Qual è il corretto VOLUME D'ASCOLTO? Un argomento fondamentale per la VERA Alta Fedeltà

Il tema del corretto volume d'ascolto è veramente uno dei temi più importanti in assoluto per il raggiungimento di un ascolto a vera alta fedeltà. E la risposta non è per nulla scontata.
Al solito Marco Lincetto cercherà di esporre le sue tesi, argomentandole anche con esempi concreti tratti dalla sua attività di sound engineer, e, naturalmente, proporrà la sue soluzioni, alla portata di tutti.
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[@VelutLunaMusic]

Non vogliamo si pensi che questo video sia stato fatto per vendere con facili e stucchevoli giochini un disco pubblicato più di 10 anni fa... quindi indichiamo qui il famoso valore citato all'interno del video, in particolare picco massimo pari a 81 db all'interno della traccia 3

[@CMG1960]

anni fa andai a sentire presso il tempio malatestiano di Rimini un concerto diretto da Christopher Hogwood con l'Academy S Martin in the Fields: repertorio barocco. Appena finito il concerto tornai subito a casa per ascoltare in CD gli stessi brani. E il volume dal vero era molto più basso di quello a cui ero io solitamente abituato ad ascoltare.

[@maurizio5951]

Sono stato ai tre concerti della Suzuki Arena dello scorso settembre: suono nitido e possente (sicuramente l'acustica dell'Arena ci ha messo del suo), misurati con l'iPhone + app Niosh slm (da platea 18a fila centrale) mediamente tra 95 e 100 db (per cui a livello tosto ma "umano"), picchi di 103/104 quando si sommavano gli applausi. Quando le frequenze (raramente) scendevano a livello da subwoofer, l'effetto tellurico con sommovimento degli organi interni era comunque assicurato, a testimonianza del fatto che certe emozioni fisiche devono essere collegate alla frequenza e non alla pressione sonora. A casa in 20 mq la mia comfort zone si ferma a 85/87 db e ci vivo benissimo, per cui resto abbastanza perplesso quando leggo di prove di diffusori condotte in ambiente domestico a 100 db e oltre. Il CD con le sonate di Benedetto Marcello purtroppo è esaurito: sarà disponibile come file per il download? Grazie e cordiali saluti.

[@AntonyRosano]

Dopo tanti anni di ascolti e maturando una certa esperienza si acquisisce in modo naturale un autoregolazione dei volumi di ascolto ottimali, i tuoi non possono che essere dei preziosi consigli e conferme per chi ama la musica e la sua riproduzione che personalmente seguo e consiglio di seguire. Un grande saluto.

[@TheRoby1kenobi]

Esattamente

[@mauriziocucco6178]

Buon giorno Marco, vedo ora questo video. Non avevo mai pensato a questo aspetto del Giusto Volume di Ascolto. Ho trovato molto interessante ed illuminante l'argomento. Grazie. Un saluto. Maurizio

[@matteopozzobon1354]

Sagge parole, anche se il volume è un grande contributo alla carica emotiva dell'ascolto. Essendo per molti la musica una delle cose più emozionanti della vita, il volume ne diventa un indivisibile compagno.

[@Cosimo19641]

la verità non è mai assoluta è vero, ma risulta essere preziosa ed interessante, questa come nel tuo caso, privilegio che eccresce sicuramente la propria conoscenza. Grazie come sempre Marco.

[@riccardoscateni9018]

Buona sera Marco e buonasera a tutti. Questa conversazione va tenuta in conto "come le cose sante" come diciamo qui dalle mie parti. E' Illuminante. L'idea di indicare il livello massimo di ascolto è molto buona proprio per mantenerlo a livello di "goduria" e senza danni. Altro tema estremamente importante è l'ascolto in cuffia: è fondamentale non esagerare per evitare danni irreparabili. A mia memoria le uscite o gli ampli per cuffia erano progettati (per gli attuali non sono aggiornato) per una potenza di uscita Massima di 100mW = 100 milliWatt. Come sempre, Grazie Marco. Buon Ascolto e Cari saluti a tutti

[@AntonyRosano]

Argomento da 'leccarsi' le orecchie (dopo averle pulite)...😄 Un saluto.

