trasformarsi in un piccolo flusso piroclastico. Questo flusso è passato a poche centinaia di metri di distanza da Torre del Filosofo, seminando paura e panico nel vasto gruppo di spettatori presenti in quel luogo.
L'evento fu catturato dalla telecamera dell'INGV-Catania (già "Sistema Poseidon") posta sulla Montagnola, a circa 3 km a sud. In questo breve video si vede quel momento drammatico; si notano la densa colonna di vapore bianco emessa dal "Sudestino" e, in primo piano, direttamente di fronte al "Sudestino", l'edificio di Torre del Filosofo.
Grazie a Emilio Pecora (INGV-Osservatorio Etneo) per rendere disponibile per la digitalizzazione di questo video (e tanti, tanti, tanti altri ...)