La Radio Cubo di Brionvega progettata da Marco Zanuso e Richard Sapper | Design del prodotto

#brionvega #design #stefanopasotti
Il modello Radio Cubo ts522 è una radio disegnata nel 1962 dall’ architetto Marco Zanuso e Richard Sapper e commercializzata a partire dal 1964 dalla Brionvega.
Per chi non lo sapesse Brionvega è un azienda simbolo italiana per la produzione e commercializzazione di oggetti come radio e televisori. Ancora presente oggi sul mercato con nuove proposte, ed oggetti sempre verdi come ad esempio la radio cubo di cui vi parlo oggi. Un oggetto che viene esposto in numerosi musei come ad esempio il MoMA di New York.
La radio è composta da due scocche in plastica, diciamo che inizialmente erano di due colori, rosso-arancio, e come fanno a rimanere unite tra di loro? Sono incernierate ad una delle estremità, e questo particolare è incredibile
Ci sono due cardini, forati al suo interno per l’inserimento dei fili che permette alle due parti del cubo di comunicare tra loro.
Quando si osservano gli oggetti è fondamentale concentrarsi sui particolari, perché sono quelli che fanno la vera differenza.
Comunque da chiusa la radio sembra un parallelepipedo arrotondato, mentre quando è aperta si vedono le due facce a contatto in plastica di colore nero.
Per rimanere unite le due facce, oltre ad avere i due cardini di cui abbiamo parlato prima ha un piccolo magnete.
Per evitare che la radio possa rovinarsi a contatto con le superfici su cui va ad appoggiarsi, hanno applicato 4 piedini
Una delle due facce ha una fascia metallica di un colore diverso, rispetto al resto del corpo, e posto sopra. Ecco quello in realtà è la maniglia per poter prendere più agilmente la nostra radio.
Le parti in plastica non sono così scontate per il periodo in cui è uscito questo prodotto: si trattava di alta tecnologia produttiva, ed è fondamentale conoscere questo aspetto quando guardiamo una radio di questo tipo.
Come dicevo prima, quando il progetto è straordinario, lo si capisce dai dettagli, ed infatti il baricentro della radio è posto verso la maniglia e non al centro del nostro oggetto, in maniera tale da dare più equilibrio quando si alza il nostro prodotto preso in esame.
La radio cubo ha subito internamente diverse variazioni dovute alle trasformazioni tecnologiche, mentre a livello estetico praticamente è rimasto lo stesso, l’unica cosa che è evoluta negli anni è la faccia dove possiamo cambiare stazione radio, in questo caso sono passati a modifiche molto particolari.
Vi faccio alcuni cenni storici: negli anni 60 approda sul mercato la prima versione di Radiocubo TS502 dei designer Zanuso e Sapper. Radiocubo è la radio portatile: non prevede nè prese per l’alimentazione nè l’uscita per le cuffie.
Negli anni 70 Esce la seconda versione della TS502. Più colori e in più viene utilizzata un’antenna telescopica con snodo alla base e vengono inserite le due prese jack 3.5mm laterali per l’utilizzo tramite alimentatore esterno e presa cuffie. Radiocubo si evolve.
Negli anni 80 esce la seconda versione di radiocubo TS505. Segni distintivi: variazione cromatica e maniglia in plastica. le due facce da cui esce l’altoparlante e il cambio stazioni, in realtà di modifica radicalmente.
Negli anni 90 nasce il modello ts512 unica versione e ultima rivisitazione del progetto TS. Ridefinizione parziale della grafica del frontalino, reso più scarno e viene tolto lo strumento analogico ad ago, inseriti due controlli per la regolazione dei toni ACUTI e BASSI.
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amzn.to/2JtTWRi Alessandro Guerriero. Senza titoli nella storia del design
amzn.to/3pl7gqq Manuale di storia del design. Ediz. a colori
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[@user-lr2gf9vw3o]

Salve io possiedo la TS 505 rossa con la doppia alimentazione sia a 6 batterie da 1,5 volt sia con alimentazione a rete elettrica del 1977 perfettamente funzionante e immacolata!