[@fiorellovalsesia6604]

Ebbene, contento di sapere che lei ami la musica Barocca. Molto interessante, approfondiro'. Grazie .

[@ALBERTO-mg1sq]

Grazie Marco.Nessuno ha la verità assoluta,ma per fortuna alcuni offrono spunti interessanti e utili.🎶👍

[@netflyer68]

Come sempre Marco "cristallino", ma in coda alla sua splendida spiegazione, bisogna vedere la qualità del nostro udito, che sappiamo bene essere lontano dalla perfezione, quindi volume/equalizzazione adeguata alla sensibilità del nostro "apparato" alle varie frequenze. La perfezione si raggiunge solo strumentalmente, ma la musica è per le nostre orecchie.

[@albertovantin4425]

In realtà credo che la qualità del nostro udito sia poco influente. Tant'è che se sentiamo poco in casa sentiamo poco anche nella sala da concerto. Se il fine è avere il corretto volume allora la misura come indicato nel video è la cosa più sensata e soprattutto non dipenda da una nostra sensazione ma ci fa avere un ascolto il più possibile simile a quello live. Credo che un sistema audio per la riproduzione di musica registrata dovrebbe aspirare a questo. Non dare né di più né di meno rispetto a quanto si ascolta dal vivo. Non gonfiare, addolcire, mettere lenti di ingrandimento. Solo cercare di riportare le cose come dovrebbe fare uno storico. Riportare i fatti senza giudizi. Questi video sono belli proprio perché cercano di guidarci nel divertente cammino verso questa meta. Ancora una volta un grazie a Marco!

[@netflyer68]

@@albertovantin4425 in linea si massima sono d'accordo, ma se io un determinato range di frequenze ho difficoltà a percepirlo, ascoltarlo in modo come è stato registrato non ha senso visto che non riesco ad apprezzarne la musicalità; diretta conseguenza è l'amplificare/equalizzare il livello sonoro. Si lo so benissimo che significa modificare l'originale, ma lo devo pur sempre ascoltare io e non gli strumenti. Questo è un esempio, nel mio caso specifico da una recente visita audiometrica risulto avere una percezione delle frequenze fino ai 17khz, ma risulto particolarmente sensibile alle medie, che effettivamente sento molto più delle basse e le alte, difatti i medi mi danno abbastanza fastidio, forse può dipendere dal fatto che per 35 anni ho fatto il Dj in parecchie discoteche dove i medi erano sparati a palla (pià facile avere alti livelli sonori ma brutta acustica spacca orecchie), diciamo che apprezzo molto l'effetto "loudness" ma con gli alti centrati sui 14/15 khz. Si sono cosciente di colorare il suono , ma mi piace particolarmente ascoltare in questa modalità.

[@conodigrom]

Grande Marco. Mi ricordo le sale al Top Audio, anche quelle blasonate, con una marea di dB in più per far sentire che il proprio apparecchio xyz tirava fuori il "dettaglio"

[@giuseppemancuso8951]

Buona sera signor Lincetto. Innanzitutto la ringrazio per questo nuovo spunto di riflessione riguardante il corretto volume d’ascolto. Non le nascondo che sono un pò rimasto deluso nel momento in cui non ha rivelato all’interno del video, il volume in db da verificare per l’ascolto della suddetta traccia 3 del disco da lei suggerito. Sono un fruitore ed ascoltatore attraverso uno dei tanti servizi di streaming musicali ad alta risoluzione, posto che il genere registrato nel disco non è il mio genere preferito, avrei voluto avere la possibilità di poter godere anche in streaming del corretto volume di ascolto del disco. Purtroppo nonostante uso un sistema assolutamente legale, nei più evoluti servizi di streaming non vi è (ancora) la possibilità di leggere il libretto. Peccato, perché dubito che acqueterò il CD solo per il piacere di una prova. Cordialmente Giuseppe

[@VelutLunaMusic]

traccia 3 - picco massimo 81db

[@giuseppemancuso8951]

Grazie mille.

