Рет қаралды 130
Presentazione del volume di Rosario Diana, Migrations of Concepts. From Philosophical Text to Scene, Turnhout (Belgium), Brepols, 2023
Presentazione del libro
Intervengono:
Manuela Sanna (Direttrice dell’Ispf-Cnr)
Luisa Simonutti (Dirigente di ricerca Ispf-Cnr)
Laura Angiulli (Direttrice artistica del Teatro stabile d’innovazione Galleria Toledo - Napoli)
Francesco Piro (Docente di Storia della filosofia moderna presso l’Università degli Studi di Salerno)
Giancarlo Turaccio (Docente di Composizione presso il Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno)
Il libro inaugura presso l’editore Brepols la Collana SoPhIHAS (Studies on Philosophy, Intellectual History, Arts, Sciences) - diretta da Manuela Sanna e Luisa Simonutti - e raccoglie alcuni risultati di una ricerca sperimentale che dal 2011 l’autore (primo ricercatore presso l’Ispf-Cnr) sta svolgendo sulla migrazione di concetti filosofici verso i linguaggi delle arti. Nel corso di questi anni Diana ha pubblicato testi teatrali, libretti per melologhi nonché saggi e monografie sulle finalità e i metodi della sua indagine filosofico-performativa. Inoltre ha diretto l’allestimento scenico di molti suoi lavori, per i quali le musiche sono state composte prevalentemente da Rosalba Quindici.
Il volume è diviso in tre parti.
Nella prima - di carattere teoretico e storico-culturale - si elabora innanzitutto il paradigma della disappartenenza dell’Io, che viene poi applicato allo studio di Murphy e Film di Samuel Beckett: opere nelle quali migrano - per trasporsi nella forma del romanzo e in quella filmica -, rispettivamente, il pensiero filosofico dell’occasionalista fiammingo Arnold Geulincx e dell’empirista irlandese George Berkeley. La sezione prosegue quindi con la partitura di Percipi - un brano di Quindici in cui, con lo sguardo rivolto alla disappartenenza dell’Io, si traduce nel linguaggio dei suoni l’aforisma berkeleyano «esse est percipi» - e si chiude con uno saggio che giustifica sul piano teorico la progettazione di un video sull’autobiografia vichiana.
La seconda e la terza parte contengono prodotti esemplificativi della ricerca svolta finora: il testo di due reading da teatro su Giambattista Vico e Gorgia e il libretto di due melologhi dedicati a Hegel e al principe di Sansevero, con le relative partiture della musica composta da Quindici.