[@damianomazzetto7546]

Bellissimo video, complimenti!!

[@stefanopasotti]

grazie mille Damian

[@EM-hl1pu]

è bellissima 😍

[@alabardaspaziale3208]

Bellissimo video. Un unico appunto, se posso: la radio degli anni 60 (la prima progettata) è la ts 502 (ts 522 è la sua rivisitazione anni 90). Il codice di quella degli anni 70 (1976, con diversa disposizione dei comandi e finestra con vu meter per sintonia e carica batteria) è invece ts 505a, mentre la sua evoluzione anni 80 (con regolazione bassi/acuti) è ts512. Al di là di queste identificazioni tecniche dei modelli (utili solo per eventualmente trovarne la documentazione tecnica) ottimo video. Complimenti ☺👍

[@stefanopasotti]

Hai ragione, a volte alcune cose sfuggono!! Passa a trovarci nel gruppo Telegram che si chiama Stefano Pasotti. Ci confrontiamo su tanti aspetti legati al mondo del Design.

[@alabardaspaziale3208]

@@stefanopasotti Non ti preoccupare: è alquanto vago, a riguardo, lo stesso sito della Brionvega. Passerò volentieri dal gruppo telegram. Ti ringrazio.

[@vittorios.504]

Se ricordo bene la 502 prima serie aveva le batterie mezza torcia che ora non sono più reperibili mentre sulla 502 successiva era stato ampliato il vano batterie per supportare le torcia intiera è vero?

[@IW3FA]

@@vittorios.504 Il primo modello di TS502 , quello con antenna fissa e senza presa di alimentazione esterna , utilizzava 3 batterie da 3 Volt cadauna ( totale 9 Volt ) che avevano dimensioni diverse dalle successive mezza torcia da 1.5 Volt ( 6 batterie per un totale di 9 Volt ) che diventeranno il modello di batteria definitivo . Se avrai modo di aprire il vano batterie di una TS502 primo modello noterai che l'alloggiamento pile è diverso e non coincide con i successivi , in pratica potevi usare solo quel modello di batteria che oggi risulta di particolarmente difficile reperibilità

[@vittorios.504]

@@IW3FA Non sapevo delle batterie a 3volt. I primi modelli hanno la FM che arriva fino a 104 e quelli dopo a 108.

[@ilmago5291]

Possiedo il rifacimento moderno con Bluetooth e sinto digitale e dab ed è stupenda anche se dab a casa mia non arriva;oggi la radio la sento in macchina o con app del cellulare per cui purtroppo sta sempre spenta

[@stefanopasotti]

È ancora bellissima sicuramente, anche nella versione moderna

[@ilmago5291]

Purtroppo il mio modello non ha batterie ricaricabili;il vano batterie è troppo piccolo e scomodo;e non facilmente si azzecca la polarità

[@francesco1534]

precisazione: non si dice "autoparlante" ma "ALTOPARLANTE"

[@stefanopasotti]

Hai ragione Francesco

[@selleluca]

Io personalmente trovo il design troppo banale e la funzionalità "pieghevole" fondamentalmente inutile. Ovviamente è una questione di gusto individuale su cui è inutile discutere come ricordavano anche gli antichi. Capisco che nel 1962 una radio portatile era abbastanza un innovazione e che ricalca il gusto dell'epoca che si ispirava ai film di fantascienza e in cui la plastica nell'arredamento ebbe il suo periodo d'oro.

[@stefanopasotti]

Ciao! La tua critica è giustificata, e praticamente ti sei dato la risposta in autonomia. Effettivamente oggi risulta un prodotto banale, ma perché la radio possiamo ascoltarla senza problemi all'interno del telefono. Quando è nata la radio Cubo, era impensabile farla pieghevole. Era un periodo in cui questo prodotto era alla moda, e le aziende volevano calcare il periodo. Oggi è stata modificata seguendo il periodo, e quindi inserendo della tecnologia odierna. Sei uno studente, oppure un appassionato di design?