[@serragiulio]

Video che mi ha aperto gli occhi (orecchie😅), ho avuto una volta l'idea di misurare il DB di corretto ascolto, ma era solo un'intuizione che finora non aveva mai avuto una base concreta. Adesso grazie a Lei, so che non era una pura elucubrazione di fantasia. Ed al proposito di fantasia, più in particolare di Fantascienza, la sua affermazione sulla pericolosità delle attuali emissioni di un moderno concerto rock, mi hanno portato ad un ricordo di lettura. Se non erro, nel Romanzo di Douglas Adam , "ristorante al termine dell'universo" , si parla appunto di un concerto Rock nella "zona del disastro", dove pare l'acustica migliore fosse in un bunker sotterraneo a qualche centinaio di km dal palco 😂 E devo dire che, ascoltando i comunque "miti" Dream Theater dal vivo, ho provato fastidio😢

[@andreatoscano9300]

Grazie e complimenti per i video, li trovo davvero interessanti. Andrea

[@fabiosantesarti4081]

Ottime argomentazioni

[@wolfgangy9075]

consigli assolutamente graditi:grazie

[@fabiobruzzone4625]

Ognuno ha i suoi pallini fissi in testa, io da percussionista/batterista nella ricerca del suono dell'impianto e nella scelta del volume di ascolto di grande importanza alla fedeltà nella dinamica di questi strumenti, dal sentire cantare sottovoce le spazzole sul rullante alla violenza con cui voglio essere "preso a schiaffi" nei soli più energici. Come avessi la batteria sotto le mani.

[@potowatax]

Ottima divulgazione, interessante ed edificante.

[@MarcoDiGiosaffatte]

Precisione e correttezza!

[@lucianoborzelli529]

Buonasera a tutti...in primis a Marco con cui mi scuso per il mio intervento… ma ognuno capirà alla fine di quello che sto per scrivere… La tuba di Eustachio è un condotto complesso che mette in comunicazione il rinofaringe con l'orecchio medio. La tuba è costituita da un lume rivestito da mucosa di tipo respiratorio, da una impalcatura ossea e cartilaginea (cartilagine tubarica) e da 4 muscoli: il muscolo tensore del velo palatino, il muscolo elevatore del velo palatino, il salpingo-faringeo ed il tensore del timpano (o del martello). Il principale muscolo dilatatore della tuba è il tensore del velo del palato la cui attività è fondamentale per l'espletamento della funzione ventilatoria. Le funzioni fisiologiche delle tube (destra e sinistra) sono molteplici: permettono il corretto ricambio di aria (compensazione della pressione tra il mondo esterno e l'orecchio medio)permettono il corretto deflusso del muco, normalmente presente sulle mucose della tuba evitano il passaggio di agenti patogeni dalla faringe (che è uno dei principali veicoli di germi, in quanto passaggio di cibo e aria) all'orecchio medio impediscono ai normali rumori corporei (quali respiro, voce, battito cardiaco, movimenti articolari, deglutizione, ecc.) di andare a battere direttamente sul timpano quindi non mi ergerò a maestrino… quindi ognuno ha la sua tromba di Eustachio… quindi ognuno ascolta le varie frequenze come vuole il proprio🙈 fisico…. quindi purtroppo ognuno è diverso da ognuno. non vuole essere nessuna lezione ma essendo io provvisto di un acufene con due palle cosi…non ascolterò mai come ognuno di voi…. e mo’ me metto pure a piangere…. Un abbraccio a tutti. luciano

[@lucianoborzelli529]

quindi non ve ne fate un cruccio se ognuno sente come diversamente da ognuno...

[@paolobiasini8407]

Maledetto acufene..... ne soffro dall'84, prove di tiro da militare......

[@danilopelucchi4883]

Dopo i 60 con o senza acufene,certe frequenze non si sentiamo piu',e la colpa non e' del dac.

