Spettri e venti di guerra. In Europa si normalizza il conflitto?

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GLOBUS - Appunti di geostoria e geopolitica

GLOBUS - Appunti di geostoria e geopolitica

Күн бұрын

Пікірлер: 3
@nomade2610
@nomade2610 7 ай бұрын
Ho pensato anche io le cose che lei riporta qui, per molto tempo. Le ho pensate quando la Russia invadeva la Georgia nel 2008, e poi quando si prese la Crimea e poi quando i russi presero (lo dicono e lo mostrano le loro stesse fonti) i palazzi governativi in Donbass, avviando la guerra del 2014, e l'ho pensato fino al febbraio 2022 e oltre. Ho pensato "che sarà mai, si prenderanno un altro pezzetto di Ucraina, si fermeranno e noi potremo tornare a pensare ai fatti nostri, non ci riguarda" I fatti mi hanno dato evidentemente torto. E quindi non vedo perché continuare ad illudersi che il mostrarsi accomodanti, senza mai mostrare i muscoli, possa portare a risultati diversi da allora. E' ora di smettere di essere ingenui e comprendere che mostrare i muscoli è parte non rinunciabile della diplomazia stessa. Per me è chi continua a non accettare questa evidenza, che ci sta portando verso quel piano inclinato di cui parla. La lunga pace, chiamata guerra fredda, non è stata certo costruita solo attraverso atteggiamenti accomodanti, ma anche per mezzo della deterrenza. Mentre la WWII è un chiaro esempio di piano inclinato irreversibile causato dall'arrendevolezza. A me quindi risulta chiaro che parlare di guerra non sia affatto andare verso la guerra, ma al contrario lo può anche impedire. I sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani non vorrebbe inviare armi agli ucraini? Gli italiani hanno di recente avuto modo di eleggere il loro parlamento e hanno chiaramente premiato un partito che ha sempre manifestato pieno supporto agli ucraini e all'atlantismo, e per quanto io non apprezzi affatto quel partito, è così che funziona una democrazia, non a colpi di sondaggi. Putin dice, in un'intervista, di voler trattare? E con questo cosa sta segnalando davvero? A chi sta parlando? Non sta per caso parlando alle opinioni pubbliche europee, al fine che esse facciano pressione sui loro governanti, a suo vantaggio? E soprattutto non è lo stesso Putin, che il 22 febbraio dichiarò che l'invasione era solo una paranoia occidentale, per poi due giorni dopo invadere davvero? Buona Pasqua
@globusgeopolitica
@globusgeopolitica 7 ай бұрын
Grazie caro utente per la dettagliata risposta e per permettermi di precisare meglio alcuni punti, che riassumo qui: - Non si governa con i sondaggi: vero, certo. Ma qui si sta parlando di una questione di vitale importanza che ormai continuativamente, da due anni, accerta che esiste un'amplissima volontà popolare che va nella direzione opposta impressa da chi governa a livello nazionale ed europeo. Questo evidente scollamento non può non far riflettere. - Nel video sostengo che sarebbe del tutto ingenuo pensare a un disarmo, ed è ciò che insegno ai miei studenti, ma credo anche di aver detto chiaramente che qui si sta ponendo come unica opzione, quasi fosse un destino ineluttabile, la guerra, mettendo a tacere la diplomazia, che è cosa ben diversa, oltretutto su un fondamento piuttosto traballante. - Putin il 22 febbraio lanciò un ultimatum all'Ucraina, fu piuttosto chiaro: disarmatevi e lasciate ogni pretesa di ingresso nella Nato (d'altronde, fino al 2014 aveva uno status di neutralità) e non procederemo ad alcuna azione bellica (www.repubblica.it/esteri/2022/02/22/news/lultimatum_di_putin_se_kiev_non_disarma_invaderemo_lucraina-338844392/). Occorre vedere certo se avesse comunque dato seguito alla promessa in caso positivo, ma i suoi appelli al dialogo e l'apertura alle trattative ci sono stati, ignorati pressoché da tutti i media nostrani. Così come non possiamo dimenticare che nell'ottobre 2022 Zelensky ha varato un decreto che gli impedisce di trattare con Putin. Buona Pasqua
@nomade2610
@nomade2610 7 ай бұрын
@@globusgeopolitica e cosa le dice che si stia mettendo la guerra come unica opzione? I segnali interpretabili in senso opposto sono tanti: dal fatto che il parlamento USA tiene bloccato da mesi il rifinanziamento agli armamenti per gli ucraini, alla levata pubblica di cori contrari quando Macron non ha escluso le truppe in Ucraina, fino al ritmo molto più lento di quanto promesso nel munizionamento fornito dagli Europei, di cui non si fa certo mistero, passando per le continue ritrosie pubbliche dei tedeschi ad inviare missili da crociera. Inoltre le ripeto, i sondaggi lasciano davvero il tempo che trovano, per fortuna. Vedremo alle imminenti elezioni europee, se davvero la volontà è quella che dice lei. Lei insegna che il disarmo sarebbe ingenuo e non posso che concordare. Ma dopo Georgia 2008, Crimea 2014, Donbass 2014, intera Ucraina 2022. Quando per lei sarà il tempo di usarlo come deterrenza, segnalando di essere disposti ad usarlo? Armati lo eravamo anche nel 2008 e nel 2014, ma questo non ha avuto alcun effetto. Dovremo aspettare qualche avvenimento in Moldova e in Georgia? O dovremmo essere arrendevoli anche in questo caso? Il 22 febbraio è esattamente il giorno che le ho indicato io. Fino a quello compreso troverà rassicuranti dichiarazioni provenienti dal regime russo, pubblicate sulla nostra stampa, con notissimi analisti che ancora escludevano l'invasione. Ma lei non trova quantomeno particolare che fino a pochi giorni prima non si voglia invadere e si voglia trattare, che 2 giorni prima si lanci un ultimatum e che il 24 si sia già pronti ad entrare su 3 direttrici, con una serie di collaborazionisti già pronti, che facciano trovare la strada spianata sulla regione di Kherson e Karkiv, conquistate senza combattere, con ferma resistenza solo verso Kiev? Non ci vorrebbero mesi, più realisticamente anni, per preparare una azione del genere? Le ripeto la domanda: il fatto che Putin segnali pubblicamente di voler trattare, non può essere solo un modo per mettere pressione ai governi attraverso le opinioni pubbliche europee, in modo da trarne vantaggio sul terreno?
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