[@ERenrico]

Argomento interessante che discussi con te qualche annetto fa su un forum di hifi.... Grazie e complimenti per le tue riflessioni. Ciao Enrico

[@ALEX-ez5om]

Per films, preferisco volumi sostenuti per risaltare dialoghi ed effetti, per musica 🎶, molto più moderati, ma con un certo impatto, in modo che strumenti 🎻🎹🪕e 🎤voce prendano corpo, evitando rimbombi e riverberi, altrimenti si inficia tutta la qualità 🎼🎵🎶🎵

[@alpaca1817]

Faccio un piccolo offtopic ma sento questo commento doveroso, oggi in ufficio col mio modestissimo stereo da scrivania ho avuto il piacere di ascoltare un disco della sua etichetta, trattasi di "illegal love 2", sorvolando sul contenuto artistico su cui non mi pronuncio, la qualitá della registrazione mi ha disarmato completamente, come non mi capitava da tempo. Complimenti e grazie di questa esperienza

[@ivobernasconi8255]

Confermo: la mia stessa impressione generale pur ascoltando attraverso dei semplicissimi diffusori Logitech Z313 collegati al mio laptop.

[@alessandromonti6776]

Molto interessante, anche oltre il recinto audiofilo

[@giuseppedimauro7723]

Molto interessante, avendo un pianoforte a casa ,mi piace ascoltare ad esempio le sonate per pianoforte di Beethoven, allo stesso volume dello strumento, ascoltando la grande orchestra invece ,abbasso un po il volume

[@sandrobisotti4645]

Per mia esperienza (musicista e didatta, ma soprattutto appassionato di musica live e registrata) direi che 9 su 10 degli ascoltatori domestici ascoltano a volume ben superiore alle corrispondenti situazioni live. E quello che ascolta piu' piano o piu' o meno al volume giusto e' perche' non puo' alzare il volume come vorrebbe. Parlando di situazioni di musica acustica. Giustissime come al solito le sue considerazioni anche riguardo ai volumi del rock live e della problematicita' della sua riproduzione domestica.

[@pietropellicano45]

Discorso ampiamente condivisibile, per curiosità ho Ordinato il CD di Benedetto Marcello. Peccato non poterlo avere in Vinile.

[@fabioalberti2120]

Tempo fa acquistai un fonometro, proprio per capire i volumi di ascolto live/riprodotto. Per esempio nel concerto (in un teatro) di Davide Van De Sfroos: media 88db max 99. In un concerto da camera (posizione forse troppo arretrata) media 68 max 72db. Nella mia sala, parlando di picchi, svario da 80 a 90 a seconda di cosa ascolto. Certo sono giochini, molto più interessante sarebbe quel "numerino" indicato da Marco Lincetto. La riflessione che faccio è che a casa mia, per questi volumi di ascolto che ritengo appropriati, basta una manciata di Watt. P. S. se volete un consiglio sul "corretto volume minimo di ascolto", prendete il Bolero di Ravel; l'introduzione deve essere ben percepibile.

[@lrnzccn5378]

Grazie, materiale sempre interessante. Tuttavia - per ragioni anche di natura personale, specie una certa iperacusia e poca sopportazione di pressioni sonore considerate "normali" ma percepite come eccessive sopra i 70db - mi chiedo come fare, sia a livello "filosofico" che pratico a mantenere un ascolto soddisfacente anche di una sinfonia di Mahler, ad esempio, pur a volumi che non sono la riproduzione di ciò che sentirei in un palco sopra l'orchestra (e che personalmente non posso più ascoltare se non con tappi di protezione). Mi pare che il tema della salute delle orecchie sia sempre lasciato in 3° piano e che - consci dei limiti di un ascolto che non riproduca le originali pressioni sonore - cercare di venire incontro a questo problema sia un tema da porsi. Che fare? Usare compressori di dinamica? Usare saturatori? Casse ad alta sensibilità? Vorrei, se possibile, una seria disamina di un problema che non credo sia di nicchia: chi - anche con orecchie "sane" - può permettersi la pressione sonora "corretta" di una sinfonia di Mahler a casa la sera? Chiedo a chi è espero e appassionato questo ulteriore sforzo "culturale" per venire incontro ad esigenze pratiche e di salute che ritengo diffuse. Grazie!!

[@riccardogariboldi8537]

Fletcher e Munson insomma qualcosa di giusto l'avevano intuito...😊. E il controllo di Loudness, seppure aleatorio, a qualcosa serviva... Per la musica registrata in studio... mi parrebbe cmq sensato indicare il livello anche in questo caso e per il motivo di cui sopra, se non altro per ascoltare allo stesso livello a cui è stato fatto mixing/mastering (fermo restando che tutte le altre variabili saranno comunque sia differenti). Grazie, bel video che risponde ad una domanda che da sempre mi frullava in testa!

[@matteobagagli1685]

Stupendo video!

[@daviddibe]

Per Lei solo complimenti, video molto interessante!

[@andreaargelli2934]

Molto interessante

[@filmforme111]

Dalla mia esperienza di ascolto di musica classica riprodotta devo osservare che spessissimo la dinamica presente su CD è esasperata, probabilmente nell'intenzione degli ingegneri del suono, di rimanere fedeli all'audizione dal vivo e di poterla travasare paro paro su supporti di riproduzione. E così per sentire i pianissimi si è costretti ad alzare il volume ( consideriamo che nelle nostre abitazioni il livello della pressione sonora nel silenzio è notevole, misuratelo per crederci) salvo poi correre ad abbassarlo nei pieni orchestrali. Mi pare che un po' di opportuna compressione non sarebbe in questo caso un fatto scandalizzante neanche per i puristi. Ho notato inoltre che anche dal vivo si esagera con la dinamica forse tradendo le intenzioni stesse dell'autore, specialmente con il pianoforte moderno che possiede un livello di pressione sonora molto maggiore di quella dei pianoforti dell'epoca di Beethoven, solo per fare un esempio. L'estate scorsa ho dovuto abbandonare un concerto per solo piano in un auditorio della mia zona perchè disturbato a livello fisico dall'eccessivo volume sonoro. Sere fa in un concerto live per piano e violino in un teatro di Mestre (sonata "a Kreutzer" di Beethoven) stessa sensazione di eccessivo livello sonoro del pianoforte nei passaggi pur previsti sostenuti nella partitura. Ecco, poche considerazioni su fatti di esperienze varie d'ascolto della musica. Grazie a Marco che sa stimolare la discussione.

[@ajaxtelamon1069]

ciao, finalmente qualcuno che ha il mio stesso problema…sono un Fanatico di opera e sinfonica;il volume è giusto per le mie orecchie ma quando entrano in forte e ffffortissimo trombe e ottoni su note acute..mi saltano i timpani …insomma il piacere d’ascolto va a farsi benedire..uno mi disse “basta abbassare il volume dall’inizio”…io dico di no perchè allora i piani sono fievoli addirittura la scena arretra..io ho “risolto” con degli attenuatori rothwell..dicono che perdi la dinamica e la vitalità della musica..ma l’alternativa era per me non ascoltare più …mi sono fatto fare attenuatori di maggior qualità..devo ancora provarli..perchè devo rimontare l’impianto…un saluto

[@filmforme111]

@@ajaxtelamon1069 Non conosco gli attenuatori rothwell ma se lo scopo è quello di comprimere la dinamica del brano, in modo di alzare il volume dei pianissimi rispetto i forti/fortissimi e ottenere la fruizione dell'intero brano senza inseguire con la manopola del volume, allora lo scopo è ottenuto. Resta da verificare se ciò va in qualche modo a diminuire la qualità della resa sonora. Se parti da "musica liquida", puoi sperimentare la strada della compressione nel dominio del digitale, senza tanti oneri economici. La resa dell'operazione, in termini di qualità sonora, ti dirà se il gioco vale la candela. Personalmente non l'ho sperimentata in quanto fruisco di musica liquida in formato DSD (SACD) che purtroppo non è editabile come il classico formato PCM . Magari un giorno proverò. Per ora mi sto divertendo a sperimentare la multiamplificazione attiva con crossover attivo analogico e mi pare una strada che da dei buoni risultati (probabilmente ovviando ad alcuni degradi causati da componenti esistenti nella classica catena riproduttiva, in primis il crossover passivo). Avrei piacere che mi raccontassi come vanno le cose con i tuoi attenuatori rothwell. E' un piacere dialogare con persone aperte alla ricerca che non pongono limiti o pregiudizi. Cari saluti.

[@guolive_g]

lunga vita a quegli ingegneri del suono che lasciano inalterata la dinamica!!!... scherzi a parte, non oso immaginare la difficoltà per i fonici di arrivare a questi risultati dinamici soprattutto nel caso di registrazioni di grandi orchestre. Qui credo entri in gioco anche la tenuta in potenza degli impianti per cui questa sensazione di sgradevolezza e la conseguente necessità di pilotare il volume l'ho sempre associata, forse erroneamente, ai limiti dell'impianto e alla conseguenze distorsione ai transienti

[@filmforme111]

@@guolive_g Il mio massimo rispetto per i tecnici del settore, tuttavia non possono non tener conto del fatto che la dinamica originale, sia pure trasferita sul supporto di memoria nel rispetto di quella reale dal vivo, difficilmente possa essere restituita anche da impianti di riproduzione al top di gamma e ciò per vari aspetti tecnici. Non vorrei che fossero esageratamente rigorosi sotto gli aspetti tecnici e poco ascoltatori della musica riprodotta! Grazie per l'interlocuzione.

[@ajaxtelamon1069]

@@filmforme111 ciao, io sono arrivato a questo bivio 1)o mettevo degli attenuatori(me ne sono fatti fare 2 artigianali ma devo ancora provarli causa ristrutturazione stanza o 2)smettevo di ascoltare musica con il mio impianto(non ho nemmeno casse troppo efficienti,quindi non é quello il punto). Lincetto mi ha fatto capire questa cosa(o almeno io ho capito cosi): alzo il volume e infatti la scena viene avanti il dettaglio aumenta ma sui fortissimi a tutta orchestra io ci resisto nella stanza?

[@ludigan57]

Indipendentemente da tutto (pur rispettando il punto di vista di chiunque), secondo me, il corretto volume (a prescindere), è solo e solamente quello che mi restituisce una grande emozione nell'ascolto. Può essere alto, basso, politically correct e anche e soprattutto scorrect. Ma... Tant'è.

[@VelutLunaMusic]

E' ovviamente tutto lecito e tutto giusto ciò che piace...ma il "corretto" è uno solo. Sta a ciascuno decidere a cosa è interessato. Come sempre. :-)

[@alessandrobelli6478]

Tutto vero.. sarebbe auspicabile che in tutte le registrazione lei indicasse il corretto volume anche solo prendendo come riferimento il suo ascolto sui monitor ad un volume corretto.. per i concerti rock e in generale gran parte degli eventi dal vivo amplificati per me è sempre una tragedia: volumi assurdi nella convinzione che forte sia meglio.. non siamo sordi ..

[@nicomodesto5282]

Utilissimo.

[@dariostabile1389]

In effetti la tua intuizione di aggiungere il volume di ascolto nelle note di un disco è una cosa che mi ha sempre allettato, in quanto proprietario di un project studio, e mi sono sempre lambiccato il cervello su quale fosse il modo più appropriato per indicare questo volume reale di ascolto. Sono arrivato anch'io alla tua stessa conclusione, l'unico modo è registrare tutto con un One Point Recording, a quel punto avendo un ascolto simile all'orecchio umano, sarebbe possibile quindi indicare il corretto volume di ascolto, un po' come si indica la dose dei medicinali nel libretto di istruzioni. Ma io estenderei la tua idea, osando e andando anche nell'ambito della musica rock e pop. Come fare per indicare il giusto volume di ascolto di un gruppo rock in cui 90% della strumentazione è elettronico o elettroacustico, semplice: usare l'unico strumento acustico che è presente al 90% dei casi in un gruppo rock, la batteria; organizzando one-point Recording per esempio, con una coppia di microfoni XY a 5 metri di distanza, fai il suono degli strumenti elettrici in base alla batteria, considerando gli amplificatori parte dello strumento, come cassa di risonanza; a questo punto potremmo indicare nelle note del disco anche il volume di ascolto di un gruppo rock che magari potrebbe arrivare a 90 decibel. Oggi con un impianto con un piccolo subwoofer, con poca spesa , si possono ottenere anche in ambiente domestico dei buoni ascolti e quindi portare la realtà di un pub di musica rock, jazz o fusion, in cui non viene amplificata la batteria per ovvi motivi, in una casa. Forse in questo modo i produttori di musica rock la finirebbero di schiacciare completamente il mix in fase di mastering, facendoci ascoltare un suono con la giusta dinamica e che restituisca le giuste emozioni

[@VelutLunaMusic]

Permettimi, credo sia tutto una forzatura di una serie di convenzioni presupposte, pur plausibili, ma lontane da valori assoluti e perfettamente replicabili. Mia opinione personale, naturalmente.

[@dariostabile1389]

Concordo con la tua risposta, però come si dice: "meglio di niente" Se non altro per dare nuova linfa al Rock, che sta appassendo in antichi cliché anni '70

[@erkamau9629]

rms e picco sono da controllare a livello elettrico, quando si parla di volume percepito vanno usati i Lufs. Fonometro nel sweetspot ma misurando i Lufs, da rimisurare in casa. Fonometri lufs ci sono software. Semplice

[@VelutLunaMusic]

lei non è nella strada maestra del mio ragionamento. Ma va bene, naturalmente.

[@gianfrancomicheli4999]

Concerti rock = acufene assicurato , ormai dopo solo i 40 anni , se non prima . Una miriade di musicisti rock con acufene e sordità. Incipiente . Forse andrebbe specificato sui biglietti , usare tappi per proteggersi l’ udito !

[@tropiex2097]

Grazie anche per questo video! Secondo lei Con diffusori ad alta efficienza si può raggiungere l’obiettivo della fedeltà di ascolto a bassi volumi?

[@VelutLunaMusic]

certo

[@tropiex2097]

Grazie anche per questo video! Secondo lei con un impianto e diffusori ad alta efficienza un ascolto a volume ridotto potrebbe ottenere un’ ottimo risulato? Grazie

[@VelutLunaMusic]

certo, perchè no!

[@DarioLaTorreOfficial]

Il mio strumento, la chitarra classica, "patisce" molto questo discorso. La Fragilità del suono rispetto a molti altri strumenti la rende di difficile ripresa. Qualora fosse acquisita dai microfoni nel miglior modo possibile, la sua masterizzazione su disco o qualsivoglia supporto è ardua. Se il volume è troppo alto (soprattutto in esemble) si snaturano le corrette proporzioni sonore tra strumenti, in unltima l'orchestra. Se si mantiene il volume originale dal vivo si fa davvero fatica ad ascoltare tutte le note che si immegrgono a tutto tondo nel contesto musicale. Tutto ciò mi sento di confermarlo avvalendomi dell'esperienza dal vivo consumata qualche anno fa a teatro a Genova con il Maestro M. Barrueco e l'orchestra I Solisti Aquilani (se non ricordo male). Durante il primo tempo del Concerto per liuto RV 93 di Vivaldi trascritto per chitarra, l'amplificazione riservata alla chitarra rimase spenta. Dovetti concentrarmi non poco per distinguere le note della chitarra. Nel secondo tempo fu attivato il microfono e la situazione migliorò (anche se in fondo il primo tempo mi piacque non poco). Il problema rimane anche con la chitarra sola ed il rapporto suono - rumore ambientale, compreso il respiro del musicista inesorabilmente catturato dalle capsule microfoniche se non è sapientemente gestito. Ultimo e non ultimo è di difficle gestione la dinamica in post produzione e inevitabilmente in fase di ascolto. Saluti :)

[@VelutLunaMusic]

La chitarra merita un discorso a parte e comunque... le garantisco che NULLA è difficile, neppure la ripresa della chitarra: solo che esistono tecnici CAPACI e tecnici NON CAPACI, e questi ultimi sono la maggioranza...

[@SimonePacchieleVideo]

Sono però curioso di conoscere le ragioni per cui sia andato al concerto di Hackett, visto che avevi già preventivato i tappi in cera :)

[@VelutLunaMusic]

Perchè è Hackett è uno dei più grandi musicisti viventi e non volevo privarmi del piacere di un suo live...

[@SimonePacchieleVideo]

@@VelutLunaMusic immaginavo ;) mi aveva fatto sorridere il passaggio... scusami l'ardire